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Erbacee perenni da ombra

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Astrantia major 'Roma'

Un ibrido del 2000 di Aad Geerlings di Future Plants, con alti steli che portano fiori rosa dalla fine della primavera all'inizio dell'estate. L'infiorescenza è composta da piccoli fiori simili a spilli appuntati sul bottone centrale, circondati da brattee cartacee sfumate di rosa. L'effetto finale è un colore rosa traslucido che aumenta con la maturazione del fiore e con una maggiore esposizione al sole. Preferisce terreni ricchi e freschi, ma ben drenati. Si consiglia di ridurre le irrigazioni durante l'estate, perché dopo la fioritura ha bisogno di una minore quantità di acqua.

L'epiteto generico deriva dal greco αστήρ (astér stella, astro) e ἄνϑοϛ (ánthos fiore) in riferimento alla forma delle infiorescenze.

L'epiteto specifico è formato dal comparativo di magnus (grande), quindi 'maggiore, più grande', rispetto ad Astrantia minor. Il termine in latino sarebbe scritto maior, ma in latino botanico è stato utilizzato nella forma major ed è da considerarsi quindi valido, anche se linguisticamente scorretto.

La cultivar 'Roma' fiorisce in modo abbondante e prolungato. Consigliamo di recidere gli steli sfioriti per favorire la rifiorenza.

Kirengeshoma palmata

Erbacea perenne insolita con foglie simili a quelle dell' Acero, perfetta per posizioni ombreggiate e fresche, in terreno ricco, fertile, drenato, mai arido. Per ottenere buoni risultati deve essere coltivata in luoghi non eccessivamente caldi nel periodo estivo(i migliori risultati si ottengono in collina e in montagna). Appartiene alla famiglia delle Hydrangeaceae ed è originaria di Giappone e Cina. Ha fiori gialli, dalla consistenza carnosa.

L'epiteto generico deriva dal nome comune giapponese formato da ki (giallo) e da rengeshōma (Anemonopsis, falso anemone) per una certa somiglianza con questo fiore (da Perry Leonard 'Japanese Common Names, alphabetic by genus').

L'epiteto specifico deriva dal termine latino pálma (palma) per la forma delle foglie che ricorda il palmo della mano.

Matteuccia struthiopteris

Felce spogliante con fronde piumose erette che formano un 'imbuto' conferendo alla pianta un aspetto molto elegante e slanciato. Spontanea in gran parte del Nord Italia, preferisce luoghi umidi e ombrosi con terreno acidificato.

Si allarga velocemente tramite stoloni che si sviluppano attorno al rizoma centrale. Coltivare in piena terra in posizioni ombrose, in terreno fertile, se possibile acidificato, mai arido. In estate le piante mature (almeno 2 anni di età) producono fronde scure al centro della pianta, verticali, fertili.

I giovani germogli sono commestibili e specialmente in America è usanza raccoglierli quando sono tra i 6 e 10 cm, lessarli e poi utilizzarli in cucina.

L'epiteto generico ricorda Carlo Matteucci(1811-1868), fisico e politico, docente all'Università di Pisa. L'epiteto specifico 'struthiopteris' deriva dall'unione dei termini struthio (pronuncia strùtio, struzzo in latino) e πτέρις (pteris, felce) con riferimento alle fronde fertili simili a piume di struzzo.

Persicaria virginiana...

Una varietà di Persicaria con foglie bicolore, bianco crema e verde e fiori rossi. Perfetta per dare luce ad un punto ombroso del giardino o del balcone, senza esigenze particolari e ridotta manutenzione. Si dissemina meno di Persicaria virginiana filiformis e rispetto a quest'ultima è più alta e ha foglie più grandi.

Coltivare in ombra luminosa o mezzombra (al massimo sole del mattino presto).

L'epiteto generico deriva da malus persica (pesco) per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.

L'epiteto specifico fa riferimento all'origine nord americana della specie.

Adenophora 'Gaudi Violet'

Nata come selezione di Adenophora confusa, questa cultivar sorprende per le numerose qualità: dimensioni più contenute e portamento compatto, fioritura lunga e abbondante da inizio estate alla fine dell'autunno, resistenza alle malattie.

Si adatta ad ogni tipo di terreno, purchè sia ricco di sostanza organica e fresco. La posizione migliore è ad est o ad ovest, dove riceva sole nelle parti meno calde del giorno. Compagni ideali sono Campanula, Geranium, Lychnis, Epimedium, Polystichum e Dryopteris.

L'epiteto generico è formata dalle parole greche ἀδήν, -ένος (adén, adénos ghiandola) e φορέω (foréo portare) in riferimento al fiore che ha uno stilo ghiandoloso e uno stimma sporgente che caratterizzano il genere. La famiglia di appartenenza è quella delle Campanulaceae, ma ciò che differenzia le Adenophora dalle campanule è la presenza di un disco che sovrasta l'ovario e circonda la base dello stimma.

