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  • Periodo di Fioritura: Aprile

Epimedium 'Domino'

Uno dei migliori Epimedium proposti dall'ibridatore americano Darrel Probst, di recente introduzione (2004). Bellissimo portamento alto e slanciato, una grande quantità di fiori, steli scuri, foglie dentate e marcate da maculatura rossastra in primavera, tutte caratteristiche che rendono questa unica questa cultivar.

La posizione ideale per la coltivazione è in ombra luminosa, o al massimo esposti a qualche ora di sole al mattino o tardo pomeriggio, in terreno fertile e drenato. Una volta ambientati gli Epimedium si rivelano piante molto forti e versatili, capaci di sopportare anche brevi periodi di siccità. Se però le irrigazioni sono regolari, specialmente durante e dopo la fioritura, varietà come 'Domino' sono capaci di rifiorire abbondantemente.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἐπιμήδιον (epimédion) che si trova per la prima volta nel De Materia Medica di Dioscoride (IV, 19), usato per identificare una pianta originaria della Media (più o meno l'attuale Iran/Azerbaigian/Armenia). La maggior parte delle specie proviene da Cina, Giappone, Korea e Vietnam. Ma sono presenti specie in Italia, Balcani e Medio Oriente(la Media di Dioscoride). Si può supporre che, per la coincidenza tra fonti classiche e rinvenimenti botanici, Linneo decidesse quindi di utilizzare il nome Epimedium dei testi classici per battezzare tutti gli appartenenti a questo raggruppamento botanico che si estendeva dal Mediterraneo fino all'Oriente, considerando probabile che Dioscoride conoscesse gli Epimedium del Medio Oriente, ma non avesse avuto esperienza diretta delle specie di Cina e Giappone.

Nella cultura orientale diverse specie di Epimedium sono considerate un potente afrodisiaco e una cura per i problemi ossei, per le riconosciute proprietà antiossidanti, cardioprotettive e stimolanti del sistema circolatorio.

Vedi gli altri Epimedium della nostra collezione

Primula vulgaris subsp....

Una forma spontanea della più conosciuta Primula vulgaris gialla, originaria dei Balcani. Spontanea in alcune regioni del Nord Italia, ha fiori rosa che si schiudono da metà Febbraio a fine Aprile.

Coltivare in terreno fertile, drenato, a mezzombra, possibilmente sotto ad alberi e arbusti a foglia caduca: in questo modo riceverà luce nei mesi invernali e primaverili per poi essere protetta dalle chiome.

L'epiteto generico è un diminutivo di prímus (primo), per la precoce fioritura, essendo fra le prime specie a fiorire dopo l'inverno.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino vulgus volgo, col significato di molto comune, diffusa.

Vedi le altre Primula della nostra collezione

Epimedium pubescens...

Numerosi piccoli fiori bianchi soffusi di rosa portati da steli lunghi fino a 60 cm e foglie fortemente dentellate, verdi durante l'estate, bronzate e brunite in primavera e autunno/inverno. La posizione ideale per la coltivazione è in ombra luminosa, in terreno fertile e drenato. Una volta ambientati gli Epimedium si rivelano piante molto forti e versatili, capaci di sopportare anche brevi periodi di siccità. Se però le irrigazioni sono regolari, specialmente durante e dopo la fioritura, i risultati sono decisamente migliori e la pianta si sviluppa in modo ottimale regalando fioriture molto abbondanti.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἐπιμήδιον (epimédion) che si trova per la prima volta nel De Materia Medica di Dioscoride (IV, 19), usato per identificare una pianta originaria della Media (più o meno l'attuale Iran/Azerbaigian/Armenia). Le maggior parte delle specie proviene da Cina, Giappone, Korea e Vietnam. Ma sono presenti specie in Italia, Balcani e Medio Oriente(la Media di Dioscoride). Si può supporre che, per la coincidenza tra fonti classiche e rinvenimenti botanici, Linneo decidesse quindi di utilizzare il nome Epimedium dei testi classici per battezzare tutti gli appartenenti a questo raggruppamento botanico che si estendeva dal Mediterraneo fino all'Oriente, considerando probabile che Dioscoride conoscesse gli Epimedium del Medio Oriente, ma non avesse avuto esperienza diretta delle specie di Cina e Giappone.

Nella cultura orientale diverse specie di Epimedium sono considerate un potente afrodisiaco e una cura per i problemi ossei, per le riconosciute proprietà antiossidanti, cardioprotettive e stimolanti del sistema circolatorio.

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Epimedium species nova 'The...

Una nuova specie scoperta da Darrel Probst in Cina nel 2001 e introdotto sul mercato nel 2007 a 500 dollari a pianta. Ad oggi è uno degli Epimedium di cui si ignora la specie e per questo viene considerato 'species nova'. Ha caratteristiche uniche nel genere: i fiori si schiudono di continuo e nel mentre gli steli crescono e producono nuovi fiori su rami secondari, per mesi! Il colore dei fiori è giallo ambrato al centro, con lunghi speroni che tendono al bianco.

