Piante perenni

Piante perenni

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  • Categorie: Piante alimurgiche e fiori eduli
  • Categorie: Piccoli arbusti
  • Fogliame: Semi-Sempreverde

Alcea rosea 'Nigra'

Un'Alcea dal colore insolito, un prugna scurissimo, quasi nero. La posizione ideale è in pieno sole, in terreno ben drenato, anche ghiaioso. Data l'altezza e il portamento le Alcea sono molto adatte come protagoniste in giardino o come elemento strutturale sullo sfondo delle bordure. In zone ventose è necessario fornire dei sostegni. I fiori sono commestibili e possono essere usati crudi, anche se non apportano un particolare gusto, ma solo colore.

Spesso le Alcea vengono definite annuali o biennali, ma in realtà si rivelano perenni a vita breve, talvolta superiore ai 3 o 4 anni. Si disseminano facilmente e quindi negli anni le piante vecchie vengono rimpiazzate da quelle nuove.

La radice e i fiori sono usati in erboristeria per le numerose proprietà terapeutiche e alla pianta sono riconosciute capacità depurative dei terreni con presenza di metalli pesanti.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἀλκέ(alkè rimedio)usato da Dioscoride (medico del I secolo dC considerato il padre della farmacologia) per indicare una varietà di malva, considerata anticamente il rimedio per un gran numero di mali.

L'epiteto specifico fa riferimento al colore più frequente dei fiori della specie spontanea.

Non si trovano conferme online in merito alla provenienza di questa cultivar. Se sia di origine orticola e quindi sia corretto indicarla come una cultivar orticola(Alcea rosea 'Nigra') o se sia di origine spontanea, come variazione della specie base (e quindi Alcea rosea var. nigra).

Alcea rugosa

Erbacea originaria del sud della Russia e dell'Europa dell'est, apprezzata per la resistenza alla ruggine (Puccinia malvacearum) e per il colore dei fiori, un giallo paglierino molto luminoso. Si dissemina abbondantemente e cresce bene in posizioni soleggiate, irrigata solo il primo anno e negli anni successivi solo in casi di estrema siccità. Data l'altezza e il portamento le Alcea sono molto adatte come protagoniste in giardino o come elemento strutturale sullo sfondo delle bordure. In zone ventose è necessario fornire dei sostegni.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἀλκέ(alkè rimedio)usato da Dioscoride (medico del I secolo dC considerato il padre della farmacologia) per indicare una varietà di malva, considerata anticamente il rimedio per un gran numero di mali.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino ruga (piega, ruga) e fa riferimento alla texture delle foglie.

Fragaria vesca 'Alexandria'

Una varietà di fragola non stolonifera, quindi più facile da inserire nelle bordure in giardino e da utilizzare non solo come edibile, ma anche come ornamentale! La lunghissima fioritura, il bel fogliame, i piccoli frutti allungati (e buonissimi!) sono infatti i punti di forza di questa perenne. Si autodissemina e nel tempo forma fitte colonie. La posizione ideale è a mezzombra, in terreno fertile, drenato.

Costituisce inoltre un importante nutrimento per api, bombi e farfalle.

L'epiteto generico deriva dal latino fragum (fràgum, fragola) a sua volta da fragrans (fràgrans, profumato) in riferimento al profumo dei frutti.

L'epiteto specifico deriva da vescor (vèscor, mangiare) perché i frutti sono commestibili.

Hemerocallis 'Think Pink'

Varietà registrata da H. Johnson nel 1972. Semi-sempreverde con fiori rosa bordati in color crema e gola giallo verde. Produce fiori grandi, dal colore vellutato. Le Hemerocallis amano terreni fertili e posizioni in pieno sole. Si consiglia di rimuovere gli steli sfioriti per facilitare ulteriori fioriture.  Una buona concimazione ad inizio stagione è alla base di un'abbondante fioritura per le Hemerocallis.

I fiori sono commestibili, ottimi crudi, usati su insalate, gelati o per decorare i piatti.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἠμέρα (eméra giorno) e κάλλος (cállos bellezza) 'bello di un giorno' in riferimento alla durata di ogni singolo fiore.

Hyssopus officinalis subsp....

