• 'Bright Eyes' in primo piano, 'Brigadier' in secondo piano e 'Niky' subito dietro. Sullo sfondo 'Little Princess'

Phlox paniculata 'Brigadier'

Una varietà storica di T.Carlile del 1948 dai fiori rosa carico con il centro color lampone. Portamento compatto e panicoli rotondi, con fiori grandi e profumati.

I fiori di Phlox paniculata sono commestibili, ottimi su gelato, insalate, macedonie e torte. Ogni varietà ha fiori più o meno dolci, più o meno profumati, ciascuna con un sapore specifico.

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

La pianta è in vaso di 16 cm di diametro

 

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PC001A0398H

Scheda tecnica

Famiglia
Polemoniaceae Juss.
Nome botanico della specie
Phlox paniculata L.
Accentazione e pronuncia
Flòx paniculàta
Altezza Massima
80 cm
Esposizione
Sole
Esposizione
Mezzombra
Colore
Rosa
Fogliame
Spogliante
Fioritura
Giugno-Settembre

Riferimenti Specifici

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Monarda 'On Parade'

Una cultivar che non può lasciare indifferenti! Ha fiori magenta che si schiudono per tutta l'estate se si ha l'accortezza di recidere quelli sfioriti. Il valore aggiunto sono le brattee rossastre che mettono in evidenza il bellissimo colore dei fiori tubolari e il colore rosso autunnale del fogliame. Le foglie di Monarda sono utilizzate per realizzare il the Oswego( dal nome della tribù che per tradizione ne faceva infusi) ed è conosciuta anche come bergamotto. I fiori sono commestibili, dolci.

Monarda didyma è originaria del Nord America e per uno sviluppo ideale richiede terreno drenato, non arido, in pieno sole. Tollera anche terreni umidi, bagnati, argillosi e si allarga abbondantemente se trova le condizioni adatte. L'eventuale insorgenza di oidio è dovuta alla mancanza di adeguata irrigazione che compromette la lamina fogliare e indebolisce le difese della pianta. 

L'epiteto generico fu assegnato da Linneo in onore del botanico spagnolo Nicolas Bautista Monardes.

Salvia microphylla 'Delice...

Una cultivar dal colore sorprendente! Fiori azzurri con labbro inferiore grande, con un bellissimo effetto d'insieme. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Anche se le Salvia tollerano brevi periodi di siccità si consiglia di irrigare regolarmente specialmente in estate per garantire una fioritura soddisfacente.

Come per tutte le Salvia si raccomanda di potare con decisione in Primavera per evitare che la pianta lignifichi. La potatura stimolerà la produzione di nuovi germogli alla base della pianta e sui fusti dell'anno precedente, evitanto che negli anni il cespuglio si spogli alla base e che sia meno resistente al freddo. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico è composto dalle parole in greco μικρός (micrós piccolo) e da φύλλον (fiùllon foglia): dalle foglie piccole.

Hosta 'Abiqua Drinking Gourd'

Varietà del 1989 (H. 'Tokudama' x H. sieboldiana) registrata da Charles Purtymun di Walden West Hostas in Oregon con foglie glauche dalla forma molto particolare che caratterizza questa cultivar, a coppa, con i margini rivolti verso l'alto quando le foglie si schiudono e che si aprono via via durante la stagione. L'aspetto cerato delle foglie, la consistenza rugosa e la forma a coppa sono i punti di forza di questa varietà, una delle più belle a foglia azzurra. La fioritura, portata da steli relativamente corti, è estiva, in colore bianco. Coltivare in ombra luminosa, in terreno fertile, drenato. 

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

Drinking Gourd significa letteralmente 'mestolo per bere', in riferimento alla forma a coppa delle foglie. Abiqua fa riferimento al fiume americano Abiqua Creek e compare in diversi nomi assegnati a ibridi di Hosta di Walden West Hostas.

Hosta dell'anno nel 2014 Hosta per la American Hosta Growers Association.

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Foeniculum vulgare

Adatta al pieno sole, in terreno ben drenato, cresce molto in altezza, formando un cespuglio di foglie piumose che nascono color bronzo porpora e si schiariscono col passare del tempo. Decorativa dalla primavera all'inverno, attire le farfalle, in particolare Papilio Machaon, che depone sulle piante di Foeniculum le sue uova. I bruchi trovano in questa pianta un prezioso nutrimento per crescere e raggiungere lo stadio di crisalide. Le foglie fresche e i semi si utilizzano in cucina per il loro profumo di anice.

