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Cyclamen coum

Ciclamino invernale originario dell'Europa sud orientale e dell'Asia minore con foglie rotonde o a cuore segnate d'argento e fiori rosa, privi di profumo. Preferisce posizioni ombreggiate e terreno ricco, foglioso, ben drenato. Dall'autunno alla primavera fiorisce in abbondanza e durante l'estate va in riposo vegetativo perdendo la parte aerea. E' importante che il terreno sia ben drenato per evitare marciumi durante i mesi estivi, periodo in cui le irrigazioni possono essere ridotte notevolmente. Dopo la fioritura gli steli si attorcigliano a spirale, puntando verso il suolo e spingendo le capsule di semi a contatto col terreno, per proteggerli e favorire la germinazione.

L'esposizione ideale è ombra o mezzombra, ma il riposo vegetativo estivo permette alla pianta di sopportare anche un numero maggiore di ore di sole diretto.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino del ciclamino, a sua volta dal greco κύκλος (kiùclos cerchio) in riferimento alla forma rotonda del tubero.


L'epiteto specifico fa probabilmente riferimento a una regione della Cilicia, chiamata anticamente Koa o Quwe, vistoma che in quelle terre questa specie è spontanea.
I Cyclamen si disseminano per mirmecoria : i semi sono resi appetibili per le formiche dalla presenza di appendici ricche di sostanza nutritive. Le formiche trasportano i semi nei nidi, utilizzano gli elaiosomi (le appendici nutrienti usate come esca dalle piante) per nutrire le larve e poi spingono fuori dai nidi il seme. Questo favorisce lo spostamento dei semi attorno alla pianta madre e aumenta le probabilità di germinazione.

Vedi gli altri Cyclamen della nostra collezione

Thalictrum delavayi...

Una bellissima e vigorosa varietà di Thalictrum con fiori doppi che formano una nuvola leggerissima color glicine. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile e di sostenere la pianta crescendola vicino a arbusti a cui si possa appoggiare oppure con rami secchi piantati nel terreno che creino un sostegno in cui la pianta possa svilupparsi appoggiandosi con i rami dalla tipica forma 'a gruccia', con cui si sostiene salendo in altezza. Sopporta senza problemi posizioni soleggiate, piuttosto che troppo in ombra.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fu assegnato in onore di Jean Marie Delavay (1834-1895), missionario francese in Cina, studioso della flora cinese e collezionista per il Museo Nazionale di Storia Naturale di Francia.

Epimedium 'Pink Elf'

Nato dall' ibridazione di Epimedium leptorrhizum x Epimedium pubescens, ha steli flessuosi carichi di piccoli fiori rosa dalla forma 'a ragno' che formano una nuvola. E' una erbacea perenne semisempreverde, perfetto in ambienti ombreggiati, sia in vaso che in piena terra. Ha un aspetto leggero ed elegante con una lunga fioritura primaverile. Preferisce terreni ricchi e ben drenati e per la texture delle sue foglie si combina bene con tutte le perenni da ombra. Le giovani foglie nascono con bellissime colorazioni bronzate e durante l'autunno tutto il cespuglio si colora nei toni dell'arancio.

Nella nostra esperienza si è rivelato resistente a brevi periodi di siccità e ad un'esposizione al sole per circa 3 ore al mattino.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἐπιμήδιον (epimédion) che si trova per la prima volta nel De Materia Medica di Dioscoride (IV, 19), usato per identificare una pianta originaria della Media (più o meno l'attuale Iran/Azerbaigian/Armenia). Le maggior parte delle specie proviene da Cina, Giappone, Korea e Vietnam. Ma sono presenti specie in Italia, Balcani e Medio Oriente(la Media di Dioscoride). Si può supporre che, per la coincidenza tra fonti classiche e rinvenimenti botanici, Linneo decidesse quindi di utilizzare il nome Epimedium dei testi classici per battezzare tutti gli appartenenti a questo raggruppamento botanico che si estendeva dal Mediterraneo fino all'Oriente, considerando probabile che Dioscoride conoscesse gli Epimedium del Medio Oriente, ma non avesse avuto esperienza diretta delle specie di Cina e Giappone.

Nella cultura orientale diverse specie di Epimedium sono considerate un potente afrodisiaco e una cura per i problemi ossei, per le riconosciute proprietà antiossidanti, cardioprotettive e stimolanti del sistema circolatorio.

Vedi gli altri Epimedium della nostra collezione

Astilbe chinensis...

