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Erbacee perenni da ombra

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  • Fogliame: Spogliante
  • Periodo di Fioritura: Settembre

Hakonechloa macra

Bellissima graminacea di facile coltivazione, perfetta per la piena terra e per il vaso. Forma folti cuscini, particolarmente decorativi, dall'aspetto tondeggiante, con le foglie che si dispongono a fontana. Ottima come matrice, utilizzata in gruppi per creare una base verde morbida e duratura durante la stagione estiva e autunnale. Si coltiva in terreno ricco, anche argilloso, purchè non sia mai arido. Sopporta posizioni in ombra luminosa, mezz'ombra, ma anche pieno sole, purchè abbia acqua regolarmente.

L'epiteto generico deriva dal nome del monte Hakone (Prefettura di Kanagawa, Giappone) e dal greco χλόα (chlóa erba): erba del monte Hakone, in riferimento alla provenienza dei primi esemplari identificati in natura.

L'epiteto specifico macra deriva dal greco μακρόϛ (macrós lungo, grande) in riferimento alle lunghe foglie di questo genere.

Hakonechloa macra 'Nicolas'

Cultivar selezionata e registrata dal francese Olivier Bennato Chez , caratterizzata da lunghe foglie che nascono verde chiaro e con l'arrivo dell'autunno assumono toni rossastri, pur mantenendo parte del colore estivo, quindi con verde chiaro, arancio e rosso, sulla stessa pianta, con un effetto sorprendente! Preferisce un terreno fertile, umifero, ben drenato, in posizioni a mezzombra o ombra luminosa. Tollera tranquillamente posizioni soleggiate, in terreno argilloso e con irrigazioni regolari.

L'epiteto generico deriva dal nome del monte Hakone (Prefettura di Kanagawa, Giappone) e dal greco χλόα (chlóa erba): erba del monte Hakone, in riferimento alla provenienza dei primi esemplari identificati in natura.

L'epiteto specifico macra deriva dal greco μακρόϛ (macrós lungo, grande) in riferimento alle lunghe foglie di questo genere.

Hosta 'Purple Heart'

Bellissima e scenografica Hosta introdotta da Terranova Nurseries, apprezzata per il portamento compatto e per steli e piccioli delle foglie scuri, in contrasto con il fogliame verde. Si coltiva in ombra luminosa, o in posizioni raggiunte al massimo da poche ore di sole diretto, in terreno fertile, non arido. Adatta anche alla coltivazione in vaso come tutte le Hosta.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

L'epiteto specifico ha origine dalla parola latina vénter, véntris (ventre): rigonfio in qualche parte come una vescica, con riferimento alla forma del perianzio(l'insieme di calice e corolla).

La storia del nome di questa pianta è stata abbastanza particolare e frutto di errori di identificazione: H.C.Andrews la battezzò Hemerocallis caerulea ( comunemente Hemerocallide del Giappone) nel 1805, il botanico austriaco Leopold Trattinnick invece la chiamò Hosta caerulea nel 1812. Solo nel 1931 W. Stearn applicò l'epiteto ventricosa (dal basionimo Bryocles ventricosa) a questa pianta, battezzandola Hosta ventricosa. Questo nome venne poi accettato e utilizzato da F. Maekawa (1937, 1940, 1969), M. G. Chung (1990) e W.G. Schmid (1991) ed è diventato di uso comune.

Vedi le altre Hosta della nostra collezione

Persicaria filiformis

Foglie bicolore, verdi, macchiate di porpora. Perfetta per angoli ombrosi del giardino o del balcone, senza esigenze particolari e ridotta manutenzione. Si dissemina abbondantemente e a fine estate fiorisce con una gran quantità di piccoli fiori rossi portati da lunghi steli flessuosi molto decorativi.
Coltivare in ombra luminosa o mezzombra (al massimo sole del mattino presto).

L'epiteto generico deriva da malus persica (pesco) per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.

L'epiteto specifico fa riferimento all'origine nord americana della specie.

Persicaria microcephala...

Bellissime foglie che nascono viola, venate di argento e maturano in verde con una marcata V color viola al centro. I fusti sono scuri e i fiori bianchi sono riuniti a mazzolini che si schiudono dall'estate al'autunno. Coltivare in ombra o mezzombra in terreno fertile, drenato. Molto resistente e vigorosa, si adatta a molte condizioni diverse garantendo ottimi risultati.

L'epiteto generico deriva da malus persica (pesco) per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.

L'epiteto specifico è formato dalle parole greche μικρός (micrós piccolo) e κεφαλή (chefalé testa) con riferimento alla piccolezza dei capolini.

Persicaria virginiana...

Una varietà di Persicaria con foglie bicolore, bianco crema e verde e fiori rossi. Perfetta per dare luce ad un punto ombroso del giardino o del balcone, senza esigenze particolari e ridotta manutenzione. Si dissemina meno di Persicaria virginiana filiformis e rispetto a quest'ultima è più alta e ha foglie più grandi.

Coltivare in ombra luminosa o mezzombra (al massimo sole del mattino presto).

L'epiteto generico deriva da malus persica (pesco) per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.

L'epiteto specifico fa riferimento all'origine nord americana della specie.

Persicaria virginiana var....

Insolita e poco diffusa, raccolta da James Compton in Cina, ha portamento eretto e foglie bronzate, lucide, marcate da un'evidente V scura . Più alta rispetto alla specie, perfetta in aggiunta a gruppi di perenni da ombra come Hosta, Felci, Disporum, Epimedium. Coltivare in ombra luminosa o mezzombra (al massimo sole del mattino presto) in buon terreno drenato, non arido.