L'epiteto generico deriva dal nome latino del finocchio, come si trova in Plinio. Tale nome ha in sè la radice del termine foenum (fènum, fieno), probabilmente per le foglie sottili come quelle del fieno e per il loro aroma.

L'epiteto specifico vulgaris (vulgàris) in latino significa 'molto comune, diffuso', dal termine vulgus (vùlgus), volgo, plebe.

Primula vulgaris subsp....

Una forma spontanea della più conosciuta Primula vulgaris gialla, originaria dei Balcani. Spontanea in alcune regioni del Nord Italia, ha fiori rosa che si schiudono da metà Febbraio a fine Aprile.

Coltivare in terreno fertile, drenato, a mezzombra, possibilmente sotto ad alberi e arbusti a foglia caduca: in questo modo riceverà luce nei mesi invernali e primaverili per poi essere protetta dalle chiome.

L'epiteto generico è un diminutivo di prímus (primo), per la precoce fioritura, essendo fra le prime specie a fiorire dopo l'inverno.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino vulgus volgo, col significato di molto comune, diffusa.

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Hemerocallis 'Primal Scream'

Ibrido registrato nel 1994 da Curt Hanson. Varietà vincitrice del Royal Horticultural Society's Award of Garden Merit nel 2012 per i suoi fiori grandi, con petali ricurvi alle estremità e arriccitati sui margini e dal colore sorprendente, un arancio molto acceso venato di giallo. Ama terreni fertili e posizioni in pieno sole. Una buona concimazione ad inizio stagione è alla base di un'abbondante fioritura per le Hemerocallis.

I fiori sono commestibili, ottimi crudi, usati su insalate, gelati o per decorare i piatti.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἠμέρα (eméra giorno) e κάλλος (cállos bellezza) 'bello di un giorno' in riferimento alla durata di ogni singolo fiore.

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Fragaria vesca 'Alexandria'

Una varietà di fragola non stolonifera, quindi più facile da inserire nelle bordure in giardino e da utilizzare non solo come edibile, ma anche come ornamentale! La lunghissima fioritura, il bel fogliame, i piccoli frutti allungati (e buonissimi!) sono infatti i punti di forza di questa perenne. Si autodissemina e nel tempo forma fitte colonie. La posizione ideale è a mezzombra, in terreno fertile, drenato.

Costituisce inoltre un importante nutrimento per api, bombi e farfalle.

L'epiteto generico deriva dal latino fragum (fràgum, fragola) a sua volta da fragrans (fràgrans, profumato) in riferimento al profumo dei frutti.

L'epiteto specifico deriva da vescor (vèscor, mangiare) perché i frutti sono commestibili.

Hemerocallis 'Big Time Happy'

Hemerocallis registrata nel 1993 da Darrel Apps e Danny Blew con bellissimi fiori giallo limone che si schiudono dall'inizio alla fine dell'estate. Ama terreni fertili e posizioni in pieno sole. Si consiglia di rimuovere gli steli sfioriti per facilitare ulteriori fioriture. Una buona concimazione ad inizio stagione è alla base di un'abbondante fioritura per le Hemerocallis.

I fiori sono commestibili, ottimi crudi, usati su insalate, gelati o per decorare i piatti.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἠμέρα (eméra giorno) e κάλλος (cállos bellezza) 'bello di un giorno' in riferimento alla durata di ogni singolo fiore.

Phlox amplifolia 'Great...

Bellissima cultivar introdotta nel 1995 dal tedesco H.Fuchs. Grandi infiorescenze color lilla durante il giorno, tendenti all'azzurro al mattino e sera quando la luce è meno intensa.

Le Phlox amplifolia sono originarie di Kentucky, Alabama e Tennessee, stati del Nord America con estati calde e umide. 

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma).

L'epiteto specifico da amplus (ampio, grande) e da folium (foglia): per le foglie di grandi dimensioni.

Allium tuberosum

Erbacea perenne della famiglia delle Amaryllidaceae di facile coltivazione, adatta anche per la naturalizzazione. Forma cespugli di foglie fini e aromatiche con una gran quantità di fiori bianchi dalla forma a stella riuniti in corimbi su steli alti. Preferisce posizioni in pieno sole e si adatta a diverse tipologie di terreno, purchè drenato. Irrigazioni regolari favoriscono uno sviluppo ottimale e prolungano la durata della fioritura. In terreno arido sopravvive, ma limita la fioritura all'inizio dell'estate.

