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  • Periodo di Fioritura: Luglio

Allium 'Serendipity'

Gli Allium estivi sono sorprendenti per fioritura e resistenza! Diversamente dai più diffusi Allium primaverili non hanno un bulbo, ma radici e fioriscono fino all'autunno; entrambe queste caratteristiche permettono alla pianta di prosperare durante tutta la stagione, senza incorrere in marciumi. Vista la capacità di sopportare benissimo le irrigazione estive sono compagni perfetti per le altre perenni e colorano balconi e aiuole per mesi.

'Serendipity' è una modifica accorsa spontaneamente da Allium 'Millenium', genitore di cui ha tutte le qualità, con l'aggiunta di un interessante fogliame glauco. Si coltiva in pieno sole, in terreno fertile, ma tollera terreni di diverse tipologie, anche argillosi e posizioni a mezz'ombra, dato che con circa 4 ore di sole riesce tranquillamente a fiorire!

Resiste a cervi, arvicole e lepri, ma attira gli impollinatori con le sue infiorescenze a globo che si schiudono da Giugno all'autunno.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino usato per indicare una pianta appartenente a questo genere. Si trova in Orazio, Plinio e Plauto. L'etimologia è dubbia: Alexandre de Théis nel suo Glossario di Botanica la fa risalire al termine al termine celtico all, che significa caldo, acre, in riferimento al gusto dell'aglio. Il Dizionario Etimologio della lingua italiana del Pianigiani indica anche come possibile origine il termine greco ἄγλῑς (áglis capo d'aglio).

Allium tuberosum

Erbacea perenne della famiglia delle Amaryllidaceae di facile coltivazione, adatta anche per la naturalizzazione. Forma cespugli di foglie fini e aromatiche con una gran quantità di fiori bianchi dalla forma a stella riuniti in corimbi su steli alti. Preferisce posizioni in pieno sole e si adatta a diverse tipologie di terreno, purchè drenato. Irrigazioni regolari favoriscono uno sviluppo ottimale e prolungano la durata della fioritura. In terreno arido sopravvive, ma limita la fioritura all'inizio dell'estate.

Di origine cinese, è comunemente utilizzato in cucina. Si può trovare ormai spontaneo anche in diverse zone d'Italia, specialmente al centro-nord. Amata dagli impollinatori, ha foglie e fiori commestibili e può essere utilizzata nelle composizioni secche se raccolta dopo la fioritura, quando le capsule con i semi sono ormai mature.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino usato per indicare una pianta appartenente a questo genere. Si trova in Orazio, Plinio e Plauto. L'etimologia è dubbia: Alexandre de Théis nel suo Glossario di Botanica la fa risalire al termine al termine celtico all, che significa caldo, acre, in riferimento al gusto dell'aglio. Il Dizionario Etimologio della lingua italiana del Pianigiani indica anche come possibile origine il termine greco ἄγλῑς (áglis capo d'aglio).

L'epiteto specifico deriva dal latino tuber (tùber, tubero) in riferimento alle radici tuberose.

Alstroemeria 'Freedom'

Varietà rustica di Alstroemeria a stelo alto con fiori rosa carico screziati di bianco. Le Alstroemeria preferiscono posizioni a mezzombra, purchè ricevano almeno 3 o 4 ore di sole diretto al giorno in terreno ricco di sostanza organica, ben drenato. Le irrigazioni devono essere regolari, perchè le radici tuberose delle Alstroemeria sono abbastanza superficiali e periodi prolungati di siccità compromettono la fioritura.

Il nome venne assegnato da Linneo in onore del botanico svedese Claes Alströmer, che, durante un viaggio in Sudamerica, raccolse dei rizomi per riportarli in Europa.

Le varietà selezionate dal nostro vivaio sono ibridi con una maggiore resistenza al freddo e quindi adatte alla coltivazione in piena terra, dove si espandono velocemente, formando grandi macchie fiorite per tutta l'estate. Diversamente dalla maggior parte delle Alstroemeria che si trovano sul mercato abbiamo selezionato varietà a stelo alto; le varietà a stelo corto sono infatti il risultato di ibridazioni volte a creare piante adatte alla grande distribuzione e trattate come annuali, senza appunto una specifica attenzione a creare varietà resistenti al gelo.

