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  • Periodo di Fioritura: Giugno

Bletilla striata 'Alba'

Orchidea rustica terrestre con foglie verdi, dalla forma a lancia, segnate da venature a rilievo. I fiori sono bianco puro e possono presentare una leggera sfumatura rosata. Adatta alla coltivazione in terra o in vaso, preferisce terreni ricchi e ben drenati e posizioni a mezz'ombra, dove possa essere raggiunta dal sole per alcune ore.

L'epiteto generico è il diminutivo di Bletia('piccola Bletia, in onore di Don Luis Blet, farmacista e botanico spagnolo), un'orchidea americana con fiori che ricordano quelli della Bletilla, che è però di origine orientale (Cina, Giappone, Corea).

Il genere Bletilla fu creato da Heinrich Gustav Reichenbach nel 1853 e sostituì il nome di Jimensia che era stato assegnato nel 1838 dal botanico americano Constantine Samuel Rafinesque.

L'epiteto specifico deriva dal latino striare (striàre, scanalare) per le striature del labello, il vistoso petalo che nelle Orchidee serve per attirare gli insetti.

Bouteloua gracilis

Graminacea originaria del Nord America purtroppo poco diffusa nei giardini, ma forte e resistente, capace di dare grandi soddisfazioni con pochissime cure. E' un'ottima alternativa a Stipa tenuissima per chi vuole una pianta con portamento rotondo, ordinato, compatto e una spigatura lunghissima, leggera. Porta spighe orizzontali dalla forma affascinante, simili a piccole libellule in volo, color panna. Preferisce terreni ben drenati e posizioni soleggiate e può essere utilizzata come tappezzante antierosione. In inglese è chiamata 'mosquito grass', pianta delle zanzare, per la forma delle spighe che oscillano nel vento come se fossero una nuvola di piccoli insetti. via via che maturano le spighe si inclinano verso l'alto e lentamente si incurvano verso il basso, come un dito che si piega su se stesso.

L'epiteto generico ricorda i fratelli Claudius e Exteban Boutelou botanici spagnoli vissuti a metà '800.

L'epiteto specifico in latino significa esile, semplice.

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Briza media 'Limouzi'

Bellissima graminacea semi-sempreverde con foglie verde glauco e infiorescenze pendule giallo-verdi spesso soffuse di porpora. Coltivare al sole in buon terreno lavorato, non arido. Tollera anche terreni poveri e mediamenti asciutti una volta ambientata. La varietà Limouzi è più alta rispetto alla specie.

L'epiteto generico  deriva dal greco βρίζα (brίza un tipo di cereale), da βρίζειν (brízein, annuire) in riferimento alle spighe che dondolando nel vento, come se annuissero. In inglese la Briza è detta quaking grass, in riferimento al suono che producono le spighe mosse dal vento.

L'epiteto specifico fa riferimento alla dimensione delle spighe, più piccole rispetto a quelle di Briza maxima e più grandi di quelle di Briza minor. Deriva dall'aggettivo medius medio, intermedio.

Il nome della cultivar potrebbe fare riferimento alla regione francese del Limousin, Limouzi in forma arcaica. La Briza media è diffusa in gran parte dell' Europa, compresa la Francia. Che sia una cultivar selezionata da qualche vivaista francese della zona? 

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Calamagrostis x acutiflora...

