Filtra per

Categorie

Categorie

Altezza

Altezza

Esposizione

Esposizione

Colore

Colore

Fogliame

Fogliame

Periodo di Fioritura

Periodo di Fioritura

Disponibilità

Disponibilità

Colore fogliame

Colore fogliame

Profumo

Profumo

Rusticità

Rusticità

Perenni da sole

Perenni da sole

Filtri attivi

  • Esposizione: Mezzombra
  • Periodo di Fioritura: Giugno
  • Periodo di Fioritura: Luglio

Alstroemeria 'Freedom'

Varietà rustica di Alstroemeria a stelo alto con fiori rosa carico screziati di bianco. Le Alstroemeria preferiscono posizioni a mezzombra, purchè ricevano almeno 3 o 4 ore di sole diretto al giorno in terreno ricco di sostanza organica, ben drenato. Le irrigazioni devono essere regolari, perchè le radici tuberose delle Alstroemeria sono abbastanza superficiali e periodi prolungati di siccità compromettono la fioritura.

Il nome venne assegnato da Linneo in onore del botanico svedese Claes Alströmer, che, durante un viaggio in Sudamerica, raccolse dei rizomi per riportarli in Europa.

Le varietà selezionate dal nostro vivaio sono ibridi con una maggiore resistenza al freddo e quindi adatte alla coltivazione in piena terra, dove si espandono velocemente, formando grandi macchie fiorite per tutta l'estate. Diversamente dalla maggior parte delle Alstroemeria che si trovano sul mercato abbiamo selezionato varietà a stelo alto; le varietà a stelo corto sono infatti il risultato di ibridazioni volte a creare piante adatte alla grande distribuzione e trattate come annuali, senza appunto una specifica attenzione a creare varietà resistenti al gelo.

Alstroemeria 'Sweet Laura'

Varietà rustica di Alstroemeria a stelo alto con fiori gialli macchiati di rosso cupo, ruggine. Le Alstroemeria preferiscono posizioni a mezzombra, purchè ricevano almeno 3 o 4 ore di sole diretto al giorno in terreno ricco di sostanza organica, ben drenato. Le irrigazioni devono essere regolari, perchè le radici tuberose delle Alstroemeria sono abbastanza superficiali e periodi prolungati di siccità compromettono la fioritura.

L'epiteto generico venne assegnato da Linneo in onore del botanico svedese Claes Alströmer, che, durante un viaggio in Sudamerica, raccolse dei rizomi per riportarli in Europa.

Le varietà selezionate dal nostro vivaio sono ibridi con una maggiore resistenza al freddo e quindi adatte alla coltivazione in piena terra, dove si espandono velocemente, formando grandi macchie fiorite per tutta l'estate. Diversamente dalla maggior parte delle Alstroemeria che si trovano sul mercato abbiamo selezionato varietà a stelo alto; le varietà a stelo corto sono infatti il risultato di ibridazioni volte a creare piante adatte alla grande distribuzione e trattate come annuali, senza appunto una specifica attenzione a creare varietà resistenti al gelo.

Alstroemeria 'Tall Pink'

Varietà rustica di Alstroemeria a stelo alto con bellissimi fiori rosa tenue. Le Alstroemeria preferiscono posizioni a mezzombra, purchè ricevano almeno 3 o 4 ore di sole diretto al giorno in terreno ricco di sostanza organica, ben drenato. Le irrigazioni devono essere regolari, perchè le radici tuberose delle Alstroemeria sono abbastanza superficiali e periodi prolungati di siccità compromettono la fioritura.

Il nome venne assegnato da Linneo in onore del botanico svedese Claes Alströmer, che, durante un viaggio in Sudamerica, raccolse dei rizomi per riportarli in Europa.

Le varietà selezionate dal nostro vivaio sono ibridi con una maggiore resistenza al freddo e quindi adatte alla coltivazione in piena terra, dove si espandono velocemente, formando grandi macchie fiorite per tutta l'estate. Diversamente dalla maggior parte delle Alstroemeria che si trovano sul mercato abbiamo selezionato varietà a stelo alto; le varietà a stelo corto sono infatti il risultato di ibridazioni volte a creare piante adatte alla grande distribuzione e trattate come annuali, senza appunto una specifica attenzione a creare varietà resistenti al gelo.