Bellissima fioritura blu dall'estate all'autunno se si ha l'accortezza di tagliare i rami sfioriti. Si coltiva in pieno sole, in vaso o in terra con irrigazioni abbastanza regolari all'inizio e più ridotte nel momento in cui la pianta è ben radicata. Il fogliame è aromatico e può essere usato in cucina.

L' epiteto generico deriva dal greco ὕσσωπος (ìssopos) e da sempre indica questa pianta, utilizzata nella tradizione ebraica nei rituali di purificazione.

L'epiteto specifico fa riferimento all'utilizzo erboristico e deriva da officina, il laboratorio medievale in cui le piante venivano lavorate.

Aristatus indica conformazione degli stami, allungati e sporgenti (da arìsta, il tipico 'baffo', tecnicamente 'resta' di alcune spighe)

Origanum 'Rosenkuppel'

Una cultivar ornamentale con fiori rosa e fogliame decorative, rosso in autunno. Le infiorescenze hanno parti rossastre e l'effetto cromatico è sorprendente! Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato. Una volta ambientato sopporta periodi di irrigazioni ridotte.

L'epiteto generico deriva dal greco ὄρος (óros monte) e γάνος (gános bellezza): splendore del monte.

Primula veris

Primula spontanea in tutto il Centro e Nord Italia. Presenta una rosetta di foglie basali  e uno scapo floreale eretto che porta un ombrello di fiori gialli, profumati. Coltivare in terreno fertile, drenato, a mezzombra, possibilmente sotto ad alberi e arbusti a foglia caduca: in questo modo riceverà luce nei mesi invernali e primaverili per poi essere protetta dalle chiome.

L'epiteto generico è un diminutivo di prímus (primo), per la precoce fioritura, essendo fra le prime specie a fiorire dopo l'inverno.

L'epiteto specifico è il genitivo di ver (termine latino che significa primavera) e si traduce come 'della primavera'.

Vedi le altre Primula della nostra collezione

Primula vulgaris

La Primula per antonomasia, spontanea in tutta Italia. Il nome deriva dall'aggetivo latino primus,  ad indicare che la fioritura è molto precoce dopo l'inverno ed è considerata simbolo della primavera e della rinascita della natura. Apprezzata come ornamentale, ma anche per gli usi curativi ( espettorante, antinfiammatoria, analgesica e antispastica) e infine in cucina come aggiunta cruda (foglie e fiori) alle insalate.

Coltivare in terreno fertile, drenato, a mezzombra, possibilmente sotto ad alberi e arbusti a foglia caduca: in questo modo riceverà luce nei mesi invernali e primaverili per poi essere protetta dalle chiome.

L'epiteto generico è un diminutivo di prímus (primo), per la precoce fioritura, essendo fra le prime specie a fiorire dopo l'inverno.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino vulgus volgo, col significato di molto comune, diffusa.

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Pycnanthemum tenuifolium

Conosciuto anche come Menta di montagna, ha foglie aromatiche e fiori bianchi, riuniti in infiorescenze a mazzolino. In autunno il fogliame assume bellissime tonalità rosse e viola e le vecchie infiorescenze, cariche di semi, diventano grigiastre, creando un bel contrasto col fogliame. Si adatta a diverse condizioni dal sole alla mezzombra, in terreni più o meno irrigati, rivelando grande resistenza e vigore, anche se la miglior resa in fioritura e altezza si ottiene con irrigazioni regolari in terreno fertile. In terreni più poveri raggiunge un'altezza minore.. Si consiglia di tagliare ogni primavera per favorire il ringiovanimento della pianta ed evitare un'eccessiva lignificazione.

L'epiteto generico deriva dal greco πυκνός (piuknòs, aggettivo che significa denso) e άνθος (ànthos, fiore), in riferimento alla densa fioritura.

L'epiteto specifico è composto dai termini latini tenuis (tènuis esile, sottile) e folium (fòlium foglia) per la forma delle foglie.

Salvia chamaedryoides var....