Graminacea dal portamento a colonna, composta e ordinata. Forma un cespuglio di foglie da cui spuntano alte spighe, portate da steli flessuosi. Adatta anche alla coltivazione in vaso, preferisce terreni mediamente ricchi e irrigati regolarmente. Si può coltivare in pieno sole o a mezzombra. Appartiene al gruppo delle 'cool season grasses', graminacee della stagione fresca, perché vegeta e fiorisce all'inizio della stagione, pur restando decorativa tutta l'estate e l'inverno perché le spighe persistono fino all'anno successivo!
Alcuni la definiscono 'perpetual motion grass', graminacea dal moto perpetuo, perché è decorativa per tutto l'anno: le spighe si aprono piumose, sfumate di porpora, maturano e si chiudono, compattandosi a forma di scovolino in color panna e persistono sulla pianta fino a tutto l'inverno. Una pianta quindi di interesse continuo!
Calamagrostis x acutiflora è il risultato dell'ibridazione spontanea tra Calamagrostis epigejos e Calamagrostis arundinacea scoperta da Karl Foerster (1874-1970)nel giardino botanico di Amburgo. Venne messa da lui in produzione e fece la sua prima comparsa nel catalogo del vivaio nel 1939.
Nel 1959 Foerster la citò nel libro 'The Use of Grasses and Ferns in the Garden' e dal 1964 venne importata in America. E' una delle graminacee più famose e più diffuse.
L'epiteto generico deriva dall'unione dei termini calamus (càlamus canna, dal greco κάλαμος cálamos) e Agrostis (dal greco ἀγρός agrós campo e ὄστις ostis pronome relativo: quella dei campi) col significato di 'Agrostis con l'aspetto di una canna' per l'aspetto foglioso associato a steli alti che portano spighe piumose.
L'epiteto specifico deriva è composto dalle parole latine acutus (acùtus acuto) e flos floris (flòs flòris, fiore) in riferimento alle parti componenti della spiga, lunghe e acuminate.
Perennial Plant of the Year nel 2001, premio assegnato dalla Perennial Plant Association.

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Calamagrostis x acutiflora...

Portamento ordinato e spighe piumose molto decorative che persistono per tutta la stagione, dalla fine della primavera all'autunno, trasformandosi(prima piumose, poi più asciutte, ma sempre particolarmente ornamentali). Adatta anche alla coltivazione in vaso, preferisce terreni mediamente ricchi e irrigati regolarmente.

Rispetto a 'Karl Foerster' è più bassa, ha portamento più compatto e non ha le sfumature rosate/porpora tipiche di Karl Foerster all'inizio della spigatura, ma una bellissima e luminosa sfumatura argentata.

Si può coltivare in pieno sole o a mezzombra. Appartiene al gruppo delle 'cool season grasses', graminacee della stagione fresca, perché vegeta e fiorisce all'inizio della stagione, pur restando decorativa tutta l'estate e l'inverno perché le spighe persistono fino all'anno successivo!
Alcuni la definiscono 'perpetual motion grass', graminacea dal moto perpetuo, perché è decorativa per tutto l'anno: le spighe si aprono piumose, sfumate di porpora, maturano e si chiudono, compattandosi a forma di scovolino in color panna e persistono sulla pianta fino a tutto l'inverno. Una pianta quindi di interesse continuo!
Calamagrostis x acutiflora è il risultato dell'ibridazione spontanea tra Calamagrostis epigejos e Calamagrostis arundinacea scoperta da Karl Foerster (1874-1970)nel giardino botanico di Amburgo. Venne messa da lui in produzione e fece la sua prima comparsa nel catalogo del vivaio nel 1939.
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L'epiteto generico deriva dall'unione dei termini calamus (càlamus canna, dal greco κάλαμος cálamos) e Agrostis (dal greco ἀγρός agrós campo e ὄστις ostis pronome relativo: quella dei campi) col significato di 'Agrostis con l'aspetto di una canna' per l'aspetto foglioso associato a steli alti che portano spighe piumose.
L'epiteto specifico deriva è composto dalle parole latine acutus (acùtus acuto) e flos floris (flòs flòris, fiore) in riferimento alle parti componenti della spiga, lunghe e acuminate.

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Campanula persicifolia...

Perfetta per illuminare angoli ombreggiati del giardino. Facile da coltivare, vigorosa e resistente, ha fiori bianchi a campanella portati da alti steli, In posizioni ombrose può essere necessario fornire un sostegno agli steli. La posizione ideale è a est, raggiunta da alcune ore di sole al mattino, in terreno drenato, fertile, non arido. Interessante anche come fiore da reciso, deve essere raccolta quando gli steli hanno un paio di fiori aperti, per garantire una maggiore durata in vaso. Recidere gli steli sfioriti favorisce la rifiorenza.