Anemone 'Dreaming Swan'

Una delle Anemone della serie Swan, selezionata da ibridazioni spontanee tra A.hupehensis e A.rupicola da Eizabeth MacGregor nel suo vivaio in Scozia e lanciata dal vivaio Hardy's Cottage Garden Plants nel 2001 al Chelsea Flower Show. 'Dreaming Swan' ha fiori semi doppi formati da sepali bianchi con la pagina inferiore sfumata di blu/viola e come tutte le altre cultivar di questa serie ha portamento compatto e non si allarga tramite rizomi. La posizione ideale è a mezzombra, dove la pianta possa essere raggiunta da 3 o 4 ore di sole, meglio se al mattino. Rispetto ad Anemone x hybrida (le classiche e più diffuse, conosciute come Anemone giapponese o autunnale) fiorisce più abbondantemente, iniziando già in Giugno. Si raccomanda di irrigare dal basso, senza bagnare fiori e foglie per evitare malattie fungine.

L'epiteto generico deriva dal greco ἄνεμος (ànemos, vento) da cui il termine greco ἀνεμώνη (accentato anemòne, diversamente dall'accentazione latina anemone). I testi riportano diverse ipotesi per l'origine del nome. Viene battezzato Anemone da Teofrasto, filosofo e botanico greco, in riferimento alle fragili corolle, che si rompono nel vento. Ovidio nelle Metamorfosi (X, vv.734-739) ricorda l'origine legata al mito: Adone, abile cacciatore, viene ferito da un cinghiale durante una battuta di caccia. Venere, che ne era innamorata, lo vede morente e decide di rendere eterno il suo ricordo, trasformando in fiori il sangue dell'amato che cade a terra.

'' ...Nemmeno un'ora era passata: dal sangue spuntò un fiore del suo stesso colore;

un fiore, come quello del melograno, i cui frutti celano

sotto la buccia sottile i suoi semi. Ma è fiore di vita breve:

fissato male al suolo e fragile per troppa leggerezza,

deve il suo nome al vento, e proprio il vento ne disperde i petali.''

Vedi le altre Anemone della nostra collezione

Aquilegia oxysepala

Una specie dai fiori bicolori originaria della Siberia e del nord del Giappone. La parte esterna del fiore (formata dai sepali) ha corti speroni ed è di un intenso porpora scuro, mentre la parte interna (corolla) è gialla. Un bel contrasto, solitamente tipico di cultivars ibridate, insolito per una Aquilegia spontanea. Si dissemina facilmente e cresce in modo ottimale in pieno sole o mezz'ombra, in terreni non troppo pesanti, fertili. Compagna ideale di rose e fioriture primaverili.

L'epiteto generico deriva da 'aquilina' , il nome utilizzato nei suoi testi da Alberto Magno, vescovo domenicano del 1200 appassionato di botanica. E' nel '500 che Carolus Clusius, nome latinizzato di Charles de L’Écluse riprende il nome Aquilina e cita il nome Aquilegia(libro VI, cap. 27), che verrà poi reso ufficiale da Linneo. È derivato dal latino aquila per i suoi nettarii, (le ghiandole che producono il nettare) uncinati come gli artigli dell'aquila.

L'epiteto specifico significa 'con sepali dalla forma allungata, appuntita', dal greco ὀξύς (oxiùs appuntito) e dal latino sepalum.

Aster pinnatifidus 'Hortensis'

Asteracea originaria di Giappone e Corea, preferisce terreni non aridi e posizione a mezz'ombra, raggiunta da 5/6 ore di sole diretto, specialmente in luoghi con estati molto calde. E' conosciuta con i nomi comuni di Aster giapponese o falsa Boltonia. Fiorisce ininterrottamente da Giugno fino all'autunno. La cultivar 'Hortensis' ha fiori doppi, bianco puro.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dall'unione dei termini καλός(kalòs, bello) e ἡμέρα (emèra, giorno), attinti al greco antico col significato letterale di 'bella di giorno'.
L'epiteto specifico da pinna (penna) e da findere (fendere, tagliare), cioè con foglie divise come una penna.

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Aster x herveyi 'Twilight'...

Bellissima fioritura e fogliame molto decorativo. 'Twilight' è un incrocio spontaneo tra Aster spectabilis e Aster macrophyllus e si fa notare già in primavera per il bel fogliame, grande e dalla forma a cuore. Per tutta la primavera e parte dell'estate la pianta si mantiene bassa, quasi un coprisuolo. dalla metà dell'estate gli steli floreali, spesso colorati da una interessante sfumatura rossastra, si alzano e portano fiori viola che maturando schiariscono, formando una nuvola color glicine che persiste fino all'autunno. La posizione ideale è al sole o a mezz'ombra, in terreno fertile, mediamente drenato. Posizioni troppo ombreggiate non favoriscono una abbondante fioritura, ma possono essere utili se si vuole sfruttare l'aspetto decorativo del fogliame.

