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Bletilla striata

Orchidea terrestre resistente al freddo, con lunghe foglie a lancia e fiori rosa, con labello bianco, maculato di rosa. Adatta alla coltivazione in terra o in vaso, preferisce terreni ricchi e drenati e posizioni a mezzombra, dove possa essere raggiunta dal sole per alcune ore, meglio se al mattino. Una volta ambientata si rivela particolarmente resistente anche con irrigazioni ridotte.

L'epiteto generico è il diminutivo di Bletia('piccola Bletia, in onore di Don Luis Blet, farmacista e botanico spagnolo), un'orchidea americana con fiori che ricordano quelli della Bletilla, che è però di origine orientale (Cina, Giappone, Corea).

Il genere Bletilla fu creato da Heinrich Gustav Reichenbach nel 1853 e sostituì il nome di Jimensia che era stato assegnato nel 1838 dal botanico americano Constantine Samuel Rafinesque.

L'epiteto specifico deriva dal latino striare (striàre, scanalare) per le striature del labello, il vistoso petalo che nelle Orchidee serve per attirare gli insetti.

Helleborus ' Double Ellen...

Cultivar di Helleborus orientalis con fiori doppi porpora.

Gli ellebori sono perenni sempreverdi di facile coltivazione e rapido sviluppo: si coltivano in posizioni a mezz'ombra in terreno fertile, che sia fresco in inverno (solitamente grazie all'umidità e alle precipitazioni) e primavera (irrigato in caso di necessità). In estate sopportano irrigazioni ridotte. Fioriscono solitamente da fine Gennaio ad Aprile, anche se talvolta anticipano producendo qualche fiore già da Gennaio. Disseminano facilmente e si consiglia per questo di non recidere gli steli sfioriti.

L'epiteto generico deriva dal greco ἑλλέβορος (elléboros, nome dato da Dioscoride e  latinizzato in Hellebŏrus da Plinio). Il nome è composto da ἑλω (élo  elimino, uccido) e da βορά (borá cibo) col significato di 'cibo mortale', per la tossicità di tutte le parti della pianta, tossica se ingerita.

Helleborus ' Pretty Ellen Red'

Cultivar di Helleborus orientalis con fiori semplici rosso amarena, intenso e luminoso.

Gli ellebori sono perenni sempreverdi di facile coltivazione e rapido sviluppo: si coltivano in posizioni a mezz'ombra in terreno fertile, che sia fresco in inverno (solitamente grazie all'umidità e alle precipitazioni) e primavera (irrigato in caso di necessità). In estate sopportano irrigazioni ridotte. Fioriscono solitamente da fine Gennaio ad Aprile, anche se talvolta anticipano producendo qualche fiore già da Gennaio. Disseminano facilmente e si consiglia per questo di non recidere gli steli sfioriti.

L'epiteto generico deriva dal greco ἑλλέβορος (elléboros, nome dato da Dioscoride e  latinizzato in Hellebŏrus da Plinio). Il nome è composto da ἑλω (élo  elimino, uccido) e da βορά (borá cibo) col significato di 'cibo mortale', per la tossicità di tutte le parti della pianta, tossica se ingerita.

Helleborus ' Pretty Ellen...

Cultivar di Helleborus orientalis con fiori semplici porpora. Gli ellebori sono perenni sempreverdi di facile coltivazione e rapido sviluppo: si coltivano in posizioni a mezz'ombra in terreno fertile, che sia fresco in inverno (solitamente grazie all'umidità e alle precipitazioni) e primavera (irrigato in caso di necessità). In estate sopportano irrigazioni ridotte. Fioriscono solitamente da fine Gennaio ad Aprile, anche se talvolta anticipano producendo qualche fiore già da Gennaio. Disseminano facilmente e si consiglia per questo di non recidere gli steli sfioriti.

L'epiteto generico deriva dal greco ἑλλέβορος (elléboros, nome dato da Dioscoride e  latinizzato in Hellebŏrus da Plinio). Il nome è composto da ἑλω (élo  elimino, uccido) e da βορά (borá cibo) col significato di 'cibo mortale', per la tossicità di tutte le parti della pianta, tossica se ingerita.

Helleborus ' Pretty Ellen...