Bletilla striata ''Anna''

Selezione particolarmente alta di questa orchidea rustica terrestre con lunghe foglie a lancia, con evidenti venature a rilievo e fiori rosa, con labello bianco, maculato di rosa. Adatta alla coltivazione in terra o in vaso, preferisce terreni ricchi e ben drenati e posizioni a mezzombra, dove possa essere raggiunta dal sole per alcune ore, meglio se al mattino.

L'epiteto generico è il diminutivo di Bletia('piccola Bletia, in onore di Don Luis Blet, farmacista e botanico spagnolo), un'orchidea americana con fiori che ricordano quelli della Bletilla, che è però di origine orientale (Cina, Giappone, Corea).

Il genere Bletilla fu creato da Heinrich Gustav Reichenbach nel 1853 e sostituì il nome di Jimensia che era stato assegnato nel 1838 dal botanico americano Constantine Samuel Rafinesque.

L'epiteto specifico deriva dal latino striare (striàre, scanalare) per le striature del labello, il vistoso petalo che nelle Orchidee serve per attirare gli insetti.

Thalictrum kiusianum

Erbacea perenne originaria di Giappone e Korea, uno dei Thalictrum più bassi. Da Giugno ad Agosto si copre di fiori simili a quelli della Mimosa, piumini rosa leggerissimi, sopra un fitto tappeto di foglie che ricordano quelle della Capelvenere. Si consiglia di coltivare Thalictrum kiusianum in terreno fertile, ricco, ben drenato. Se coltivata in ombra troppo buia i fiori si mantengono bianchi, è preferibile quindi riservare alla pianta una posizione a mezzombra, dove sia raggiunta da due o tre ore dirette di sole al mattino o tardo pomeriggio.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fa riferimento alla provenienza di questa pianta, l' Isola di Kyūshū, in Giappone.

Vedi gli altri Thalictrum della nostra collezione

Thalictrum delavayi...

Una bellissima e vigorosa varietà di Thalictrum con fiori doppi che formano una nuvola leggerissima color glicine. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile e di sostenere la pianta crescendola vicino a arbusti a cui si possa appoggiare oppure con rami secchi piantati nel terreno che creino un sostegno in cui la pianta possa svilupparsi appoggiandosi con i rami dalla tipica forma 'a gruccia', con cui si sostiene salendo in altezza. Sopporta senza problemi posizioni soleggiate, piuttosto che troppo in ombra.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fu assegnato in onore di Jean Marie Delavay (1834-1895), missionario francese in Cina, studioso della flora cinese e collezionista per il Museo Nazionale di Storia Naturale di Francia.

Cyclamen coum

Ciclamino invernale originario dell'Europa sud orientale e dell'Asia minore con foglie rotonde o a cuore segnate d'argento e fiori rosa, privi di profumo. Preferisce posizioni ombreggiate e terreno ricco, foglioso, ben drenato. Dall'autunno alla primavera fiorisce in abbondanza e durante l'estate va in riposo vegetativo perdendo la parte aerea. E' importante che il terreno sia ben drenato per evitare marciumi durante i mesi estivi, periodo in cui le irrigazioni possono essere ridotte notevolmente. Dopo la fioritura gli steli si attorcigliano a spirale, puntando verso il suolo e spingendo le capsule di semi a contatto col terreno, per proteggerli e favorire la germinazione.

L'esposizione ideale è ombra o mezzombra, ma il riposo vegetativo estivo permette alla pianta di sopportare anche un numero maggiore di ore di sole diretto.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino del ciclamino, a sua volta dal greco κύκλος (kiùclos cerchio) in riferimento alla forma rotonda del tubero.


L'epiteto specifico fa probabilmente riferimento a una regione della Cilicia, chiamata anticamente Koa o Quwe, vistoma che in quelle terre questa specie è spontanea.
I Cyclamen si disseminano per mirmecoria : i semi sono resi appetibili per le formiche dalla presenza di appendici ricche di sostanza nutritive. Le formiche trasportano i semi nei nidi, utilizzano gli elaiosomi (le appendici nutrienti usate come esca dalle piante) per nutrire le larve e poi spingono fuori dai nidi il seme. Questo favorisce lo spostamento dei semi attorno alla pianta madre e aumenta le probabilità di germinazione.

Vedi gli altri Cyclamen della nostra collezione

Cyclamen hederifolium

Ciclamino diffuso in natura in Italia in boschi umidi di caducifoglie. A fine estate inizia a produrre fiori rosa quando la pianta non ha ancora foglie, che spuntano solo a fine fioritura e hanno una punta ben definita e forma che ricorda quelle di Hedera. Possono avere dimensioni, spessore, venature e sagoma molto diversi da pianta a pianta e questa variabilità rende Cyclamen hederifolium affascinante anche quando non è fiorito. Dalla primavera inizia il riposo vegetativo e le foglie spesso scompaiono. I fiori non presentano profumo e si schiudono fino ad autunno inoltrato. La loro conformazione, con corolla auricolata, segnata cioè da 10 protuberanze attorno alla parte centrale, rende facilmente identificabile la specie. Dopo la fioritura gli steli si attorcigliano a spirale, puntando verso il terreno e favorendo un'abbondante disseminazione.