Si trova comunemente in commercio come Aster macrophyllus 'Twilight', ma L. J. Uttal nel 1962 definì l'origine di questo ibrido, nato dall'incrocio spontaneo tra Aster macrophyllus e Aster spectabilis e riuscì a replicarlo dimostrando la correttezza della sua tesi. Il nuovo ibrido venne battezzato Aster x herveyi (sinonimo di Eurybia x herveyi, nome botanico aggiornato e da preferire). Indicare questo Aster come una cultivar di A. macrophyllus appare quindi come una errata interpretazione che ignora la presenza di Aster spectabilis nel suo corredo genetico. Aster macrophyllus 'Twilight' rimane comunque come sinonimo ad uso commerciale.

L'epiteto generico Eurybia deriva da εὐρυβίας (eurybías da εὐρύς euriùs ampio, vasto, diffuso)in riferimento alla disposizione dei petali(propriamente ligule) distanziati tra di loro attorno al disco centrale.

L'epiteto specifico celebra una persona di rilievo con cognome Hervey, ma non si trovano riferimenti più precisi. Potrebbe essere il fisico inglese James Hervey  (1751 – 1824), pioniere della vaccinazione contro il vaiolo.

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Astilbe 'Prof. van der Wielen'

Bellissimo ibrido di Astilbe thunbergii, con steli slanciati rossastri carichi di infiorescenze leggere, piumose, bianche. Le Astilbe che proponiamo sono adatte a posizioni soleggiate e si abbinano perfettamente a Persicaria amplexicaulis, Panicum virgatum, Phlox paniculata e amplifolia, Monarda didyma.

Coltivare in terreno fertile, irrigato regolarmente, in pieno sole o mezz'ombra.

L'epiteto generico è composto dal prefisso privativo greco α- (alfa, col significato di 'senza') e da στίλβη (stilbe lucentezza), probabilmente in riferimento alle dimensioni dei fiori, molto piccoli.

Astilbe chinensis...

Alta ed elegante, con vistose infiorescenze rosa profumate, piumose, portate da alti steli eretti. Si differenzia da 'Purpurlanze' per il colore meno intenso, più pastello, e per la forma delle infiorescenze, più paffute. La posizione migliore è a mezzombra, raggiunta da almeno 4 ore di sole diretto al giorno, in terreno fertile, fresco, irrigato regolarmente. Si può coltivare anche in posizioni molto soleggiate, purchè il terreno non sia mai secco.

L'epiteto generico è composto dal prefisso privativo greco α- (alfa, col significato di 'senza') e da στίλβη (stilbe lucentezza), probabilmente in riferimento alle dimensioni dei fiori, molto piccoli.

L'epiteto specifico in latino significa 'della Cina' ad indicare la provenienza dai paesi asiatici.

L'epiteto varietale ricorda il missionario francese Émile Joseph Taquet (1873-1952), che raccolse molte piante in Corea e Cina.

Campanula persicifolia...

Perfetta per illuminare angoli ombreggiati del giardino. Facile da coltivare, vigorosa e resistente, ha fiori bianchi a campanella portati da alti steli, In posizioni ombrose può essere necessario fornire un sostegno agli steli. La posizione ideale è a est, raggiunta da alcune ore di sole al mattino, in terreno drenato, fertile, non arido. Interessante anche come fiore da reciso, deve essere raccolta quando gli steli hanno un paio di fiori aperti, per garantire una maggiore durata in vaso. Recidere gli steli sfioriti favorisce la rifiorenza.

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico deriva dall'unione del nome latino del pesco (Prunus persica) e folium (fòlium foglia) in riferimento alla forma delle foglie.

Campanula persicifolia...

Alti steli carichi di campanelle azzurre. Facile da coltivare, vigorosa e resistente, adatta a posizioni a mezz'ombra. In posizioni ombrose può essere necessario fornire un sostegno agli steli. La posizione ideale è a est, raggiunta da alcune ore di sole al mattino, in terreno drenato, fertile, non arido. Interessante anche come fiore da reciso, deve essere raccolta quando gli steli hanno un paio di fiori aperti, per garantire una maggiore durata in vaso. Recidere gli steli sfioriti favorisce la rifiorenza.

