Mellifere e nutrici

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Hosta 'Thunderbolt'

Uno sport di Hosta sieboldiana 'Elegans' con bellissime foglie azzurre, spesse, rotonde e rugose, segnate al centro da una vena gialla. Le dimensioni delle piante adulte raggiungono i 70 cm di altezza e gli steli floreali sono poco più alti e portano pannocchie compatte di fiori bianchi. Registrata nel 2003 da Hawkridge Farms.

Coltivare in ombra o mezzombra, in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

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Petasites fragrans

Spontaneo della flora italiana ha foglie coriacee e fiori bianco rosati che si schiudono alla fine dell'inverno e che profumano di vaniglia. Adatto a posizioni ombreggiate si allarga velocemente in terreni fertili, umidi.

Penstemon 'Schoenholzeri'

Ibrido creato da Paul Schoenholzer nel 1939, incrociando P. ’Andenken an Friedrich Hahn’ e P. ‘Southgate Gem’.  La posizione ideale è in pieno sole, in terreno fertile, non povero e irrigato con regolarità per avere una fioritura pienamente soddisfacente. Per favorire l'accestimento e la rifiorenza si consiglia di tagliare spuntare i rami più disordinati dalla primavera alla fine dell'estate e di tagliare drasticamente la pianta all'inizio della primavera, per evitare una eccessiva lignificazione e un conseguente invecchiamento della pianta.

L'epiteto generico Penstemon deriva dal greco πέντε pénte cinque e da στήμων stémon stame: con fiori a cinque stami, di cui uno sterile e quattro fertili. 

Lilium candidum

Bulbosa originaria di Palestina e Libano, diffusa nel Mediterraneo grazie ai commerci dei Fenici, apprezzata già nell'antica Grecia e coltivata anche dai Romani a scopo ornamentale. Il mito racconta che il Lilium candidum fosse nato dalle gocce di latte cadute dal petto di Era, dea patrona del matrimonio, della fedeltà matrimoniale e del parto e che Afrodite, dea dell' Amore, avesse inserito all'interno del fiore un pistillo dalla forma fallica. Il giglio è sempre stato simbolo di purezza: dalla cultura greca, alla tradizione classica romana fino alla cultura cristiana, che lo adottò come simbolo della purezza di Maria, rappresentandolo solitamente senza il pistillo. Appare infatti nelle raffigurazioni dell'annunciazione, portato in dono alla Vergine Maria dall'Arcangelo Gabriele. Anche san'Antonio da Padova viene raffigurato con i Lilium candidum in mano. La stratificazione culturale pagana e cristiana ha portato quindi alla nascita di un gran numero di nomi comuni per questa bulbosa e tra i più diffusi ricordiamo Giglio della Madonna e Giglio di sant'Antonio, Giglio di san Giuseppe.

In gran parte d'Italia è diffuso come alloctona casuale e in alcune regioni come alloctona naturalizzata.

La posizione ideale è a mezz'ombra o al sole, in terreno ricco, fertile, abbastanza drenato, in mix nelle bordure con altre perenni che con la loro vegetazione proteggano la base della pianta dal calore e dall'evaporazione dell'acqua di irrigazione. Già alla fine dell'inverno i bulbi producono le rosette basali di foglie e dalla primavera inizia a crescere lo stelo floreale. Dopo la fioritura lo stelo e le sue foglie seccano, mentre persistono le foglie della rosetta basale. I bulbi vanno lasciati indisturbati nel terreno per permettere alla pianta di irrobustirsi e aumentare di anno in anno la produzione di steli.

L'epiteto generico deriva da lilium, termine latino per 'giglio', dal greco λείριον (leírion giglio)

L'epiteto specifico significa bianco

Disporum megalanthum

Erbacea perenne affidabile e forte, originaria delle zone boschive della Cina. Si coltiva in ombra luminosa o mezz'ombra, raggiunta al massimo da alcune ore di sole al mattino. La posizione ideale è in terreno fertile, fresco, non arido, sotto ad alberi a foglia caduca: durante l'inverno e all'inizio della primavera la pianta beneficia così del sole diretto ed è invece protetta dal fogliame degli alberi nei mesi estivi.