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico deriva dall'unione del nome latino del pesco (Prunus persica) e folium (fòlium foglia) in riferimento alla forma delle foglie.

Campanula persicifolia...

Alti steli carichi di campanelle azzurre. Facile da coltivare, vigorosa e resistente, adatta a posizioni a mezz'ombra. In posizioni ombrose può essere necessario fornire un sostegno agli steli. La posizione ideale è a est, raggiunta da alcune ore di sole al mattino, in terreno drenato, fertile, non arido. Interessante anche come fiore da reciso, deve essere raccolta quando gli steli hanno un paio di fiori aperti, per garantire una maggiore durata in vaso. Recidere gli steli sfioriti favorisce la rifiorenza.

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico deriva dall'unione del nome latino del pesco (Prunus persica) e folium (fòlium foglia) in riferimento alla forma delle foglie.

Campanula poscharskyana

Perenne rizomatosa sempreverde dal portamento ricadente o strisciante per posizioni a mezzombra in vaso o in terra. Forma densi cuscini carichi di fiori a stella blu lavanda che si schiudono da fine Aprile a Luglio, specialmente se la pianta viene cimata dopo la prima fioritura. Si adatta facilmente ad ogni tipo di terreno e quando si dissemina nasce anche tra le pietre dei selciati, nei muretti e si rivela molto resistente anche a brevi periodi di siccità. 

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico è dedicato al botanico tedesco Gustav Adolf Poscharsky (1832-1915).

Campanula poscharskyana...

Perenne rizomatosa sempreverde dal portamento ricadente o strisciante per posizioni a mezzombra in vaso o in terra. Forma densi cuscini carichi di fiori a stella bianco puro che si schiudono da fine Aprile a  Luglio, specialmente se la pianta viene cimata dopo la prima fioritura. Si adatta facilmente ad ogni tipo di terreno e quando si dissemina nasce anche tra le pietre dei selciati, nei muretti e si rivela molto resistente anche a brevi periodi di siccità.

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico è dedicato al botanico tedesco Gustav Adolf Poscharsky (1832-1915).

Cephalaria gigantea

Statuaria! Ha fiori giallo chiarissimo portati da alti steli rigidi, con un effetto sorprendente per il portamento e la leggerezza della fioritura. Originaria di Turchia e Caucaso è diffusa nei prati umidi e richiede posizioni in pieno sole e terreni drenati, fertili, non aridi, per raggiungere uno sviluppo ottimale. Rimuovere i capolini sfioriti per stimolare la rifiorenza, anche se la prima fioritura è la più bella e consigliamo di lasciare sulla pianta i fiori sfioriti, molto decorativi a fine estate per il tono scuro che assumono.

L'epiteto generico deriva dal greco κεφαλή (kefalé, testa), perché i fiori fertili sono raccolti in dense infiorescenze tondeggianti.

L'epiteto specifico dall'aggettivo greco γιγάντειος (ghigànteios, gigante) per l'altezza della pianta.

Ceratostigma willmottianum

Arbusto deciduo dalla lunga fioritura blu e con bellissimo fogliame rosso nel periodo autunnale.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche κέρας, -ατοϛ (chéras, chèratos corno) e da στίγμα (stigma. in botanica la parte apicale del pistillo) in riferimento alle escrescenze cornee sullo stigma

Cirsium rivulare...

Perenne cespitosa, con foglie verde scuro e steli eretti che portano fiori fucsia molto resistenti e duraturi. Dopo la fioritura i fiori maturano in batuffoli piumosi, che maturando si aprono lasciando i semi liberi di muoversi nel vento e disseminarsi. E' una pianta rustica che richiede terreni ricchi, ma ben drenati e posizioni in pieno sole. E' una mellifera, attira gli impollinatori e fiorisce fino all' autunno, fornendo nutrimento agli insetti nei momenti di preparazione all'inverno. Recidere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuovi fiori. Diversamente da quanto si crede i Cirsium non tollerano l'arido e anzi, nascono e prosperano in terreni ricchi di sostanza organica e irrigati regolarmente. La specie è diffusa in natura in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia e cresce tra i 500 e i 1800 mt, in prati umidi e zone inondate periodicamente, in vicinanza di corsi d'acqua.

