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  • Categorie: Felci
  • Categorie: Perenni aromatiche
  • Colore fogliame: Verde
  • Rusticità: Fino a -20°C

Agastache 'Black Adder'

'Giant Hyssop', il nome comune di questa pianta diffuso in America e Inghilterra, fa subito capire cosa possiamo aspettarci in quanto a fioritura e profumo. Steli alti fino a 150 cm portano alla sommità lunghe spighe, cariche di boccioli scuri che si schiudono in fiori viola chiaro. I due toni, da lontano, danno l'effetto di una fioritura blu-viola. 'Black Adder' è un ibrido orticolo nato dall'incrocio di Agastache foeniculum e Agastache rugosum ed è apprezzata per l'altezza, la durata e il colore della fioritura e per il profumo del fogliame, un misto tra anice e liquerizia. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato, bagnato normalmente per un'ottima resa. 

L'epiteto generico è composto dai termini greci ἄγᾰν (ágan molto) e στάχυϛ (stáchius spiga), per le numerose infiorescenze a spiga.

Il nome della cultivar significa 'Vipera nera' in inglese.

Dryopteris atrata

Bellissima felce originaria dell'Asia. Ha fronde lucide e fusti scuri. Si coltiva in ombra luminosa e terreno fertile, anche se una volta ambientata tollera irrigazioni ridotte. Come molte altre dryopteris si adatta a posizioni raggiunte da qualche ora di sole.

L'epiteto generico era inizialmente epiteto specifico di Polypodium dryopteris. In seguito sono stati definiti due generi diversi e 'Dryopteris' è diventato il nome di questo nuovo genere di felci. Deriva dal greco δρῦς (driùs quercia) e da πτέρις (ptéris felce): felce delle querce(o degli alberi), riferimento ai boschi di caducifoglie, luoghi in cui è possibile trovare le felci appartenenti a questo genere.

L'epiteto specifico deriva dal latino ater (nero, scuro) in riferimento ai fusti di questa specie

Dryopteris championii

Felce con fronde lucide , di un bellissimo verde, con fronde nuove di un tono più chiaro. Sviluppa bene in altezza e cresce al meglio in ombra luminosa e in terreno fertile, umifero.

L'epiteto generico era inizialmente epiteto specifico di Polypodium dryopteris. In seguito sono stati definiti due generi diversi e 'Dryopteris' è diventato il nome di questo nuovo genere di felci. Deriva dal greco δρῦς (driùs quercia) e da πτέρις (ptéris felce): felce delle querce(o degli alberi), riferimento ai boschi di caducifoglie, luoghi in cui è possibile trovare le felci appartenenti a questo genere.

L'epiteto specifico 

Dryopteris sieboldii

Felce originaria di Cina e Giappone caratterizzata da fronde insolite e molto ornamentali. Ha un rizoma corto da cui partono fronde coriacee di un bel verde lucido, costituite da pinne di 20/25 cm di lunghezza e una pinna apicale più ampia delle altre. Sempreverde fino a -10°C, semi-sempreverde con temperature più basse e in caso di nevicate. Coltivare in ombra luminosa, in terreno fertile, drenato. La nuova vegetazione è tardiva e quindi per gran parte della primavera è meglio lasciare sulla pianta le vecchie fronde.

L'epiteto generico deriva dal greco δρῦς (drius quercia, ma anche albero) e πτέρις (ptéris felce): felce delle querce, degli alberi, per l'habitat preferito di gran parte delle felci appartenenti a questo genere, boschi a foglia caduca.

L'epiteto specifico ricorda il botanico e naturalista tedesco Philipp Franz von Siebold (1796-1866), studioso della flora e fauna giapponese, autore di una importante Flora japonica. A lui si deve il merito dell'importazione delle prime piante di Hosta e di altre piante mai viste prima in Europa.