Cultivar di Helleborus orientalis con fiori semplici rosa segnate in modo leggero da venature rosa scuro 

Gli ellebori sono perenni sempreverdi di facile coltivazione e rapido sviluppo: si coltivano in posizioni a mezz'ombra in terreno fertile, che sia fresco in inverno (solitamente grazie all'umidità e alle precipitazioni) e primavera (irrigato in caso di necessità). In estate sopportano irrigazioni ridotte. Fioriscono solitamente da fine Gennaio ad Aprile, anche se talvolta anticipano producendo qualche fiore già da Gennaio. Disseminano facilmente e si consiglia per questo di non recidere gli steli sfioriti.

L'epiteto generico deriva dal greco ἑλλέβορος (elléboros, nome dato da Dioscoride e  latinizzato in Hellebŏrus da Plinio). Il nome è composto da ἑλω (élo  elimino, uccido) e da βορά (borá cibo) col significato di 'cibo mortale', per la tossicità di tutte le parti della pianta, tossica se ingerita.

Helleborus ' Pretty Ellen...

Luminosa cultivar di Helleborus orientalis con fiori semplici bianco puro e centro leggermente soffuso di verde.

Gli ellebori sono perenni sempreverdi di facile coltivazione e rapido sviluppo: si coltivano in posizioni a mezz'ombra in terreno fertile, che sia fresco in inverno (solitamente grazie all'umidità e alle precipitazioni) e primavera (irrigato in caso di necessità). In estate sopportano irrigazioni ridotte. Fioriscono solitamente da fine Gennaio ad Aprile, anche se talvolta anticipano producendo qualche fiore già da Gennaio. Disseminano facilmente e si consiglia per questo di non recidere gli steli sfioriti.

L'epiteto generico deriva dal greco ἑλλέβορος (elléboros, nome dato da Dioscoride e  latinizzato in Hellebŏrus da Plinio). Il nome è composto da ἑλω (élo  elimino, uccido) e da βορά (borá cibo) col significato di 'cibo mortale', per la tossicità di tutte le parti della pianta, tossica se ingerita.

Hosta 'Sum and Substance'

Una delle cultivars più grandi di Hosta! Raggiunge gli 80 cm di altezza (90cm in fioritura) e i 100/120 cm di larghezza. Le foglie possono variare di colore a seconda dell'esposizione: verde chiaro in ombra luminosa, chartreuse(verde/giallo) in mezz'ombra(1 o 2 ore di sole diretto nelle ore meno calde), giallo oro in mezz'ombra (3 o 4 ore di sole diretto nelle ore meno calde). La posizione migliore secondo noi è a est, raggiunta da alcune ore di sole al mattino, in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

Vedi le altre Hosta della nostra collezione

Hosta 'Orion's Belt'

Introdotta nel 2003 da Dick e Jane Ward come ibrido di H. 'Pin Stripe' x H. montana f. macrophylla. Ha un fogliame sorprendente, verde azzurro, bordato di bianco crema. Col progredire della stagione le foglie diventano più verdi e i margini più bianchi. I bordi delle foglie sono elegantemente ondulati e il portamento è tondeggiante e armonioso. Coltivare a mezzombra o ombra luminosa in terreno fertile, drenato. Come tutte le Hosta si adatta benissimo alla coltivazione in vaso.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

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Hosta 'Purple Heart'

Bellissima e scenografica Hosta introdotta da Terranova Nurseries, apprezzata per il portamento compatto e per steli e piccioli delle foglie scuri, in contrasto con il fogliame verde. Si coltiva in ombra luminosa, o in posizioni raggiunte al massimo da poche ore di sole diretto, in terreno fertile, non arido. Adatta anche alla coltivazione in vaso come tutte le Hosta.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

L'epiteto specifico ha origine dalla parola latina vénter, véntris (ventre): rigonfio in qualche parte come una vescica, con riferimento alla forma del perianzio(l'insieme di calice e corolla).

La storia del nome di questa pianta è stata abbastanza particolare e frutto di errori di identificazione: H.C.Andrews la battezzò Hemerocallis caerulea ( comunemente Hemerocallide del Giappone) nel 1805, il botanico austriaco Leopold Trattinnick invece la chiamò Hosta caerulea nel 1812. Solo nel 1931 W. Stearn applicò l'epiteto ventricosa (dal basionimo Bryocles ventricosa) a questa pianta, battezzandola Hosta ventricosa. Questo nome venne poi accettato e utilizzato da F. Maekawa (1937, 1940, 1969), M. G. Chung (1990) e W.G. Schmid (1991) ed è diventato di uso comune.