Il fogliame in primavera nasce scuro e poi matura in un bel verde lucido che in autunno si tinge di toni violacei. I fiori si schiudono in primavera agli apici degli steli: bellissime campanelle bianche rivolte verso il basso.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche δίς (dìs, doppio) e σπόρος (spòros, seme): perché ogni cella dell'ovario accoglie due semi al suo interno.

L'epiteto specifico deriva dal greco μέγας (mégas, grande) e ἄνϑοϛ (ánthos, fiore), cioè dai fiori grandi.

Disporum longistylum 'Night...

Erbacea perenne affidabile e forte, originaria delle zone boschive della Cina. Si coltiva in ombra luminosa o mezz'ombra, raggiunta al massimo da alcune ore di sole al mattino. La posizione ideale è in terreno fertile, fresco, non arido, sotto ad alberi a foglia caduca: durante l'inverno e all'inizio della primavera la pianta beneficia così del sole diretto ed è invece protetta dal fogliame degli alberi nei mesi estivi.

I fusti e le foglie hanno un bellissimo colore violaceo che rende questa perenne molto decorativa ben oltre il periodo di fioritura. Durante l'estate il fogliame perde la colorazione scura e vira al verde per poi assumere nuovamente toni violacei in autunno con l'arrivo del freddo. I fiori si schiudono in primavera: leggere campanelle bianche soffuse di giallo che contrastano con il colore dei fusti e delle foglie.

Inizialmente è stato considerato un Disporum cantoniense, insieme a D. 'Green Giant', ma grazie al contributo di Bleddyn Wynn-Jones di Crug Farm entrambi sono stati identificati come Disporum longistylum. Coltivare in ombra luminosa o meglio a mezz'ombra, in terreno fertile, non arido.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche δίς (dìs, doppio) e σπόρος (spòros, seme): perché ogni cella dell'ovario accoglie due semi al suo interno.

L'epiteto specifico deriva dall'unione delle parole latine longus lungo e stylus stilo, cioè dal lungo stilo, il prolungamento dell'ovario

Verbena canadensis...

Glandularia canadensis è un'erbacea perenne originaria del Nord America, vigorosa e dal rapido sviluppo. La cultivar 'Homestead Purple' è stata battezzata dall' Università dell' Arkansas, che, insieme alle aziende vivaistiche della zona, ha costituito la Arkansas Green Industries Association e propone sul mercato piante con specifiche caratteristiche di resistenza, vigore, bellezza col nome di Arkansas Select Plants. 'Homestead Purple' è stata scoperta da due docenti della Georgia University all'inizio degli anni '90, Alan Armitage and Mike Dirr. Raccontano che, di ritorno verso Athens (sede dell'Università della Georgia) vennero attratti da una massa di fiori viola davanti ad una casa. La proprietaria coltivava questa pianta da anni davanti alla sua fattoria, senza conoscerne l'origine. Vennero prese delle talee, la pianta venne testata e in seguito introdotta sul mercato col nome di 'Homestead Purple', cioè 'viola della fattoria'.

Perfetta per posizioni in pieno sole, in vaso o in terra, in terreno drenato, si sviluppa velocemente come coprisuolo(più di 1mq) o ricadente, con fiori dalla primavera fino all'autunno. Per favorire la rifiorenza si consiglia di recidere le cime sfiorite e di cimare regolarmente la pianta per ottenere nuovi getti e nuovi fiori.

L'epiteto generico deriva dal latino glandula (tonsilla, ghiandola) per la forma delle capsule dei semi.

L'epiteto specifico fa riferimento alle zone di origine della specie.

Il sinonimo Verbena canadensis è tutt'ora diffuso, ma nel testo 'Flora of Missouri' del 1999( revisione aggiornata dello stesso testo del 1963) Julian Alfred Steyemark conclude che il genere Glandularia debba essere considerato separato dal genere Verbena. A sostegno di questa tesi si trova riscontro nello studio di Umber 'The Genus Glandularia in North America' del 1979, basato sull'analisi di diversi fattori, tra cui morfologia, numero di cromosomi, modalità di riproduzione delle piante.

