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  • Periodo di Fioritura: Giugno
  • Rusticità: Oltre -20°C

Verbena officinalis var....

Una varietà spontanea di Verbena officinalis scoperta in un parco pubblico di Bampton, nella contea del Devon. Il portamento è lo stesso della specie, ma i sottili steli e le foglie sono sfumate di viola. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato, anche mediamente povero. Perfetta in aiuole miste per dare leggerezza o in vaso in abbinamento a graminacee ornamentali come Pennisetum e Stipa. La rosetta di foglie basali è verde e persiste anche in inverno. Si consiglia di recidere i vecchi steli solo in primavera, perché in caso di inverni rigidi le piante tagliate e prive della protezione della vecchia vegetazione sono maggiormente esposte alle intemperie.

L'epiteto generico deriva da un' alterazione del suo nome in celtico, Ferfaen ( <Fer, trasportare e < faen, pietra). Tra i Celti veniva infatti considerata utile per far guarire dai calcoli renali. Anche i Romani la consideravano sacra, come testimonia Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (XXV, 9).

L'epiteto specifico deriva dal termine offícina (laboratorio, nella tradizione medioevale) in quanto utilizzabile in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria.

Verbascum nigrum

Verbascum perenne con larghe foglie tomentose e steli forti e strutturati carichi di fiori gialli con il centro soffuso di viola. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Si dissemina facilmente e fiorisce ciclicamente da Maggio fino a Ottobre.

L'epiteto generico deriva dal latino verbascum, che significa verbasco. L'origine della parola verbascum si trova nel termine latino barbáscum(tasso barbasso, pianta citata da Plinio, probabilmente derivato da barba, per le foglie pelose), o nella parola latina vérber (verga). Volgarmente in francese è detto mollène, per la mollezza delle sue foglie, e allo stesso modo in inglese è tradotto mullein.

L'epiteto specifico nigrum (in latino 'nero') fa riferimento al colore scuro degli steli e delle nervature delle foglie.

Valeriana officinalis

Erbacea perenne adatta a terreni freschi, ricchi, non aridi e posizioni soleggiate o a mezzombra. I fiori, riuniti in corimbi, emanano un profumo caratteristico e attirano impollinatori e in particolare farfalle. Una di quelle piante 'ecologiche' che portano vitalità in ogni giardino!

L'epiteto generico venne ideato da Linneo: secondo alcuni per ricordare l'imperatore romano Publius Aurelius Licinius Valerianus (200-260) che si ritiene la utilizzasse come medicinale. Secondo altri il nome deriverebbe dal latino vàlere (essere in buona salute), riferimento alle proprietà curative di questa pianta.

L'epiteto specifico deriva dal termine offícina (laboratorio, nella tradizione medioevale) in quanto utilizzabile in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria.

Thalictrum rochebruneanum

Originario di Giappone e Corea, ha foglie e fiori più grandi rispetto a quelle di altri Thalictrum. Una nuvola di fiori color glicine! Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile. Posizioni troppo ombrose non favoriscono il corretto sviluppo della pianta. La condizione ideale è con 4 o 5 ore di sole del mattino.

'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.

Thalictrum pubescens

Il più alto ed imponente dei Thalictrum, originario del Nord America, con fusti ben strutturati carichi di fiori piumosi bianchi. Coltivare al sole o mezz'ombra in terreno fertile, non arido, drenato. Lo abbiamo prodotto da seme e testato per alcuni anni e si è rivelato forte e resistente sia in vaso che in terra, decisamente affidabile, soprattutto per la capacità di mantenere la foglia anche dopo il caldo estivo.

L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.

L'epiteto specifico deriva da pubes, in latino la lanugine adolescenziale del mento e fa riferimento alla peluria che copre i piccioli delle foglie,

Vedi gli altri Thalictrum della nostra collezione

Thalictrum flavum subsp....

Thalictrum con foglie glauche e portamento verticale, ben strutturato, con steli alti che terminano con fiori gialli piumosi. Si può coltivare a mezzombra(almeno 4 o 5 ore di sole diretto) o meglio  in pieno sole, purchè il terreno sia drenato, ricco, fertile.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico ha origine dal termine latino flavus (giallo), con riferimento al colore del fiore.
Glaucum, col significato di azzurro, deriva dal greco γλαυκός (glaucós glauco): per il colore  grigio-azzurro delle foglie.

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Thalictrum delavayi

Erbacea perenne della famiglia delle Ranuncolaceae originaria della Cina. Da Giugno a Settembre, su steli alti e flessuosi, porta fiori leggeri, color glicine, con evidenti stami gialli. Prodotto da seme dal nostro vivaio, si autodissemina se trova le condizioni adatte e rispetto alle molte recenti introduzioni, più appariscenti, ha foglie più piccole, grande resistenza e vegetazione ricca anche durante i mesi più caldi. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile e di sostenere la pianta crescendola vicino a arbusti a cui si possa appoggiare oppure con rami secchi piantati nel terreno che creino un sostegno in cui la pianta possa svilupparsi appoggiandosi con i rami dalla tipica forma 'a gruccia', con cui si sostiene salendo in altezza.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fu assegnato in onore di Jean Marie Delavay (1834-1895), missionario francese in Cina, studioso della flora cinese e collezionista per il Museo Nazionale di Storia Naturale di Francia.