Alta ed elegante, con vistose infiorescenze allungate (appunto a lancia, come dice il nome Purpurlanze), profumate, color ciclamino, piumose, portate da alti steli rossastri. La posizione migliore è a mezzombra, raggiunta da almeno 4 ore di sole diretto al giorno, in terreno fertile, fresco, irrigato regolarmente. Si può coltivare anche in posizioni molto soleggiate, purchè il terreno non sia mai arido.

L'epiteto generico è composto dal prefisso privativo greco α- (alfa, col significato di 'senza') e da στίλβη (stilbe lucentezza), probabilmente in riferimento alle dimensioni dei fiori, molto piccoli.

L'epiteto specifico in latino significa 'della Cina' ad indicare la provenienza dai paesi asiatici.

L'epiteto varietale ricorda il missionario francese Émile Joseph Taquet (1873-1952), che raccolse molte piante in Corea e Cina.

Phlox paniculata 'Bright Eyes'

Una varietà inglese del 1967 di B.H.B. Symons-Jeune dai fiori rosa chiaro con occhio fuchsia. Altezza media, portamento ordinato e panicoli abbastanza rotondi con fiori grandi.

I fiori di Phlox paniculata sono profumati e commestibili, ottimi su gelato, insalate, macedonie e torte. Ogni varietà ha fiori più o meno dolci, più o meno profumati, ciascuna con un sapore specifico.

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma). L'epiteto specifico da panícula (pannocchia): con infiorescenze a pannocchia.

Eucomis comosa 'Sparkling...

Bulbosa con vistose pannocchie di fiori che ricordano un ananas per il pennacchio di foglie che portano alla sommità. In primavera ha foglie scurissime che poi virano al verde. Rustica, si può coltivare in vaso o in piena terra, in terreno ben drenato e fertile, non arido durante il periodo estivo. Si consiglia di concimare in primavera e poi dopo la fioritura.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἐῧ (éu bene, alla perfezione) e κόμη (cóme chioma): 'dalla perfetta chioma' in riferimento alla bellezza delle pannocchie fiorite.

L'epiteto specifico deriva dal latino coma (cóma chioma, equivalente del greco κόμη come ): munito di chioma, chiomato.

Echinacea 'Mini Belle'

Questa Echinacea è parte della serie Cone-Fection, lanciata nel 2011 dal vivaio olandese AB Cultivars. La serie Cone-Fection riunisce Echinacea dal fiore a pom pom dai colori molto appariscenti. Echinacea 'Mini Belle' garantisce ottimi risultati: è vigorosa, resistente e longeva, avendo nel suo corredo genetico anche Echinacea tennesseensis. E' in pratica la miniatura di Echinacea hybr. 'Southern Belle', con lo stesso portamento e fiori molto simili, solo più piccoli. Il disco centrale dei fiori inizialmente è piatto e pian piano che i fiori maturano il disco assume l'aspetto di un pon-pom. I fiori sono magenta e i petali esterni hanno un tono più chiaro. Le Echinacea preferiscono posizioni soleggiate, terreno drenato e fertile, non arido. Si consiglia di recidere i fiori man mano che appassiscono per favorire la produzione di nuovi steli floreali.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

Thymus longicaulis

Perenne aromatica diffusa in gran parte d'Italia, tappezzante, amata da api e farfalle. Si consiglia di coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Le foglie hanno un particolare aroma, con sentori di pepe e questa caratteristica gli ha fatto guadagnare il nome comune di pepolino.

L'epiteto generico deriva dal greco θύμον (thiùmon timo).

L'epiteto specifico è composto dalle parole latine longus (lungo) e caulis (gambo, fusto): dal gambo lungo.

Succisella inflexa 'Frosted...

Una nuvola di capolini rotondi che sbocciano color glicine e maturano in bianco. Coltivare in terreno drenato, ma fertile, ricco, non arido, in pieno sole o mezzombra. La specie è spontanea in gran parte dell'Europa dell'est e in Italia.

L'epiteto generico, col significato di 'simile a una Succisa' deriva dai termini sub (sotto) e da caedo (cèdo, tagliare), 'tagliata sotto': il nome deriva dall'aspetto del rizoma che sembra reciso.

L'epiteto specifico significa inflesso, curvato, da inflecto (piegare, curvare in dentro).

Primula vulgaris subsp....

Una forma spontanea della più conosciuta Primula vulgaris gialla, originaria dei Balcani. Spontanea in alcune regioni del Nord Italia, ha fiori rosa che si schiudono da metà Febbraio a fine Aprile.

Coltivare in terreno fertile, drenato, a mezzombra, possibilmente sotto ad alberi e arbusti a foglia caduca: in questo modo riceverà luce nei mesi invernali e primaverili per poi essere protetta dalle chiome.

L'epiteto generico è un diminutivo di prímus (primo), per la precoce fioritura, essendo fra le prime specie a fiorire dopo l'inverno.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino vulgus volgo, col significato di molto comune, diffusa.