L'epiteto generico è il diminutivo del termine latino campana( campàna, campanella), in riferimento alla forma dei fiori.

L'epiteto specifico deriva dall'unione del nome latino del pesco (Prunus persica) e folium (fòlium foglia) in riferimento alla forma delle foglie.

Carex testacea 'Prairie Fire'

Perenne sempreverde della famiglia delle Cyperacee molto simile alle graminacee nell'aspetto. La varietà 'Prairie Fire' è un miglioramente della specie. Le foglie spuntano verdi e assumono i toni dell'arancio col procedere della stagione, fino ad avere le colorazioni più intense in autunno e in inverno. Preferisce posizioni in pieno sole o mezzombra e forma cespugli uniformi e molto decorativi. I semi sono portati su steli lunghi, che appoggiano a terra o, se coltivata in vaso, spuntano dal cespuglio, penduli. Fornire irrigazioni regolari e terreno ben drenato. Non si taglia in primavera, ma si ripulisce dalle foglie secche, se necessario. 

L'epiteto generico deriva dal nome classico latino carex (càrex carice, come si trova utilizzato da Virgilio nelle Bucoliche), derivato dal greco κείρω (keíro io taglio), per il bordo tagliente di molte specie di questo genere.

L'epiteto specifico deriva dal latino testa (tèsta, vaso di terracotta) per il colore delle foglie.

Anche il nome della varietà, traducibile come 'Fuoco della prateria', fa riferimento al colore intenso che caratterizza questa perenne.

Chasmanthium latifolium

Conosciuta anche come Avena selvatica, è originaria del Nord America. Ha foglie verdi durante l'estate, arancio brunite in autunno. Alla fine dell'estate produce pannocchie di spighe verdi, appiattite, pendule, molto decorative, che col procedere della stagione virano al bronzo. Se coltivata in pieno sole ha portamento più ordinate, mentre a mezzombra tende a piegarsi, ma ha foglie più verdi e fresche.

Basionimo (cioè sinonimo da cui il nome più corretto e aggiornato prende parte del nome): Uniola latifolia, battezzata così dal botanico francese della fine del '700 André Michaux.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche χὰσμη (csàsme, bocca aperta) e ἄνθεμον (ánthemon fiore) in riferimento al comportamento delle glume (le brattee cartacee che rivestono i semi delle graminacee) che si aprono, come una bocca che sbadiglia, quando il seme è maturo.

L'epiteto specifico deriva dal latino latus (largo, esteso) e da folium (foglia) in riferimento alla forma delle foglie.

Vedi le altre graminacee della nostra collezione

Crambe cordifolia

Una delle piante preferite di Jertude Jekyll, utilizzata spesso nei suoi giardini, per la leggerezza della fioritura e il candore dei fiori. Appartiene alla famiglia delle Brassicaceae ed ha infatti foglie grandi simile a quelle di un cavolo. Dalla rosetta basale di foglie partono alti steli che portano una nuvola di fiori bianchi. L'effetto finale è sorprendente! Coltivare al sole o a mezzombra, in terreno fertile, mai arido. 

Una volta messa a dimora richiede un paio di anni per iniziare a fiorire, ma forma comunque un cespuglio grande con foglie molto sviluppare già dal primo anno.

L'epiteto generico deriva dal greco κράμβη (cràmbe cavolo).

L'epiteto specifico è formato dai termini latini cor, cordis (cuore) e folium (foglia) per la forma delle foglie, appunto cordate (cioè a cuore).

Digitalis lanata

Varietà perenne con alti steli che portano fiori color ruggine con il labbro inferiore bianco, coperti da una fitta peluria. Coltivare al sole o al massimo a mezz'ombra (minimo 4 o 5 ore di sole direttto) in terreno fertile, drenato. Rispetto ad altre varietà tollera abbastanza bene brevi periodi di siccità. Si dissemina facilmente.

Il genere Digitalis è recentemente entrato a far parte della famiglia delle Plantaginaceae, grazie ai nuovi metodi genetici di classificazione, mentre in precedenza era considerata un membro delle Scrophulariaceae.

L'epiteto generico fu assegnato da Leonhart Fuchs, botanico del '500, latinizzando il nome comune della digitale in tedesco. Da 'fingerhut', che ha il significato di 'ditale', ottenne Digitalis, da digitus dito, per la corolla a forma di ditale.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino lana, lanae. 'Tomentoso, lanoso' in riferimento alla peluria che ricopre i fiori.