Coltivare in ombra luminosa, in terreno fertile e drenato. Una volta ambientati gli Epimedium si rivelano piante molto forti e versatili, capaci di sopportare anche brevi periodi di siccità. Se però le irrigazioni sono regolari, specialmente durante e dopo la fioritura, i risultati sono decisamente migliori e la pianta si sviluppa in modo ottimale.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἐπιμήδιον (epimédion) che si trova per la prima volta nel De Materia Medica di Dioscoride (IV, 19), usato per identificare una pianta originaria della Media (più o meno l'attuale Iran/Azerbaigian/Armenia). Le maggior parte delle specie proviene da Cina, Giappone, Korea e Vietnam. Ma sono presenti specie in Italia, Balcani e Medio Oriente(la Media di Dioscoride). Si può supporre che, per la coincidenza tra fonti classiche e rinvenimenti botanici, Linneo decidesse quindi di utilizzare il nome Epimedium dei testi classici per battezzare tutti gli appartenenti a questo raggruppamento botanico che si estendeva dal Mediterraneo fino all'Oriente, considerando probabile che Dioscoride conoscesse gli Epimedium del Medio Oriente, ma non avesse avuto esperienza diretta delle specie di Cina e Giappone.

Nella cultura orientale diverse specie di Epimedium sono considerate un potente afrodisiaco e una cura per i problemi ossei, per le riconosciute proprietà antiossidanti, cardioprotettive e stimolanti del sistema circolatorio.

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Salvia pratensis 'Isa Blue'

Una nostra selezione dai semi raccolti in vivaio, con fiori grandi, blu chiaro. La specie è una perenne aromatica diffusa in Italia ( in tutto il nord, centro e in Campania) come spontaea autoctona. Le foglie basali formano una rosetta da cui si sviluppano gli steli floreali, che da Maggio ad Agosto portano infiorescenze blu. Il cespuglio di foglie sviluppa molto rapidamente, raggiungendo 60/70 cm di diametro. Fiori e foglie sono commestibili e possono essere usati come aroma sia cotti che crudi.

Mellifera, è molto apprezzata da diversi tipi di impollinatori e ha sviluppato un metodo interessante per trasferire il polline sugli insetti che visitano i suoi fiori. Gli stami si comportano come piccole leve: gli insetti che entrano nel fiore alla ricerca di nettare azionano un meccanismo a bilanciere che ribalta sul dorso dell'insetto il braccio dello stame, rovesciandogli addosso il polline.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire), per le proprietà medicinali riconosciute alle piante appartenenti a questo genere fin dall'antichità.

L'epiteto specifico fa riferimento all'habit in cui si sviluppa solitamente questa specie.

Epimedium species nova...

Un Epimedium scoperto da Darrel Probst in Cina e ancora oggi non identificato completamente in quanto alla specie di appartenenza. Probabilmente parente di Epimedium ilicifolium. Ha lunghe foglie fortemente dentellate e tinte di rosso in inverno e primavera e steli floreali carichi di leggerissimi fiori gialli. Le nuove foglie e gli steli floreali spuntano insieme, diversamente da quanto accade per altre specie che producono prima i fiori sul vecchio fogliame e poi la nuova vegetazioni.

La posizione ideale per la coltivazione è in ombra luminosa, in terreno fertile e drenato. Una volta ambientati gli Epimedium si rivelano piante molto forti e versatili, capaci di sopportare anche brevi periodi di siccità. Se però le irrigazioni sono regolari, specialmente durante e dopo la fioritura, i risultati sono decisamente migliori e la pianta si sviluppa in modo ottimale.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἐπιμήδιον (epimédion) che si trova per la prima volta nel De Materia Medica di Dioscoride (IV, 19), usato per identificare una pianta originaria della Media (più o meno l'attuale Iran/Azerbaigian/Armenia). Le maggior parte delle specie proviene da Cina, Giappone, Korea e Vietnam. Ma sono presenti specie in Italia, Balcani e Medio Oriente(la Media di Dioscoride). Si può supporre che, per la coincidenza tra fonti classiche e rinvenimenti botanici, Linneo decidesse quindi di utilizzare il nome Epimedium dei testi classici per battezzare tutti gli appartenenti a questo raggruppamento botanico che si estendeva dal Mediterraneo fino all'Oriente, considerando probabile che Dioscoride conoscesse gli Epimedium del Medio Oriente, ma non avesse avuto esperienza diretta delle specie di Cina e Giappone.

Nella cultura orientale diverse specie di Epimedium sono considerate un potente afrodisiaco e una cura per i problemi ossei, per le riconosciute proprietà antiossidanti, cardioprotettive e stimolanti del sistema circolatorio.