Vedi le altre Primula della nostra collezione

Astrantia major 'Roma'

Un ibrido del 2000 di Aad Geerlings di Future Plants, con alti steli che portano fiori rosa dalla fine della primavera all'inizio dell'estate. L'infiorescenza è composta da piccoli fiori simili a spilli appuntati sul bottone centrale, circondati da brattee cartacee sfumate di rosa. L'effetto finale è un colore rosa traslucido che aumenta con la maturazione del fiore e con una maggiore esposizione al sole. Preferisce terreni ricchi e freschi, ma ben drenati. Si consiglia di ridurre le irrigazioni durante l'estate, perché dopo la fioritura ha bisogno di una minore quantità di acqua.

L'epiteto generico deriva dal greco αστήρ (astér stella, astro) e ἄνϑοϛ (ánthos fiore) in riferimento alla forma delle infiorescenze.

L'epiteto specifico è formato dal comparativo di magnus (grande), quindi 'maggiore, più grande', rispetto ad Astrantia minor. Il termine in latino sarebbe scritto maior, ma in latino botanico è stato utilizzato nella forma major ed è da considerarsi quindi valido, anche se linguisticamente scorretto.

La cultivar 'Roma' fiorisce in modo abbondante e prolungato. Consigliamo di recidere gli steli sfioriti per favorire la rifiorenza.

Ophiopogon planiscapus...

Tappezzante sempreverde con foglie a nastro praticamente nere. Nonostante nell'aspetto ricordi una graminacea appartiene alla famiglia delle Asparagaceae. Produce fiori rosati seguiti da bellissime bacche violaccee. Lento nell'accrescimento, deve essere piantato con una densità abbastanza alta se si vuole un effetto di copertura. Molto interessante anche come elemento unico in bordure basse e come prima linea. Coltivare in ombra/mezzombra in terreno drenato.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ὄφις (ófis serpente) e πώγων (pógon barba) probabilmente in riferimento alle foglie lunghe e sottili.

L'epiteto specifico deriva da l latino planus (piatto) e da scapus (fusto, gambo) 'con stelo piatto'.

Hesperantha coccinea 'Mrs....

Originaria di Sud Africa e Zimbabwe è una perenne rizomatosa a fioritura autunnale che fiorisce quando la maggior parte delle altre piante inizia il riposo vegetativo. Della stessa famiglia delle Iris, richiede posizioni a mezzombra e terreno fertile, drenato, non arido.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἑσπέρα (espèra, sera) e ἄνθος (anthos, fiore) 'che si schiude la sera'. Il sinonimo Schizostylis deriva dal greco  σχίζω (schízo dividere) e στύλος (stiùlos stilo) 'con lo stilo diviso'.

L'epiteto specifico in latino significa 'rosso' in riferimento al colore della specie.

Primula vulgaris 'Drumcliff'

Bellissima selezione di Primula vulgaris proposta sul mercato nel 2011. Scoperta dal collezionista Joe Kennedy, è stata lanciata da Fitzgerald Nurseries e battezzata in onore del poeta William Butler Yeats. Drumcliff è infatti il nome della località irlandese che ospita la sua tomba. Ha foglie scure e fiori rosa cipria con la gola gialla e un sorprendente vigore se paragonata ad altre cultivar a foglia scura, molto meno forti e stabili nel tempo. Coltivare in terreno fertile, drenato, a mezzombra, possibilmente sotto ad alberi e arbusti a foglia caduca: in questo modo riceverà luce nei mesi invernali e primaverili per poi essere protetta dalle chiome.

L'epiteto generico è un diminutivo di prímus (primo), per la precoce fioritura, essendo fra le prime specie a fiorire dopo l'inverno.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino vulgus volgo, col significato di molto comune, diffusa.

Vedi le altre Primula della nostra collezione

Begonia grandis 'Sapporo'

Perenne vigorosa adatta a posizioni ombreggiate. La cultiva 'Sapporo' ha portamento più compatto e foglie più scure rispetto alla specie. Dopo la fioritura si formano bulbilli nelle ascelle fogliari e la pianta si 'dissemina' abbondantemente. Perfetta sia in vaso che in terra e abbastanza resistente a periodi di siccità. Si consiglia di cimare le piante all'inizio della stagione per favorire l'accestimento e una fioritura più ricca. Rusticà fino a -15°C purchè si trovi in terreno drenato.

L'epiteto generico è stato assegnato in onore del governatore delle Antille e grande collezionista di piante Michel Bégon (1638-1710).

L'epiteto specifico in latino significa grande, alto, ma anche considerevole, straordinario.