Alstroemeria 'Sweet Laura'

Varietà rustica di Alstroemeria a stelo alto con fiori gialli macchiati di rosso cupo, ruggine. Le Alstroemeria preferiscono posizioni a mezzombra, purchè ricevano almeno 3 o 4 ore di sole diretto al giorno in terreno ricco di sostanza organica, ben drenato. Le irrigazioni devono essere regolari, perchè le radici tuberose delle Alstroemeria sono abbastanza superficiali e periodi prolungati di siccità compromettono la fioritura.

L'epiteto generico venne assegnato da Linneo in onore del botanico svedese Claes Alströmer, che, durante un viaggio in Sudamerica, raccolse dei rizomi per riportarli in Europa.

Le varietà selezionate dal nostro vivaio sono ibridi con una maggiore resistenza al freddo e quindi adatte alla coltivazione in piena terra, dove si espandono velocemente, formando grandi macchie fiorite per tutta l'estate. Diversamente dalla maggior parte delle Alstroemeria che si trovano sul mercato abbiamo selezionato varietà a stelo alto; le varietà a stelo corto sono infatti il risultato di ibridazioni volte a creare piante adatte alla grande distribuzione e trattate come annuali, senza appunto una specifica attenzione a creare varietà resistenti al gelo.

Alstroemeria 'Tall Pink'

Varietà rustica di Alstroemeria a stelo alto con bellissimi fiori rosa tenue. Le Alstroemeria preferiscono posizioni a mezzombra, purchè ricevano almeno 3 o 4 ore di sole diretto al giorno in terreno ricco di sostanza organica, ben drenato. Le irrigazioni devono essere regolari, perchè le radici tuberose delle Alstroemeria sono abbastanza superficiali e periodi prolungati di siccità compromettono la fioritura.

Il nome venne assegnato da Linneo in onore del botanico svedese Claes Alströmer, che, durante un viaggio in Sudamerica, raccolse dei rizomi per riportarli in Europa.

Le varietà selezionate dal nostro vivaio sono ibridi con una maggiore resistenza al freddo e quindi adatte alla coltivazione in piena terra, dove si espandono velocemente, formando grandi macchie fiorite per tutta l'estate. Diversamente dalla maggior parte delle Alstroemeria che si trovano sul mercato abbiamo selezionato varietà a stelo alto; le varietà a stelo corto sono infatti il risultato di ibridazioni volte a creare piante adatte alla grande distribuzione e trattate come annuali, senza appunto una specifica attenzione a creare varietà resistenti al gelo.

Ampelopsis brevipedunculata...

Rampicante/ricadente adatta alla coltivazione in vaso o in piena terra. Ha foglie variegate con effetto marmorizzato bianco/verde e a fine estate produce bacche nei colori dal blu, al marrone, al viola che la rendono molto interessante anche nel periodo autunnale. Si adatta sia a posizioni in pieno sole che a mezzombra e preferisce terreni ricchi, drenati, leggeri.

Se cresciuta vicino a muri o tronchi tende a salire velocemente. Necessita di supporti per arrampicarsi sulle pareti, perché diversamente dal Parthenocissus non aderisce alle superfici, ma si sostiene con viticci. Coltivata in vaso può essere usata come ricadente: i lunghi rami formeranno un fitto cuscino che potrà essere tenuto a bada con potature regolari all'inizio della primavera.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἄμπελος (ámpelos la pianta della vite) e ὄψις (ópsis aspetto) per l'aspetto simile a quello della vite.

Le bacche dell'Ampelopsis sono ricche di polifenoli e recenti studi stanno sperimentando gli utilizzi per la cura delle patologie del fegato. Rispetto ad altri componenti della famiglia delle Vitaceae ha semi molto grandi e quindi i frutti, nonostante siano commestibili, non sono particolarmente appetibili per gli umani, ma lo sono per gli uccelli, che favoriscono la diffusione dei semi.