L'epiteto generico deriva da malus persica (pesco) per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.

L'epiteto specifico fa riferimento all'origine nord americana della specie.

Strobilanthes atropurpurea

Specie originaria delle zone centrali dell'Asia, molto apprezzata per la fioritura prolungata che si protrae fino all'autunno. Coltivare a mezz'ombra o ombra luminosa, in terreno fertile. Si può cimare in primavera per favorire l'accestimento e stimolare la produzione di un maggior numero di steli floreali.

L'epiteto generico deriva dalle parole greche στρόβιλος(stròbilos, cono) e ἄνθος(ànthos, fiore), in riferimento al particolare modo in cui le foglie e le brattee avvolgono i fiori.

L'epiteto specifico deriva invece dai termini latini ater (scuro) e purpureus (purpureo), cioè color porpora, per il colore scuro dei fiori.

Thalictrum delavayi

Erbacea perenne della famiglia delle Ranuncolaceae originaria della Cina. Da Giugno a Settembre, su steli alti e flessuosi, porta fiori leggeri, color glicine, con evidenti stami gialli. Prodotto da seme dal nostro vivaio, si autodissemina se trova le condizioni adatte e rispetto alle molte recenti introduzioni, più appariscenti, ha foglie più piccole, grande resistenza e vegetazione ricca anche durante i mesi più caldi. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile e di sostenere la pianta crescendola vicino a arbusti a cui si possa appoggiare oppure con rami secchi piantati nel terreno che creino un sostegno in cui la pianta possa svilupparsi appoggiandosi con i rami dalla tipica forma 'a gruccia', con cui si sostiene salendo in altezza.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fu assegnato in onore di Jean Marie Delavay (1834-1895), missionario francese in Cina, studioso della flora cinese e collezionista per il Museo Nazionale di Storia Naturale di Francia.

Vedi gli altri Thalictrum della nostra collezione

Thalictrum delavayi...

Una bellissima e vigorosa varietà di Thalictrum con fiori doppi che formano una nuvola leggerissima color glicine. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile e di sostenere la pianta crescendola vicino a arbusti a cui si possa appoggiare oppure con rami secchi piantati nel terreno che creino un sostegno in cui la pianta possa svilupparsi appoggiandosi con i rami dalla tipica forma 'a gruccia', con cui si sostiene salendo in altezza. Sopporta senza problemi posizioni soleggiate, piuttosto che troppo in ombra.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fu assegnato in onore di Jean Marie Delavay (1834-1895), missionario francese in Cina, studioso della flora cinese e collezionista per il Museo Nazionale di Storia Naturale di Francia.

Thalictrum delavayi...

Un ibrido dalla fioritura abbondante che da Giugno a Settembre illumina gli angoli ombreggiati del giardino. L'effetto è quello di una Gypsophila(o velo di sposa) alto 2metri e carico di fiori bianco puro. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile e di sostenere la pianta crescendola vicino a arbusti a cui si possa appoggiare oppure con rami secchi piantati nel terreno che creino un sostegno in cui la pianta possa svilupparsi appoggiandosi con i rami dalla tipica forma 'a gruccia', con cui si sostiene salendo in altezza.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fu assegnato in onore di Jean Marie Delavay (1834-1895), missionario francese in Cina, studioso della flora cinese e collezionista per il Museo Nazionale di Storia Naturale di Francia.

Vedi gli altri Thalictrum della nostra collezione

Thalictrum delavayi...

Un ibrido dalla fioritura abbondante che da Giugno a Settembre illumina gli angoli ombreggiati del giardino. L'effetto è quello di una Gypsophila (o velo di sposa) alto 2metri e carico di fiori di un delicato color glicine. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile e di sostenere la pianta crescendola vicino a arbusti a cui si possa appoggiare oppure con rami secchi piantati nel terreno che creino un sostegno in cui la pianta possa svilupparsi appoggiandosi con i rami dalla tipica forma 'a gruccia', con cui si sostiene salendo in altezza.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fu assegnato in onore di Jean Marie Delavay (1834-1895), missionario francese in Cina, studioso della flora cinese e collezionista per il Museo Nazionale di Storia Naturale di Francia.

Vedi gli altri Thalictrum della nostra collezione

Thalictrum rochebruneanum

Originario di Giappone e Corea, ha foglie e fiori più grandi rispetto a quelle di altri Thalictrum. Una nuvola di fiori color glicine! Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile. Posizioni troppo ombrose non favoriscono il corretto sviluppo della pianta. La condizione ideale è con 4 o 5 ore di sole del mattino.

'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.

Thalictrum rochebruneanum...

Originario di Giappone e Corea, ha foglie e fiori leggermente più grandi rispetto a quelle di altri Thalictrum. Questà varietà è stata identificata in natura e ha sepali più grandi della specie. Una nuvola di fiori color glicine! Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile. Posizioni troppo ombrose non favoriscono il corretto sviluppo della pianta. La condizione ideale è con 4 o 5 ore di sole del mattino.

L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.

L'epiteto specifico celebra il botanico francese Alphonse Trémeau de Rochebrune (1834-1912).

Tricyrtis 'Empress'

Un ibrido di Tricyrtis in cui i fiori sono più grandi e di un colore più intenso. Adatta a posizioni a mezzombra in terreno drenato, ricco. Può essere utilizzata in piena terra, per formare densi cespugli fioriti, oppure in vaso come ricadente.

L'epiteto generico deriva dall'unione del prefisso greco τρι- (tri- tre) e del termine κύρτος (chiùrtos curvo) con riferimento ai tre sepali esterni che hanno le basi ricurve.