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Geranium x cantabrigiense...

Fiori grandi, bianco puro! Un ibrido di G. macrorrhizum ‘Album’ e  G. dalmaticum ‘Album’ apprezzato come tutti i G. x cantabrigiense per la fitta copertura del suolo e per l'abbondante fioritura. Beneficia di una cimatura della vegetazione dopo la fioritura, per stimolare la produzione di nuove foglie e di (eventuali) ulteriori fiori. Si coltiva a mezz'ombra, in terreno fertile, drenato, anche se si rivela molto versatile e si adatta a diverse condizioni, comprese posizioni più soleggiate, terreni più pesanti e irrigazioni ridotte. Il fogliame in autunno si tinge di rosso e persisteper tutto l'inverno.

La cultivar 'St. Ola' ha fiori più grandi rispetto alle altre, e fiori bianco puro che sfumano in rosa maturando. E' stata proposta sul mercato da Axletree Nursery nel 1993. Il nome 'St.Ola' è stato scelto dal suo ibridatore, Alan Bremner in onore della parrocchia omonima di Mainland, la più grande delle Isole Orcadi, a nord della Scozia.

L'epiteto generico ha origine dal greco γεράνιον (gherànion geranio) come si trova scritto nel 'De Materia Medica' di Dioscoride. Il nome deriva da γέρανος (ghéranos gru): per i frutti simili al becco delle gru.

L'epiteto specifico deriva dal nome latinizzato di Cambridge, Cantabrigia, col significato di 'originario di Cambridge': nasce infatti grazie al lavoro della dottoressa Helen Kiefer, del giardino botanico dell'Università di Cambridge. E' stato ottenuto nel 1974 come ibrido sterile di G. macrorrhizum e G. dalmaticum.

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Polystichum munitum

Diffuso in natura in Nord America e Messico, ha bellissime foglie lucide, coriacee e semisempreverdi. Si coltiva in ombra o mezz'ombra(tollera facilmente alcune ore di sole), in terreni freschi, ma drenati. Con irrigazioni regolari raggiunge la piena altezza, mentre in condizioni climatiche più calde e asciutte resta più compatto.

L'epiteto generico deriva dal greco πολύ (molte) e στίξ, στιχός (stix, stichòs fila), per i sori disposti in più file.

Hosta plantaginea 'Venus'

Hosta con foglie verdi e fiori bianchi, formati da tre giri di petali, profumati. E' una varietà a fioritura tardiva, registrata nel 1993 dalla Walter Gardens. Coltivare in terreno fertile, drenato a mezz'ombra. Posizioni troppo ombreggiate non favoriscono la fioritura.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

L'epiteto specifico indica la somiglianza delle foglie di questa specie a quelle di Plantago major, per la forma e le evidenti venature.

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Hosta 'Dream Weaver'

Varietà del 2000 di J. van den Top con foglie verde glauco e centro giallo. La variegatura centrale si riduce via via che la pianta matura durante la stagione. E' una variazione spontanea ottenuta da Hosta 'Great Expectation'. Fiorisce in bianco con steli corti per un'altezza massima di 50 cm. Coltivare in ombra luminosa o mezzombra in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

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Hosta 'Patriot'

Varietà del 1990 di J. Machen con foglie dalla forma a cuore con il centro verde e i bordi fortemente segnati di bianco in modo irregolare. Coltivare a mezzombra o ombra luminosa in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

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Gillenia trifoliata 'Pink...

Bellissima perenne rustica e scenografica, preferisce posizioni a mezzombra in cui sia raggiunta da alcune ore di sole, preferibilmente al mattino o tardo pomeriggio e terreno fertile da acido a neutro, umido, ben drenato. Da Maggio a Luglio gli steli rossastri portano fiori rosati, leggeri. Forma cespugli morbidi ed è adatta anche alla coltivazione in vaso.

L'epiteto generico è dedicato a Arnold Gillen, medico del 1500. Viene citata con questo nome per la prima volta nel 1802 da Conrad Moench (1744–1805), botanico, farmacista, chimico e naturalista tedesco, professore di Botanica all'Università di Marburg.

L'epiteto specifico deriva dal latino dal prefisso tri- tre e da fólium foglia, letteralmente 'composta da tre foglie' in riferimento alla conformazione delle foglie.