Di origine cinese, è comunemente utilizzato in cucina. Si può trovare ormai spontaneo anche in diverse zone d'Italia, specialmente al centro-nord. Amata dagli impollinatori, ha foglie e fiori commestibili e può essere utilizzata nelle composizioni secche se raccolta dopo la fioritura, quando le capsule con i semi sono ormai mature.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino usato per indicare una pianta appartenente a questo genere. Si trova in Orazio, Plinio e Plauto. L'etimologia è dubbia: Alexandre de Théis nel suo Glossario di Botanica la fa risalire al termine al termine celtico all, che significa caldo, acre, in riferimento al gusto dell'aglio. Il Dizionario Etimologio della lingua italiana del Pianigiani indica anche come possibile origine il termine greco ἄγλῑς (áglis capo d'aglio).

L'epiteto specifico deriva dal latino tuber (tùber, tubero) in riferimento alle radici tuberose.

Hosta 'Thunderbolt'

Uno sport di Hosta sieboldiana 'Elegans' con bellissime foglie azzurre, spesse, rotonde e rugose, segnate al centro da una vena gialla. Le dimensioni delle piante adulte raggiungono i 70 cm di altezza e gli steli floreali sono poco più alti e portano pannocchie compatte di fiori bianchi. Registrata nel 2003 da Hawkridge Farms.

Coltivare in ombra o mezzombra, in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

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Pycnanthemum tenuifolium

Conosciuto anche come Menta di montagna, ha foglie aromatiche e fiori bianchi, riuniti in infiorescenze a mazzolino. In autunno il fogliame assume bellissime tonalità rosse e viola e le vecchie infiorescenze, cariche di semi, diventano grigiastre, creando un bel contrasto col fogliame. Si adatta a diverse condizioni dal sole alla mezzombra, in terreni più o meno irrigati, rivelando grande resistenza e vigore, anche se la miglior resa in fioritura e altezza si ottiene con irrigazioni regolari in terreno fertile. In terreni più poveri raggiunge un'altezza minore.. Si consiglia di tagliare ogni primavera per favorire il ringiovanimento della pianta ed evitare un'eccessiva lignificazione.

L'epiteto generico deriva dal greco πυκνός (piuknòs, aggettivo che significa denso) e άνθος (ànthos, fiore), in riferimento alla densa fioritura.

L'epiteto specifico è composto dai termini latini tenuis (tènuis esile, sottile) e folium (fòlium foglia) per la forma delle foglie.

Thymus longicaulis

Perenne aromatica diffusa in gran parte d'Italia, tappezzante, amata da api e farfalle. Si consiglia di coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Le foglie hanno un particolare aroma, con sentori di pepe e questa caratteristica gli ha fatto guadagnare il nome comune di pepolino.

L'epiteto generico deriva dal greco θύμον (thiùmon timo).

L'epiteto specifico è composto dalle parole latine longus (lungo) e caulis (gambo, fusto): dal gambo lungo.

Scabiosa caucasica 'Fama...

Fiori grandi, blu-viola, portati da steli alti si susseguono da Maggio ad Agosto. Le Scabiosa caucasica fioriscono nella prima parte della stagione (Maggio-Luglio) con grande abbondanza e rifioriscono spesso a Settembre-Ottobre. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato. Si consiglia di recidere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuovi fiori.

L'epiteto generico deriva dal latino scabies (scàbies scabbia) perché la pianta veniva usata in passato come cura contro la scabbia.

L'epiteto specifico fa riferimento alla zona di provenienza della specie.

Primula vulgaris

La Primula per antonomasia, spontanea in tutta Italia. Il nome deriva dall'aggetivo latino primus,  ad indicare che la fioritura è molto precoce dopo l'inverno ed è considerata simbolo della primavera e della rinascita della natura. Apprezzata come ornamentale, ma anche per gli usi curativi ( espettorante, antinfiammatoria, analgesica e antispastica) e infine in cucina come aggiunta cruda (foglie e fiori) alle insalate.

Coltivare in terreno fertile, drenato, a mezzombra, possibilmente sotto ad alberi e arbusti a foglia caduca: in questo modo riceverà luce nei mesi invernali e primaverili per poi essere protetta dalle chiome.

L'epiteto generico è un diminutivo di prímus (primo), per la precoce fioritura, essendo fra le prime specie a fiorire dopo l'inverno.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino vulgus volgo, col significato di molto comune, diffusa.

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