Si trova identificata anche come Ampelopsis brevipedunculata f. elegans (K.Koch) Rehder (fonte: The Plant List), ma questo nome è ancora in fase di analisi.

L'epiteto specifico fa riferimento ai brevi assi floreali, chiamati peduncoli, che portano prima i fiori e poi le bacche.

Andropogon gerardii 'Red...

Bellissima graminacea con fogliame porpora in estate e rosso in autunno. Il cespuglio di foglie si mantiene più basso delle spighe, che svettano leggere. Coltivare in pieno sole e irrigare finchè l'apparato radicale non si è sviluppato in modo adeguato, a quel punto sopporterà molto bene anche irrigazioni sporadiche.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἀνήρ ἀνδρός (anér andrόs uomo) e πώγων (pόgon barba) in riferimento alla peluria che ricopre alcune parti della spiga.

L'epiteto specifico indica che la specie è stata dedicata a Louis Gérard, medico e botanico francese (1733-1819) o a John Gerard(e) (1545-1612), botanico inglese autore di The Herball or General Historie of Plantes, ma non si trovano testimonianze.

Vedi le altre graminacee della nostra collezione

Anemone 'Dreaming Swan'

Una delle Anemone della serie Swan, selezionata da ibridazioni spontanee tra A.hupehensis e A.rupicola da Eizabeth MacGregor nel suo vivaio in Scozia e lanciata dal vivaio Hardy's Cottage Garden Plants nel 2001 al Chelsea Flower Show. 'Dreaming Swan' ha fiori semi doppi formati da sepali bianchi con la pagina inferiore sfumata di blu/viola e come tutte le altre cultivar di questa serie ha portamento compatto e non si allarga tramite rizomi. La posizione ideale è a mezzombra, dove la pianta possa essere raggiunta da 3 o 4 ore di sole, meglio se al mattino. Rispetto ad Anemone x hybrida (le classiche e più diffuse, conosciute come Anemone giapponese o autunnale) fiorisce più abbondantemente, iniziando già in Giugno. Si raccomanda di irrigare dal basso, senza bagnare fiori e foglie per evitare malattie fungine.

L'epiteto generico deriva dal greco ἄνεμος (ànemos, vento) da cui il termine greco ἀνεμώνη (accentato anemòne, diversamente dall'accentazione latina anemone). I testi riportano diverse ipotesi per l'origine del nome. Viene battezzato Anemone da Teofrasto, filosofo e botanico greco, in riferimento alle fragili corolle, che si rompono nel vento. Ovidio nelle Metamorfosi (X, vv.734-739) ricorda l'origine legata al mito: Adone, abile cacciatore, viene ferito da un cinghiale durante una battuta di caccia. Venere, che ne era innamorata, lo vede morente e decide di rendere eterno il suo ricordo, trasformando in fiori il sangue dell'amato che cade a terra.

'' ...Nemmeno un'ora era passata: dal sangue spuntò un fiore del suo stesso colore;

un fiore, come quello del melograno, i cui frutti celano

sotto la buccia sottile i suoi semi. Ma è fiore di vita breve:

fissato male al suolo e fragile per troppa leggerezza,

deve il suo nome al vento, e proprio il vento ne disperde i petali.''

Vedi le altre Anemone della nostra collezione

Anthericum ramosum

Erbacea perenne diffusa in natura in gran parte delle regioni Italiane (in tutto il centro e il nord ad eccezione della Valle d'Aosta e in Campania), tipica di prati asciutti e zone ai margini dei boschi. La fioritura assomiglia a quella dell'Asfodelo, ma agli appassionati di erbacee perenni ricorderà una Gaura, per la leggerezza dei fiori bianchi, a stella, portati da alti steli. In giardino la posizione ideale è in pieno sole, in terreno ben drenato. Tollera bene periodi di siccità e si rivela molto resistente, rustica fino a -15°. Si dissemina facilmente se trova le condizioni ideali di drenaggio. La fioritura è abbondante in estate e con buone condizioni di coltivazione spesso si ripete in autunno.