Aruncus dioicus 'Kneiffii'

Cultivar compatta di Aruncus dioicus, con fogliame alto fino a 40 cm e steli floreali che raggiungono gli 80 cm. Il fogliame è finemente intarsiato e le infiorescenze sono più leggere e sottili rispetto a quelle della specie, con un effetto finale molto decorativo. Dopo la fioritura gli steli possono essere lasciati sulla pianta o recisi: nel secondo caso la pianta produrrà nuovo fogliame e l'effetto di copertura sarà migliore, mentre lasciando le infiorescenze secche la pianta produrrà semi e il fogliame avrà la tendenza a diradarsi. Coltivare in terreno ricco, umifero, irrigato regolarmente, a mezz'ombra. Può tollerare il pieno sole in località dal clima estivo fresco e purchè il terreno non asciughi mai completamente.

L'epiteto generico deriva dal greco dorico ἤρυγγος (èriungos barba di capra). Linneo aveva battezzato questo genere Spiraea aruncus, in riferimento all' infiorescenza simile nella forma alla barba delle capre. Fu il botanico francese Michel Adanson che alla fine del '700 modificò il nome, utilizzando l'epiteto specifico assegnato da Linneo e trasformandolo in epiteto generico.

L'epiteto specifico deriva dal greco δις (dis due, due volte) e οἰκία (oikía casa):cioè dioico,, con due case, perchè fiori maschili e femminili sono portati solitamente da piante diverse. Questo vuol dire che per produrre seme occorrono nella maggior parte dei casi una pianta maschile e una femminile, anche se è diffuso anche l'ermafroditismo tra le piante di Aruncus. I fiori maschili hanno un numero maggiore di stami, quelli femminili hanno 3 pistilli per fiore, quelli ermafroditi presentano 4 pistilli che sovrastano gli stami.

Rodgersia podophylla...

Una cultivar di origine sconosciuta, caratterizzata da grandi foglie lobate, lunghe fino a 30 cm, rosse quando spuntano in primavera e bronzate in autunno. La posizione ideale è a mezz'ombra, dove la pianta possa essere raggiunta da alcune ore di sole al mattino o tardo pomeriggio. Coltivare in terreno fertile, umifero, mai arido. Questa cultivar prende il nome dalla città tedesca di Saarbrücken, lungo il fiume Saar.

L'epiteto generico ricorda John Rodgers (1812-1882) della US Navy che comandò la spedizione americana di ricerca conosciuta come Rodgers-Ringgold Expedition (1853-1856) in Giappone e nel Nord Pacifico e collaborò con i naturalisti presenti nel suo squadrone insieme ai quali raccolse l'olotipo(cioè l'esemplare su cui si basa la descrizione originale di una specie) di Rodgersia podophylla a Hokkaido in Giappone.

L'epiteto specifico ha origine dai termini greci πούς, ποδός (pùs, podós piede) e da φύλλον (fiùllon foglia), cioè 'foglie dalla forma di zampa'.

Sedum telephium 'Double...

Introduzione recente di Terranova Nurseries con fogliame verde oliva e steli rossi. Dalla fine dell'estate gli steli portano infiorescenze ad ombrello formate da fiori rosa dalla tipica forma stellata. I Sedum sono elementi fondamentali nelle bordure tardo estive, autunnali, ma soprattutto invernali. Anche in inverno infatti sono altamente decorativi, con gli steli e gli ombrelli di fiori ormai secchi che si ergono in mezzo alle altre piante in veste invernale. Si consiglia di coltivare i Sedum in pieno sole e terreno ben drenato e irrigato con parsimonia. Posizioni ombreggiate comportano la perdita della compattezza del cespuglio, che si apre appoggiando a terra sui lati. Possono essere coltivati in vaso, con ottimi risultati.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra).

L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi.