Foglie argentate e fiori azzurri su un cespuglio che raggiunge al massimo i 50 cm. Originaria dell'America Centrale è molto resistente una volta ambientata e sopporta irrigazioni ridotte. Come per tutte le Salvia arbustive si raccomanda una potatura decisa dopo l'inverno per evitare che la pianta lignifichi perdendo vigore e vuotandosi alla base. Coltivare in pieno sole. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico ricorda la somiglianza di questa Salvia con il Teuctrium fruticans, con foglie argentate e fiori azzurri, chiamato Camedrio ed è formato dall'unione delle parole chamaedrys e εἶδος (èidos aspetto, sembianza): 'con l'aspetto simile al Camedrio'.

L'epiteto varietale isochroma in greco significa 'dello stesso colore'.

Salvia hybrida 'Bleu Armor'

Varietà di origine orticola, con foglie fortemente aromatiche e fiori blu con una punta bianca nella gola. Scoperta nel 2009 da Catherine Bernabe nel vivaio Fleurs et Senteurs in Francia, probabilmente nata dall'ibridazione spontanea fra Salvia lycioides e altre tipologie di Salvia presenti in vivaio( jamensis presumibilmente). Rispetto a Salvia 'Blue Note' ha portamento più morbido e fiori di un blu più intenso.  Battezzata 'Bleu Armòr' traducibile con 'Armatura Blu'.

Coltivare in pieno sole in terreno ben drenato. Può sopportare la mezzombra: con una quantità minore di ore di sole dirette la pianta cresce con fogliame più ricco e fiori più grandi, assumendo un portamento morbido, più lasso, ma pur sempre bello. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

Salvia microphylla 'Hot Lips'

Una Salvia che non passa inosservata: fiori bicolore che in base alla temperatura nascono bianchi, rossi oppure bicolore. Forma un cespuglio dalla forma regolare, ben strutturato e con portamento sferico. Come per tutte le Salvia arbustive si raccomanda una potatura decisa dopo l'inverno per evitare che la pianta lignifichi perdendo vigore e vuotandosi alla base. Nonostante le Salvia vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico è composto dalle parole in greco μικρός (micrós piccolo) e da φύλλον (fiùllon foglia): dalle foglie piccole.

Salvia microphylla...

Vigorosa e forte, fiori color salmone da Maggio a Novembre. Labbro inferiore grande. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Anche se le Salvia tollerano brevi periodi di siccità si consiglia di irrigare regolarmente specialmente in estate per garantire una fioritura soddisfacente.

Come per tutte le Salvia si raccomanda di potare con decisione in Primavera per evitare che la pianta lignifichi. La potatura stimolerà la produzione di nuovi germogli alla base della pianta e sui fusti dell'anno precedente, evitanto che negli anni il cespuglio si spogli alla base e che sia meno resistente al freddo. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico è composto dalle parole in greco μικρός (micrós piccolo) e da φύλλον (fiùllon foglia): dalle foglie piccole.

Salvia microphylla 'Royal...

Famosissima varietà con foglie verde scuro e steli scuri con fiori rossi, grandi. Come per tutte le Salvia arbustive si raccomanda una potatura decisa dopo l'inverno per evitare che la pianta lignifichi perdendo vigore e vuotandosi alla base. Coltivare in pieno sole. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto. I fiori hanno un buon sapore dolce e sono ottimi su gelati, torte, insalate, macedonie.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico è composto dalle parole in greco μικρός (micrós piccolo) e da φύλλον (fiùllon foglia): dalle foglie piccole.

Salvia x jamensis 'La Siesta'

Fiori rosa carico da Maggio e Novembre. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Anche se le Salvia tollerano brevi periodi di siccità si consiglia di irrigare regolarmente specialmente in estate per garantire una fioritura soddisfacente.

Come per tutte le Salvia si raccomanda di potare con decisione in Primavera per evitare che la pianta lignifichi. La potatura stimolerà la produzione di nuovi germogli alla base della pianta e sui fusti dell'anno precedente, evitanto che negli anni il cespuglio si spogli alla base e che sia meno resistente al freddo. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico raggruppa gli ibridi interspecifici identificati per la prima volta all'inizio degli anni '90 nei pressi del villaggio di Jame nello stato di Coahuila de Zaragoza (Messico) dal botanico e ricercatore James Compton.