L' epiteto generico deriva dal greco ἀνθέριξ (anthérix spiga, fuscello, stelo). Il termine ἀνθέρῐκος (anthéricos) era il nome greco dell'asfodelo.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino ramus (ramo) in riferimento alle numerose ramificazioni che partono dallo stelo principale.

Artemisia ludoviciana...

Perenne con foglie aromatiche argentate, molto decorativa e resistente. La fioritura è poco rilevante e il valore di questa perenne è nel colore del fogliame. Il fogliame è fortemente aromatico, ma si sconsiglia l'utilizzo in cucina dato l'alto contenuto di tannini e sostanze che possono risultare tossiche nelle dosi sbagliate. Richiede posizioni soleggiate e terreno ben drenato. La cultivar Valerie Finnis è più gestibile e meno esuberante rispetto alla specie e con il colore delle foglie è un aiuto fondamentale nella costruzione di contrasti cromatici, sia come protagonista che come accompagnamento per le fioriture, per la capacità dei toni argento di far risaltare gli altri colori, enfatizzandoli.
In caso di estati molto umide le foglie possono macchiarsi di nero. Si consiglia di tagliare a metà estate il cespuglio per favorire la nascita di nuova vegetazione e per mantenere una forma compatta.
I nativi americani la bruciano durante i riturali di purificazione, per l'alto livello di oli essenziali che sprigiona.
L'epiteto generico deriva da Ἄρτεμις (àrtemis ). Era la dea greca Artemide (Diana a Roma) protettrice della caccia, dei boschi e dei campi, ma anche delle vergini e per allusione si applicò il suo nome a una pianta (Artemisia vulgaris probabilmente) usata per curare le irregolarità delle mestruazioni.
Veniva chiamata anche parthènis dal greco παρθένος (parthénos, ragazza, vergine), con lo stesso significato di artemisia. La concordanza di nomi ha fatto attribuire quello di questa pianta ad Artemisia II (Αρτεμισία Artemìsia), sorella e moglie di Màusolo, satrapo di Caria. Plinio (Naturalis Historia XXV, 7) dice: Anche le donne hanno avuto la gloria di dare il loro nome a delle piante, la regina Artemisia, moglie di Mausolo, ha dato il suo alla pianta prima chiamata parthènis.
L'epiteto specifico indica la provenienza geografica. Questa specie è largamente diffusa nella zona di Saint Louis in Missouri (latinizzato in Sanctus Ludovicus, da cui ludoviciana).

Aster divaricatus 'Beth...

Bellissima asteracea dedicata a Beth Chatto. Il fogliame in primavera è verde lucido e si sviluppa su fusti scuri che rendono la pianta particolarmente decorativa anche senza la fioritura. I fiori si schiudono a partire dalla secondo metà dell'estate, formando un cespuglio bianco, leggere, perfetto per illuminare angoli a mezz'ombra. E' questa infatti l'esposizione ideale, dove la pianta possa essere raggiunta da mezza giornata di sole, in terreno fertile, non arido. E' la compagna perfetta per Persicaria microcephala 'Red Dragon', Anemone, Tricyrtis, Hosta plantaginea.

L'epiteto generico Eurybia deriva da εὐρυβίας (eurybías da εὐρύς euriùs ampio, vasto, diffuso)in riferimento alla disposizione dei petali(propriamente ligule) distanziati tra di loro attorno al disco centrale.

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Aster pinnatifidus 'Hortensis'

Asteracea originaria di Giappone e Corea, preferisce terreni non aridi e posizione a mezz'ombra, raggiunta da 5/6 ore di sole diretto, specialmente in luoghi con estati molto calde. E' conosciuta con i nomi comuni di Aster giapponese o falsa Boltonia. Fiorisce ininterrottamente da Giugno fino all'autunno. La cultivar 'Hortensis' ha fiori doppi, bianco puro.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dall'unione dei termini καλός(kalòs, bello) e ἡμέρα (emèra, giorno), attinti al greco antico col significato letterale di 'bella di giorno'.
L'epiteto specifico da pinna (penna) e da findere (fendere, tagliare), cioè con foglie divise come una penna.