L'epiteto generico deriva dal greco κίρσιον (kírsion cardo) a sua volta da κιρσός kirsós varice, ingrossamento delle vene. Alcune piante di questo genere venivano infatti utilizzate per curare le patologie delle vene. Il nome Cirsium è stato utilizzato per la prima volta dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort alla fine del '600, ma è solo ad opera del botanico italiano Carlo Allioni che prese forma il nome completo che è tuttora in uso. Si trova infatti registrato come Cirsium rivulare nel suo 'Auctuarium ad Floram Pedemontanam cum notis et emendationibus' (p. 10 N. 543.) pubblicato nel 1789.

L'epiteto specifico è il diminutivo latino di rivus (rìvus rivo, ruscello) in riferimento al tipo di ambiente preferito da questa specie, terreni ricchi, freschi.

Nella cultura popolare il Cirsium rivulare è considerato un segnale che indica terreno fertile, adatto per la coltivazione.

Clematis integrifolia 'Blue...

Bellissima Clematis erbacea dal portamento eretto e compatto rispetto alla specie (40/50cm). I fiori blu-viola si schiudono in gran quantità da Maggio alla fine di Luglio e sono seguiti da decorativi pappi piumosi. Si dissemina in condizioni ottimali e può essere coltivata sia in vaso che in piena terra, in terreno fertile, a mezz'ombra. Ogni inverno la vegetazione secca completamente per spuntare nuovamente in primavera.

L'epiteto generico deriva dal greco κλῆμα (clèma tralcio di vite), per la presenza in molte specie di questo genere di lunghi rami sarmentosi come quelli della vite.

L'epiteto specifico deriva dai termini latini integer (ìnteger,  intero) e folium (fòlium, foglia) in riferimento ai margini non seghettati, ma uniti delle foglie.

Conoclinium coelestinum

Perenne vigorosa che si allarga con radici rizomatose formando fitti cespugli. Ha foglie con evidenti venature a rilievo, rugose e steli eretti scuri che terminano con infiorescenze piumose (di un bellissimo azzurro definito in inglese ultra-violet) simili a quelle dell'Agerato (da qui il nome di Agerato perenne). Si consiglia di cimare i rami più alti per mantenere la pianta compatta. Preferisce posizioni soleggiate in terreno ricco, non arido bagnato con regolarità. Si dissemina facilmente in terreno fertile.

L'epiteto generico è composto dai termini greci κῶνος (kònos cono) e κλινίον (kliníon lettino, utilizzato in botanica in tempi moderni per definire il ricettacolo), per la forma a cono del ricettacolo

L'epiteto specifico fa riferimento al colore azzurro cielo dei fiori, da coelum (cèlum, cielo).

Coreopsis verticillata...

Una nostra selezione. Una Coreopsis dal portamento cespuglioso,con foglie filiformi verde chiaro e fiori bicolore.I petali sono spesso chiusi, a cucchiaino e con effetti di maculatura variabili. La fioritura è molto lunga e appariscente. Si consiglia di cimare la pianta quando perde compattezza o comunque di tagliarla a metà altezza verso la fine di Luglio, dopo la prima fioritura, per stimolare la produzione di nuovi getti e fiori fino a tutto l'autunno.

Si consiglia di coltivare in pieno sole e terreno fertile, drenato, non arido.

L'epiteto generico deriva dal greco Κοριός (coriòs cimice) e ὄψις (ópsis aspetto, somiglianza) in riferimento alla forma dei semi che ricorda un insetto, concavi su un lato e convessi sull'altro e dotati di due corni ad una sommità, simili ad antenne.

L'epiteto specifico deriva dal latino vertere (vèrtere girare attorno): per la disposizione delle foglie sullo stesso piano attorno al fusto, appunto verticillate.