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Piante perenni

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  • Altezza: Fino a 25 cm
  • Periodo di Fioritura: Luglio

Campanula poscharskyana

Perenne rizomatosa sempreverde dal portamento ricadente o strisciante per posizioni a mezzombra in vaso o in terra. Forma densi cuscini carichi di fiori a stella blu lavanda che si schiudono da fine Aprile a Luglio, specialmente se la pianta viene cimata dopo la prima fioritura. Si adatta facilmente ad ogni tipo di terreno e quando si dissemina nasce anche tra le pietre dei selciati, nei muretti e si rivela molto resistente anche a brevi periodi di siccità. 

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico è dedicato al botanico tedesco Gustav Adolf Poscharsky (1832-1915).

Campanula poscharskyana...

Perenne rizomatosa sempreverde dal portamento ricadente o strisciante per posizioni a mezzombra in vaso o in terra. Forma densi cuscini carichi di fiori a stella bianco puro che si schiudono da fine Aprile a  Luglio, specialmente se la pianta viene cimata dopo la prima fioritura. Si adatta facilmente ad ogni tipo di terreno e quando si dissemina nasce anche tra le pietre dei selciati, nei muretti e si rivela molto resistente anche a brevi periodi di siccità.

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico è dedicato al botanico tedesco Gustav Adolf Poscharsky (1832-1915).

Ceratostigma plumbaginoides

Perenne decidua con steli legnosi e foglie che con l'autunno diventano rosse. Si allarga tramite rizomi, formando un denso e compatto cuscino di foglie su cui tra luglio ed ottobre compaiono i fiori azzurro intenso (uno dei pochi fiori praticamente blu) con sepali rossastri. Preferisce posizioni in pieno sole o mezzombra ed è adatta anche per la coltivazione in vaso. Nel caso di posizioni meno soleggiate la fioritura è meno abbondante e le foglie meno rosse, ma forma comunque dei bellissimi cespugli.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche κέρας, -ατοϛ (chéras, chèratos corno) e da στίγμα (stigma. in botanica la parte apicale del pistillo) in riferimento alle escrescenze cornee sullo stigma

L'epiteto specifico ricorda la somiglianza dei fiori di questa perenne con quelli della Plumbago. Il termine εἶδος (èidos), che costuisce la radice della seconda parte della parola plumbaginoides, vuol dire infatti simile, appunto a una Plumbago.

Ha vinto l' Award of Garden Merit della Royal Horticoltural Society nel 1993.

Fragaria vesca 'Alexandria'

Una varietà di fragola non stolonifera, quindi più facile da inserire nelle bordure in giardino e da utilizzare non solo come edibile, ma anche come ornamentale! La lunghissima fioritura, il bel fogliame, i piccoli frutti allungati (e buonissimi!) sono infatti i punti di forza di questa perenne. Si autodissemina e nel tempo forma fitte colonie. La posizione ideale è a mezzombra, in terreno fertile, drenato.

Costituisce inoltre un importante nutrimento per api, bombi e farfalle.

L'epiteto generico deriva dal latino fragum (fràgum, fragola) a sua volta da fragrans (fràgrans, profumato) in riferimento al profumo dei frutti.

L'epiteto specifico deriva da vescor (vèscor, mangiare) perché i frutti sono commestibili.

Ophiopogon planiscapus...

Tappezzante sempreverde con foglie a nastro praticamente nere. Nonostante nell'aspetto ricordi una graminacea appartiene alla famiglia delle Asparagaceae. Produce fiori rosati seguiti da bellissime bacche violaccee. Lento nell'accrescimento, deve essere piantato con una densità abbastanza alta se si vuole un effetto di copertura. Molto interessante anche come elemento unico in bordure basse e come prima linea. Coltivare in ombra/mezzombra in terreno drenato.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ὄφις (ófis serpente) e πώγων (pógon barba) probabilmente in riferimento alle foglie lunghe e sottili.

L'epiteto specifico deriva da l latino planus (piatto) e da scapus (fusto, gambo) 'con stelo piatto'.

Thalictrum kiusianum

Erbacea perenne originaria di Giappone e Korea, uno dei Thalictrum più bassi. Da Giugno ad Agosto si copre di fiori simili a quelli della Mimosa, piumini rosa leggerissimi, sopra un fitto tappeto di foglie che ricordano quelle della Capelvenere. Si consiglia di coltivare Thalictrum kiusianum in terreno fertile, ricco, ben drenato. Se coltivata in ombra troppo buia i fiori si mantengono bianchi, è preferibile quindi riservare alla pianta una posizione a mezzombra, dove sia raggiunta da due o tre ore dirette di sole al mattino o tardo pomeriggio.
L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.
L'epiteto specifico fa riferimento alla provenienza di questa pianta, l' Isola di Kyūshū, in Giappone.

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