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Epimedium 'Mandarin Star'

Fiori bianchi con il centro giallo, bellissimo!La posizione ideale per la coltivazione è in ombra luminosa o mezz'ombra, in terreno fertile e drenato. Una volta ambientati gli Epimedium si rivelano piante molto forti e versatili, capaci di sopportare anche brevi periodi di siccità. Se però le irrigazioni sono regolari, specialmente durante e dopo la fioritura, molte varietà sono capaci di rifiorire.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἐπιμήδιον (epimédion) che si trova per la prima volta nel De Materia Medica di Dioscoride (IV, 19), usato per identificare una pianta originaria della Media (più o meno l'attuale Iran/Azerbaigian/Armenia). Le maggior parte delle specie proviene da Cina, Giappone, Korea e Vietnam. Ma sono presenti specie in Italia, Balcani e Medio Oriente(la Media di Dioscoride). Si può supporre che, per la coincidenza tra fonti classiche e rinvenimenti botanici, Linneo decidesse quindi di utilizzare il nome Epimedium dei testi classici per battezzare tutti gli appartenenti a questo raggruppamento botanico che si estendeva dal Mediterraneo fino all'Oriente, considerando probabile che Dioscoride conoscesse gli Epimedium del Medio Oriente, ma non avesse avuto esperienza diretta delle specie di Cina e Giappone.Nella cultura orientale diverse specie di Epimedium sono considerate un potente afrodisiaco e una cura per i problemi ossei, per le riconosciute proprietà antiossidanti, cardioprotettive e stimolanti del sistema circolatorio.

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Euphorbia characias subsp....

Bellissima selezione di dimensioni più contenute rispetto alla specie. Il fogliame è glauco in estate e durante l'inverno si sfuma di rosso sulle punte. Si coltiva in pieno sole in terreno drenato. 

L'epiteto generico deriva da Εὔφορβος (èuforbos) Eufòrbo, medico greco, che secondo Plinio scoprì le proprietà medicinali di questa pianta. Il nome Eufòrbo deriva dal greco "ἐῧ éu" bene e "φέρβω férbo" nutrire: ben nutrito.

Bergenia 'Harzkristall'

Varietà recente caratterizzata da portamento compatto, foglie verde intenso e fiori bianchi soffusi leggermente di rosa. La posizione ideale è in ombra o mezzombra, in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico è stato assegnato in onore del botanico tedesco Karl August von Bergen (1704-1759).

Bletilla striata ''Anna''

Selezione particolarmente alta di questa orchidea rustica terrestre con lunghe foglie a lancia, con evidenti venature a rilievo e fiori rosa, con labello bianco, maculato di rosa. Adatta alla coltivazione in terra o in vaso, preferisce terreni ricchi e ben drenati e posizioni a mezzombra, dove possa essere raggiunta dal sole per alcune ore, meglio se al mattino.

L'epiteto generico è il diminutivo di Bletia('piccola Bletia, in onore di Don Luis Blet, farmacista e botanico spagnolo), un'orchidea americana con fiori che ricordano quelli della Bletilla, che è però di origine orientale (Cina, Giappone, Corea).

Il genere Bletilla fu creato da Heinrich Gustav Reichenbach nel 1853 e sostituì il nome di Jimensia che era stato assegnato nel 1838 dal botanico americano Constantine Samuel Rafinesque.

L'epiteto specifico deriva dal latino striare (striàre, scanalare) per le striature del labello, il vistoso petalo che nelle Orchidee serve per attirare gli insetti.

Brunnera macrophylla

Bellissima perenne della famiglia delle Boraginaceae originaria del Nord America, caratterizzata da grandi foglie a cuore ruvide coperte da una corta peluria e fiori azzurri che ricordano i Non ti scordar di me. Preferisce posizioni in ombra o ombra luminosa e terreni ricchi, ben drenati. Importante ridurre le irrigazioni durante l'estate, dopo la fioritura. Si dissemina facilmente ed è perfetta per angoli di sottobosco dove possa allargarsi liberamente formando fitti cuscini di foglie molto decorative.

L'epiteto generico è dedicato al botanico ed esploratore svizzero Samuel Brùnner (1790-1844).

L'epiteto specifico è composto dai termini greci μακρόϛ (macrós lungo, grande) e da φύλλον (fiùllon foglia)in riferimento alla dimensione delle foglie.

Euphorbia characias subsp....

Compatta, ordinata, caratterizzata da una marcatura nera al centro di ogni fiore. Perfetta come pianta solitaria, ma anche in abbinamento alle altre erbacee perenni per dare struttura alle bordure. Il fogliame grigio verde spicca durante tutto l'anno, ma specialmente in autunno, quando le altre piante assumono toni rossastri, e in primavera, quando tra le prime fiorisce con toni verde acido. Si coltiva in pieno sole in terreno drenato. 