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Aster x herveyi 'Twilight'...

Bellissima fioritura e fogliame molto decorativo. 'Twilight' è un incrocio spontaneo tra Aster spectabilis e Aster macrophyllus e si fa notare già in primavera per il bel fogliame, grande e dalla forma a cuore. Per tutta la primavera e parte dell'estate la pianta si mantiene bassa, quasi un coprisuolo. dalla metà dell'estate gli steli floreali, spesso colorati da una interessante sfumatura rossastra, si alzano e portano fiori viola che maturando schiariscono, formando una nuvola color glicine che persiste fino all'autunno. La posizione ideale è al sole o a mezz'ombra, in terreno fertile, mediamente drenato. Posizioni troppo ombreggiate non favoriscono una abbondante fioritura, ma possono essere utili se si vuole sfruttare l'aspetto decorativo del fogliame.

Si trova comunemente in commercio come Aster macrophyllus 'Twilight', ma L. J. Uttal nel 1962 definì l'origine di questo ibrido, nato dall'incrocio spontaneo tra Aster macrophyllus e Aster spectabilis e riuscì a replicarlo dimostrando la correttezza della sua tesi. Il nuovo ibrido venne battezzato Aster x herveyi (sinonimo di Eurybia x herveyi, nome botanico aggiornato e da preferire). Indicare questo Aster come una cultivar di A. macrophyllus appare quindi come una errata interpretazione che ignora la presenza di Aster spectabilis nel suo corredo genetico. Aster macrophyllus 'Twilight' rimane comunque come sinonimo ad uso commerciale.

L'epiteto generico Eurybia deriva da εὐρυβίας (eurybías da εὐρύς euriùs ampio, vasto, diffuso)in riferimento alla disposizione dei petali(propriamente ligule) distanziati tra di loro attorno al disco centrale.

L'epiteto specifico celebra una persona di rilievo con cognome Hervey, ma non si trovano riferimenti più precisi. Potrebbe essere il fisico inglese James Hervey  (1751 – 1824), pioniere della vaccinazione contro il vaiolo.

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Astilbe 'Prof. van der Wielen'

Bellissimo ibrido di Astilbe thunbergii, con steli slanciati rossastri carichi di infiorescenze leggere, piumose, bianche. Le Astilbe che proponiamo sono adatte a posizioni soleggiate e si abbinano perfettamente a Persicaria amplexicaulis, Panicum virgatum, Phlox paniculata e amplifolia, Monarda didyma.

Coltivare in terreno fertile, irrigato regolarmente, in pieno sole o mezz'ombra.

L'epiteto generico è composto dal prefisso privativo greco α- (alfa, col significato di 'senza') e da στίλβη (stilbe lucentezza), probabilmente in riferimento alle dimensioni dei fiori, molto piccoli.

Astilbe chinensis...

Alta ed elegante, con vistose infiorescenze allungate (appunto a lancia, come dice il nome Purpurlanze), profumate, color ciclamino, piumose, portate da alti steli rossastri. La posizione migliore è a mezzombra, raggiunta da almeno 4 ore di sole diretto al giorno, in terreno fertile, fresco, irrigato regolarmente. Si può coltivare anche in posizioni molto soleggiate, purchè il terreno non sia mai arido.

L'epiteto generico è composto dal prefisso privativo greco α- (alfa, col significato di 'senza') e da στίλβη (stilbe lucentezza), probabilmente in riferimento alle dimensioni dei fiori, molto piccoli.

L'epiteto specifico in latino significa 'della Cina' ad indicare la provenienza dai paesi asiatici.

L'epiteto varietale ricorda il missionario francese Émile Joseph Taquet (1873-1952), che raccolse molte piante in Corea e Cina.