Coltivare in terreno sciolto, ricco e foglioso, leggero, tipico del sottobosco. Rispetto ai Cyclamen a fioritura invernale è più adatto per essere utilizzato in combinazione con erbacee e arbusti a fioritura estiva, perché le irrigazioni per queste piante non danneggia i tuberi, che anzi beneficiano di un terreno fresco nel periodo estivo.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino del ciclamino, a sua volta dal greco κύκλος (kiùclos cerchio) in riferimento alla forma rotonda del tubero.

L'epiteto specifico indica la forma delle foglie, da hedera e folium (fòlium foglia): con le foglie simili a quelle dell'Hedera.

I Cyclamen si disseminano per mirmecoria : i semi sono resi appetibili per le formiche dalla presenza di appendici ricche di sostanza nutritive. Le formiche trasportano i semi nei nidi, utilizzano gli elaiosomi (le appendici nutrienti usate come esca dalle piante) per nutrire le larve e poi spingono fuori dai nidi il seme. Questo favorisce lo spostamento dei semi attorno alla pianta madre e aumenta le probabilità di germinazione.

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Hosta 'Majesty'

Varietà del 1990 registrata da R. Garbe con foglie con il centro verde , marcatamente segnate di giallo lungo i bordi. Fioritura bianca in Giugno-Luglio. Coltivare in ombra luminosa o mezzombra, in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

Vedi le altre Hosta della nostra collezione

Hosta plantaginea 'Venus'

Hosta con foglie verdi e fiori bianchi, formati da tre giri di petali, profumati. E' una varietà a fioritura tardiva, registrata nel 1993 dalla Walter Gardens. Coltivare in terreno fertile, drenato a mezz'ombra. Posizioni troppo ombreggiate non favoriscono la fioritura.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

L'epiteto specifico indica la somiglianza delle foglie di questa specie a quelle di Plantago major, per la forma e le evidenti venature.

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Anemonoides nemorosa 'Blue...

Erbacea perenne, alta fino a 30 cm, con rizomi da cui spuntano ogni anno fusti eretti che portano un singolo fiore. A sera e anche quando piove gli steli si reclinano per proteggere le parti fertili del fiore. La cultivar 'Blue Eyes' è diffusa da molti anni, ha fiori doppi, bianchi, viola al centro. I primi anni i fiori tendono a essere semplici e con un colore meno intenso, ma man mano che l'apparato radicale si sviluppa la pianta produce fiori doppi e di un colore più definito. Coltivare in terreno fertile, drenato, ricco di sostanza organica, foglioso sotto a alberi o arbusti a foglia caduca o comunque in ombra luminosa o mezzombra.

L'epiteto generico significa 'simile ad un'Anemone, dal greco ἄνεμος (ànemos, vento) da cui il termine greco ἀνεμώνη (accentato anemòne, diversamente dall'accentazione latina anemone) e εἷδος (èidos aspetto). Il nome corrente è derivato dal basionimo assegnato da Linneo, Anemone nemorosa, ed è stato assegnato nel 1973 da Josef Ludwig Holub, botanico ceco che ha lavorato sulla riorganizzazione sistematica delle specie.

L'epiteto specifico deriva dal latino nemus -oris (bosco): 'dei boschi', in riferimento all'habitat preferito in cui cresce.

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Campanula persicifolia...

Perfetta per illuminare angoli ombreggiati del giardino. Facile da coltivare, vigorosa e resistente, ha fiori bianchi a campanella portati da alti steli, In posizioni ombrose può essere necessario fornire un sostegno agli steli. La posizione ideale è a est, raggiunta da alcune ore di sole al mattino, in terreno drenato, fertile, non arido. Interessante anche come fiore da reciso, deve essere raccolta quando gli steli hanno un paio di fiori aperti, per garantire una maggiore durata in vaso. Recidere gli steli sfioriti favorisce la rifiorenza.

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico deriva dall'unione del nome latino del pesco (Prunus persica) e folium (fòlium foglia) in riferimento alla forma delle foglie.

Hakonechloa macra 'Nicolas'

Cultivar selezionata e registrata dal francese Olivier Bennato Chez , caratterizzata da lunghe foglie che nascono verde chiaro e con l'arrivo dell'autunno assumono toni rossastri, pur mantenendo parte del colore estivo, quindi con verde chiaro, arancio e rosso, sulla stessa pianta, con un effetto sorprendente! Preferisce un terreno fertile, umifero, ben drenato, in posizioni a mezzombra o ombra luminosa. Tollera tranquillamente posizioni soleggiate, in terreno argilloso e con irrigazioni regolari.

L'epiteto generico deriva dal nome del monte Hakone (Prefettura di Kanagawa, Giappone) e dal greco χλόα (chlóa erba): erba del monte Hakone, in riferimento alla provenienza dei primi esemplari identificati in natura.

L'epiteto specifico macra deriva dal greco μακρόϛ (macrós lungo, grande) in riferimento alle lunghe foglie di questo genere.