L'epiteto generico deriva da Εὔφορβος (èuforbos) Eufòrbo, medico greco, che secondo Plinio scoprì le proprietà medicinali di questa pianta. Il nome Eufòrbo deriva dal greco "ἐῧ éu" bene e "φέρβω férbo" nutrire: ben nutrito.

L'epiteto specifico deriva dal greco χᾰρακίας (charachías, adatto per fare palizzate), termine utilizzato da Dioscoride e Plinio per descrivere una Euphorbia.

Epimedium species nova...

Scoperto dal giapponese Mikinori Ogisu è stato proposto inizialmente sul mercato come un Epimedium wushanense. Ad oggi l'assegnazione al gruppo degli wushanense è messa in discussione e viene considerato appartenente ad una nuova specie, come Epimedium 'The Giant'. Il fogliame è allungato e molto decorativo, persistente durante l'inverno. La fioritura inizia a primavera inoltrata con fiori a stella gialli, dalle punte molto allungate e toni scuri, caramello, al centro.  La posizione ideale per la coltivazione è in ombra luminosa o mezz'ombra, in terreno fertile e drenato. Una volta ambientati gli Epimedium si rivelano piante molto forti e versatili, capaci di sopportare anche brevi periodi di siccità. Se però le irrigazioni sono regolari, specialmente durante e dopo la fioritura, molte varietà, come anche 'Caramel' sono capaci di rifiorire.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἐπιμήδιον (epimédion) che si trova per la prima volta nel De Materia Medica di Dioscoride (IV, 19), usato per identificare una pianta originaria della Media (più o meno l'attuale Iran/Azerbaigian/Armenia). Le maggior parte delle specie proviene da Cina, Giappone, Korea e Vietnam. Ma sono presenti specie in Italia, Balcani e Medio Oriente(la Media di Dioscoride). Si può supporre che, per la coincidenza tra fonti classiche e rinvenimenti botanici, Linneo decidesse quindi di utilizzare il nome Epimedium dei testi classici per battezzare tutti gli appartenenti a questo raggruppamento botanico che si estendeva dal Mediterraneo fino all'Oriente, considerando probabile che Dioscoride conoscesse gli Epimedium del Medio Oriente, ma non avesse avuto esperienza diretta delle specie di Cina e Giappone.Nella cultura orientale diverse specie di Epimedium sono considerate un potente afrodisiaco e una cura per i problemi ossei, per le riconosciute proprietà antiossidanti, cardioprotettive e stimolanti del sistema circolatorio.

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Geranium macrorrhizum...

Luminosa e abbondante fioritura bianca soffusa di rosa per questa tappezzante di rapido sviluppo. 'Spessart' è una selezione orticola a fiore bianco della specie diffusa anche in Italia allo stato spontaneo (con fiori rosa intenso). Il fogliame è molto aromatico, sempreverde e in autunno/inverno si tinge di rosso diventando ancora più bello. Si coltiva a mezz'ombra, ma tollera bene posizioni più ombreggiate o più soleggiate rivelandosi particolarmente versatile e resistente. Una volta ambientato sopporta anche irrigazioni ridotte. Le giovani foglie possono essere usate per aromatizzare insalate, tagliate in strisce sottili. I fiori sono commestibili e vengono usati a crudo per arricchire e decorare.

L'epiteto generico ha origine dal greco γεράνιον (gherànion geranio) come si trova scritto nel 'De Materia Medica' di Dioscoride. Il nome deriva da γέρανος (ghéranos gru): per i frutti simili al becco delle gru.

L'epiteto specifico deriva dal greco μακρόϛ (macrós, grande) e da ῥίζα (ríza, radice): con grandi radici.

Asarum europaeum

Foglie lucide che formano un fitto tappeto verde! Perfetta per posizioni ombreggiate e terreni fertili, non aridi. Si allarga rapidamente. In Primavera produce piccoli fiori rossi al livello del terreno, una fioritura di poco conto se comparata con la bellezza del fogliame. In terreni umidi il fogliame raggiunge dimensioni maggiori e la pianta si sviluppa ancora più velocemente.

L'epiteto generico (in latino asărum)deriva secondo Alexandre de Théis dal greco ἄσαρον (ásaron). Il termine è formato dal prefisso privativo α- (a-) e dal termine σειρά (seirá laccio, legame), secondo Plinio (XXI, 6) perchè non veniva utilizzato per realizzare gli intrecci delle ghirlande e corone di fiori e foglie. Potrebbe derivare più ragionevolmente dal greco ἄση (áse nausea) e dal nome del genere Arum, cioè un Arum che provoca la nausea, il vomito. Si dice infatti che venisse utilizzato per far espellere il vino bevuto in eccesso.

L'epiteto specifico identifica la zona geografica di origine.