Piante perenni

Piante perenni

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  • Categorie: Erbacee perenni da ombra
  • Categorie: Perenni autoctone
  • Colore: Blu

Aquilegia vulgaris var....

Bellissima selezione con fiori blu viola appartenente al gruppo delle Aquilegia stellata, caratterizzate da forma del fiore a stella e assenza di speroni. In giardino la posizione migliore è in terreno fertile, drenato, a mezzombra, dove la pianta possa essere raggiunta da alcune ore di sole che permettano lo sviluppo di piante sane e forti. In ombra troppo intensa tendono a perdersi nel tempo e disseminandosi cercano posizioni più soleggiate e terreno ben drenato, anche ghiaioso.

L'epiteto generico deriva da 'aquilina' , il nome utilizzato nei suoi testi da Alberto Magno, vescovo domenicano del 1200 appassionato di botanica. E' nel '500 che Carolus Clusius, nome latinizzato di Charles de L’Écluse riprende il nome Aquilina e cita il nome Aquilegia(libro VI, cap. 27), che verrà poi reso ufficiale da Linneo. È derivato dal latino aquila per i suoi nettarii, (le ghiandole che producono il nettare) uncinati come gli artigli dell'aquila.

L'epiteto specifico deriva da vulgus e in latino significa comune, ordinario, in riferimento alla grande diffusione in natura della specie.

Cichorium intybus

Perenne spontanea in tutta Italia, ma diffusa in gran parte dell'emisfero, specialmente nelle zone temperate di Eurasia e America del Nord. Fiorisce abbondantemente da Luglio a Settembre, con alti steli che portano fiori azzurri. Commestibile e officinale, è considerata una pianta curativa fin dall'antichità e veniva raccomandata da Galeno di Pergamo per curare i disturbi del fegato e infatti le sono riconosciute funzioni stimolanti su fegato e reni e conseguenti capacità depurative, disintossicanti, ma anche ipoglicemizzanti e cardiotoniche. Nel 1600 il medico e botanico Prospero Alpini consigliava di utilizzare la radice essiccata per fare un ottimo caffè. Oggi è particolarmente diffuso e si trova facilmente in vendita, apprezzato per il sapore e le proprietà curative.

E' tipica di terreni incolti e trova le condizioni ideali in terreni drenati, ma anche poveri e scarsamente irrigati. In giardino, in terreno fertile, garantisce ottimi risultati ed è utilizzata per la leggerezza della fioritura e la bellezza dei colori.

L'origine dell'epiteto generico non è chiara. Potrebbe trattarsi di un antico nome arab, Chikouryeh. A noi giunge tramite Plinio, che usa il termine cichorium nella sua Historia Naturalis, dal g, eco κιχόρη (chichóre) o da κίχορα (chíchora) o dal termine usato da Teofrasto κιχόριον (chichórion). In ogni caso col significato di cicoria. Questa varietà di nomi è dovuta al fatto che questa cicoria è diffusa, conosciuta e utilizzata da secoli e i nomi comuni sono tanti quante sono i popoli e i luoghi in cui veniva raccolta e utilizzata. Si trova traccia ad esempio anche nel Papiro di Ebers, datato 1550 a.C. e lo stesso Plinio racconta che era una pianta conosciuta nell'antico Egitto.

Il nome specifico deriva dal greco ἔντυβον (èntiubon) scritto anche ἴντυβος (ìntiubos) entrambi nomi della cicoria, passati al latino come intibus (ìntibus appunto) nome specifico adottato da Linneo.

Hyssopus officinalis subsp....

Bellissima fioritura blu dall'estate all'autunno se si ha l'accortezza di tagliare i rami sfioriti. Si coltiva in pieno sole, in vaso o in terra con irrigazioni abbastanza regolari all'inizio e più ridotte nel momento in cui la pianta è ben radicata. Il fogliame è aromatico e può essere usato in cucina.

L' epiteto generico deriva dal greco ὕσσωπος (ìssopos) e da sempre indica questa pianta, utilizzata nella tradizione ebraica nei rituali di purificazione.

L'epiteto specifico fa riferimento all'utilizzo erboristico e deriva da officina, il laboratorio medievale in cui le piante venivano lavorate.

Aristatus indica conformazione degli stami, allungati e sporgenti (da arìsta, il tipico 'baffo', tecnicamente 'resta' di alcune spighe)

Isodon longitubus 'Nishiki'

Una affascinante perenne di origine giapponese perfetta per chi ha giardini o balconi ombrosi. La fioritura autunnale, la forma dei fiori (delle lunghe campanelle tubolari), l'altezza e la leggerezza, la resistenza sono tutte caratteristiche che rendono questa pianta irrinunciabile! La posizione ideale è in ombra luminosa o mezz'ombra, in terreno fertile. La fioritura inizia in Ottobre, è leggerissima e di un blu intenso. Per mantenere la pianta compatta si può effettuare una cimatura decisa (anche metà altezza) in Giugno/Luglio.

Inizialmente è stata considerata un'appartenente al genere Plecranthus. Oggi la nomenclatura corretta la considera un Isodon o una Rabsosia, ma talvolta si trova ancora indicata col vecchio nome di Plectranthus longitubus.

L'epiteto generico è composto dalla parola greca ἴσος (ìsos, uguale) e (probabilmente)  ὁδός (odòs, strada, via). Non siamo riusciti a risalire ad una etimologia certa.

L'epiteto specifico è composto dai termini latini longus (lungo) e tubus (tubo, tromba), in riferimento alla conformazione dei fiori.

Salvia pratensis 'Isa Blue'

Una nostra selezione dai semi raccolti in vivaio, con fiori grandi, blu chiaro. La specie è una perenne aromatica diffusa in Italia ( in tutto il nord, centro e in Campania) come spontaea autoctona. Le foglie basali formano una rosetta da cui si sviluppano gli steli floreali, che da Maggio ad Agosto portano infiorescenze blu. Il cespuglio di foglie sviluppa molto rapidamente, raggiungendo 60/70 cm di diametro. Fiori e foglie sono commestibili e possono essere usati come aroma sia cotti che crudi.

Mellifera, è molto apprezzata da diversi tipi di impollinatori e ha sviluppato un metodo interessante per trasferire il polline sugli insetti che visitano i suoi fiori. Gli stami si comportano come piccole leve: gli insetti che entrano nel fiore alla ricerca di nettare azionano un meccanismo a bilanciere che ribalta sul dorso dell'insetto il braccio dello stame, rovesciandogli addosso il polline.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire), per le proprietà medicinali riconosciute alle piante appartenenti a questo genere fin dall'antichità.

L'epiteto specifico fa riferimento all'habit in cui si sviluppa solitamente questa specie.