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Thalictrum actaeifolium...

Fiori piumosi che profumano di mimosa e fogliame che nasce viola, matura in verde e in autunno si tinge di toni dorati. Si consiglia di coltivare a mezzombra in terreno drenato, ricco, fertile. Posizioni troppo ombrose non favoriscono il corretto sviluppo della pianta. La condizione ideale è con sole del mattino.

L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fa riferimento alla forma delle foglie, simili a quelle di alcune Actaea.

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Succisella inflexa 'Frosted...

Una nuvola di capolini rotondi che sbocciano color glicine e maturano in bianco. Coltivare in terreno drenato, ma fertile, ricco, non arido, in pieno sole o mezzombra. La specie è spontanea in gran parte dell'Europa dell'est e in Italia.

L'epiteto generico, col significato di 'simile a una Succisa' deriva dai termini sub (sotto) e da caedo (cèdo, tagliare), 'tagliata sotto': il nome deriva dall'aspetto del rizoma che sembra reciso.

L'epiteto specifico significa inflesso, curvato, da inflecto (piegare, curvare in dentro).

Scabiosa caucasica 'Perfecta'

Fiori grandi viola chiarissimo, portati da steli alti si susseguono da Maggio a fine Luglio. Le Scabiosa caucasica fioriscono nella prima parte della stagione (Maggio-Luglio) con grande abbondanza e rifioriscono spesso a Settembre-Ottobre.

Coltivare in pieno sole, in terreno drenato. Si consiglia di recidere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuovi fiori.

L'epiteto generico deriva dal latino scabies (scàbies scabbia) perché la pianta veniva usata in passato come cura contro la scabbia.

Scabiosa caucasica 'Fama...

Fiori grandi, bianchi, portati da steli alti si susseguono da Maggio ad Agosto. Le Scabiosa caucasica fioriscono nella prima parte della stagione (Maggio-Luglio) con grande abbondanza e rifioriscono spesso a Settembre-Ottobre.

Coltivare in pieno sole, in terreno drenato. Si consiglia di recidere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuovi fiori.

L'epiteto generico deriva dal latino scabies (scàbies scabbia) perché la pianta veniva usata in passato come cura contro la scabbia.

L'epiteto specifico fa riferimento alla zona di provenienza della specie.

Scabiosa caucasica 'Fama...

Fiori grandi, blu-viola, portati da steli alti si susseguono da Maggio ad Agosto. Le Scabiosa caucasica fioriscono nella prima parte della stagione (Maggio-Luglio) con grande abbondanza e rifioriscono spesso a Settembre-Ottobre. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato. Si consiglia di recidere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuovi fiori.

L'epiteto generico deriva dal latino scabies (scàbies scabbia) perché la pianta veniva usata in passato come cura contro la scabbia.

L'epiteto specifico fa riferimento alla zona di provenienza della specie.

Salvia nemorosa...

Una cultivar affascinante, con infiorescenze cariche di fiori viola che creano l'effetto di una spiga 'piumosa'. La fioritura si ripete da Maggio a Ottobre, specialmente se si ha l'accortezza di rimuovere le spighe sfiorite. Dato il peso delle infiorescenze il portamento è morbido, a cuscino, perfetto per riempire la prima fila nella bordure. Lo sviluppo in larghezza è di circa 60/70 cm a pianta e quindi è fondamentale dare abbastanza spazio e abbinare questa salvia con altre piante che non vengano sopraffatte dal suo sviluppo! In altezza(dato il suo sviluppo non eretto) raggiunge i 40/50 cm, ma i singoli rami possono arrivare a 70 cm di lunghezza. Coltivare in pieno sole, in terreno fertile. Una volta ben radicata sopporta periodi di siccità, anche se per ottenere una buona rifiorenza l'acqua è fondamentale.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico da nemus, nemoris (bosco), 'che cresce nei boschi'.

Salvia nemorosa 'Caradonna'

Una delle varietà più affidabili! Infiorescenze blu viola su steli scuri compaiono per la prima fioritura da Maggio a fine Luglio e in condizioni ottimali, specialmente se si ha l'accortezza di rimuovere le spighe sfiorite e di irrigare regolarmente, ricompaiono alla fine dell'estate. Coltivare in pieno sole, in terreno fertile. Una volta ben radicata sopporta periodi con irrigazioni ridotte, anche se per ottenere una buona rifiorenza l'acqua è fondamentale.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico da nemus, nemoris (bosco), 'che cresce nei boschi'.

Salvia 'Saxdorf'

La prima di una serie di ibridi di Salvia nutans, una novità assoluta! Ibrido nato dall'incrocio di Salvia nutans e Salvia nemorosa, scoperto in Germania a Saxdorf dal giardiniere Peter Bethke e ancora poco(pochissimo!)diffusa sul mercato. Ha steli alti che portano fiori penduli blu-viola. Rispetto a Salvia nutans ha fioritura più lunga e un maggior numero di steli. Coltivare in pieno sole, in terreno mediamente drenato, fertile, irrigato regolarmente per supportare la fioritura prolungata.
L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).