Darmera peltata

Erbacea perenne originaria del Nord America, apprezzata per le grandi foglie decorative e le infiorescenze che spuntano prima ancora della vegetazione, in primavera, alla sommità di steli di 80 cm. Le foglie hanno forma ad imbuto, larghe fino a 40 cm, portate da piccioli che raggiungono i 150 cm in piante mature. Si coltiva in ombra o mezz'ombra, in terreno fertile, umifero, ricco. Non ama essere immersa in acqua, quindi meglio terreni argillosi irrigati con molta regolarità o posizioni a bordo lago, per permettere alle radici di raggiungere l'acqua senza esserne coperte. In autunno il fogliame si tinge di rosso, specialmente se la pianta è raggiunta da qualche ora di sole nelle ore meno calde.

L'epiteto generico ricorda il botanico tedesco Karl Darmer (1843-1918).

L'epiteto specifico deriva dal latino pelta (scudo a forma di mezzaluna) in riferimento alla conformazione delle foglie, appunto 'peltate' (cioè foglie il cui picciolo è inserito più o meno nel mezzo del lembo, che è a forma di scudo).

Reineckea carnea

Unica appartenente al genere Reineckea, originaria di Cina e Giappone. Perfetta come coprisuolo, si allarga con rizomi e forma macchie verdi di foglie nastriformi alla cui base spuntano tra la fine dell'estate e l'autunno steli floreali abbastanza corti (più bassi del fogliame), rossastri, che portano fiori rosa. Si coltiva in terreno drenato, fertile, ma una volta ambientata sopporta bene il secco e si diffonde velocemente.

L'epiteto generico è stato assegnato in onore del botanico tedesco Heinrich Julius Reinecke (1799-1871).

L'epiteto specifico deriva dal latino carneus (càrneus, di carne e quindi simile alla carne) in riferimento al colore dei fiori.

Penstemon 'Regal Purple'

Bellissimo Penstemon a fiori viola scuro. ottenuto da seme dal nostro vivaio. Dai semi raccolti da questa prima cultivar che abbiamo coltivato abbiamo poi ottenuto e selezionato P. 'Regal Lilac' e P.'Regal Blue', tutte caratterizzate da lunga fioritura, ottima dimensione dei fiori, resistenza al freddo, persistenza del fogliame in inverno e rapido sviluppo. Tutta la serie Regal ha portamento morbido, con lunghi rami che appoggiano a terra rendendo queste varietà adattte alla prima linea o a formare cuscini fioriti alla base di graminacee ornamentali(ad esempio con Miscanthus 'Verneigung' o Pennisetum 'Hameln'). La posizione ideale è in pieno sole, in terreno fertile, drenato. Per favorire l'accestimento e la rifiorenza si consiglia di accorciare i rami più disordinati dalla primavera alla fine dell'estate e di tagliare drasticamente la pianta all'inizio della primavera, per evitare una eccessiva lignificazione e un conseguente invecchiamento della pianta.

L'epiteto generico Penstemon deriva dal greco πέντε pénte cinque e da στήμων stémon stame: con fiori a cinque stami, di cui uno sterile e quattro fertili. 

Thalictrum actaeifolium...

Fiori piumosi che profumano di mimosa e fogliame che nasce viola, matura in verde e in autunno si tinge di toni dorati. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile. Posizioni troppo ombrose non favoriscono il corretto sviluppo della pianta. La condizione ideale è con sole del mattino.

L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fa riferimento alla forma delle foglie, simili a quelle di alcune Actaea.

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Thalictrum pubescens

Il più alto ed imponente dei Thalictrum, originario del Nord America, con fusti ben strutturati carichi di fiori piumosi bianchi. Coltivare al sole o mezz'ombra in terreno fertile, non arido, drenato. Lo abbiamo prodotto da seme e testato per alcuni anni e si è rivelato forte e resistente sia in vaso che in terra, decisamente affidabile, soprattutto per la capacità di mantenere la foglia anche dopo il caldo estivo.

L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.

L'epiteto specifico deriva da pubes, in latino la lanugine adolescenziale del mento e fa riferimento alla peluria che copre i piccioli delle foglie,

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