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  • Altezza: Fino a 80 cm
  • Fogliame: Semi-Sempreverde

Verbascum nigrum var. album

Verbascum perenne dal portamento slanciato ed elegante. Fiori bianchi macchiati di viola al centro, disposti l'uno accanto all'altro sugli steli a formare una pannocchia piena e compatta. Fiorisce ciclicamente tutta l'estate fino all'autunno inoltrato e si dissemina abbondantemente. Per ottenere un buon risultato si consiglia di coltivarlo in pieno sole e terreno ben drenato.

L'epiteto generico deriva dal latino verbascum, che significa verbasco. L'origine della parola verbascum si trova nel termine latino barbáscum(tasso barbasso, pianta citata da Plinio, probabilmente derivato da barba, per le foglie pelose), o nella parola latina vérber (verga). Volgarmente in francese è detto mollène, per la mollezza delle sue foglie, e allo stesso modo in inglese è tradotto mullein.

Aquilegia vulgaris var....

Una perenne facile, vigorosa e che si dissemina abbondantemente. Ha fiori rosa portati da steli verdi, spesso bruniti. La specie è tipicamente diffusa anche in Italia in zone boschive ombreggiate. In giardino la posizione migliore è in terreno fertile, drenato, a mezzombra, dove la pianta possa essere raggiunta da alcune ore di sole che permettano lo sviluppo di piante sane e forti. In ombra troppo intensa tendono a perdersi nel tempo e disseminandosi cercano posizioni più soleggiate e terreno ben drenato, anche ghiaioso.

L'epiteto generico deriva da 'aquilina' , il nome utilizzato nei suoi testi da Alberto Magno, vescovo domenicano  del 1200 appassionato di botanica. E' nel '500 che Carolus Clusius, nome latinizzato di Charles de L’Écluse  riprende il nome  Aquilina e cita il nome Aquilegia(libro VI, cap. 27), che verrà poi reso ufficiale da Linneo. È derivato dal latino aquila per i suoi nettarii, (le ghiandole che producono il nettare) uncinati come gli artigli dell'aquila.

L'epiteto specifico deriva da vulgus e in latino significa comune, ordinario, in riferimento alla grande diffusione in natura della specie.

L'epiteto varietale fa riferimento alla forma dei fiori, stellati e privi degli speroni, tipici della specie.

Vedi le altre Aquilegia della nostra collezione

Hesperantha coccinea 'Mrs....

Originaria di Sud Africa e Zimbabwe è una perenne rizomatosa a fioritura autunnale che fiorisce quando la maggior parte delle altre piante inizia il riposo vegetativo. Della stessa famiglia delle Iris, richiede posizioni a mezzombra e terreno fertile, drenato, non arido.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἑσπέρα (espèra, sera) e ἄνθος (anthos, fiore) 'che si schiude la sera'. Il sinonimo Schizostylis deriva dal greco  σχίζω (schízo dividere) e στύλος (stiùlos stilo) 'con lo stilo diviso'.

L'epiteto specifico in latino significa 'rosso' in riferimento al colore della specie.

Sisyrinchium striatum

Questa interessante perenne appartiene alla famiglia delle Iris ed è originaria del Sud America (Cile e Argentina). Le foglie sono a nastro ed hanno un bellissimo tono glauco, particolarmente interessante in giardino come valore aggiunto sia cromatico che di texture. I fiori giallo tenue si schiudono durante l'estate e lasciano poi il posto a capsule di semi scure, molto decorative. Il fogliame è semi-persistente, ma nel nostro clima durante l'inverno si rovina soprattutto nelle parti terminali delle foglie, consigliamo quindi un taglio netto in primavera per favorire la nuova vegetazione e un aspetto più fresco. Dissemina facilmente ed è quindi adatto per effetti a prateria, con Stipa ichu, Scabiosa, Anthericum ramosum.

Si coltiva in pieno sole. in terreno drenato, fertile. 

L'epiteto generico deriva da σῐσῠριγχίoν (sisyrinchíon, nome di una pianta con bulbo dolce citata da Teofrasto e poi da Plinio). Probabilmente ha origine dal greco σίσύρα (sisiùra saio, abito grezzo) per la presenza di tuniche attorno al bulbo. Nell'Etimologia botanica di Alexandre de Théis del 1810 l'autore riconduce l'etimologia alle parole sÿs, maiale e rhýgchos, grugno, perchè è ricercata dai maiali come la maggior parte dei bulbi, ma la prima etimologia sembra la più accurata e probabile, in quanto fa riferimento a un aspetto morfologico.

L'epiteto specifico deriva dal verbo latino strio (scanalare, rigare), striato, di solito riferito alle foglie

Hemerocallis 'Think Pink'

Varietà registrata da H. Johnson nel 1972. Semi-sempreverde con fiori rosa bordati in color crema e gola giallo verde. Produce fiori grandi, dal colore vellutato. Le Hemerocallis amano terreni fertili e posizioni in pieno sole. Si consiglia di rimuovere gli steli sfioriti per facilitare ulteriori fioriture.  Una buona concimazione ad inizio stagione è alla base di un'abbondante fioritura per le Hemerocallis.

I fiori sono commestibili, ottimi crudi, usati su insalate, gelati o per decorare i piatti.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἠμέρα (eméra giorno) e κάλλος (cállos bellezza) 'bello di un giorno' in riferimento alla durata di ogni singolo fiore.

Kniphofia 'Mango Popsicle'

Erbacea perenne originaria del Sudafrica, vigorosa e resistente (oltre -15°C ), con alti steli rigidi che portano vistose lunghe pannocchie arancio puro da Giugno a Novembre. La serie Popsicle è stata sviluppata da Janet N. Egger per Terranova Nurseries in America: portamento compatto, fioritura lunghissima e vasta gamma di colori, nonchè una maggiore resistenza al freddo e a terreni argillosi. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato, fertile, non arido. Per quanto resistano alla mancanza di acqua per brevi periodi le Kniphofia rifiorenti si sviluppano al meglio e fioriscono abbondantemente se ricevono irrigazioni regolari.

L'epiteto generico ricorda il botanico tedesco Johann Hieronymus Kniphof (1704-1763), professore di medicina e autore di un libro di illustrazioni di piante. In precedenza le Kniphofia venivano chiamate Trìtoma, dal greco τρέις (tréis tre) e da τόμος (tómos fetta, ritaglio): divisa in tre parti.

Kniphofia 'Papaya Popsicle'

Erbacea perenne originaria del Sudafrica, vigorosa e resistente (oltre -15°C ), con steli rigidi che portano vistose pannocchie bicolore rosso-giallo da Giugno a Novembre, più corte rispetto ad altre varietà dello stesso gruppo. La serie Popsicle è stata sviluppata in America: portamento compatto, fioritura lunghissima e vasta gamma di colori, dal giallo tenue al rosso. Coltivare in pieno sole, in terreno ben drenato, fertile, non arido. Per quanto resistano alla mancanza di acqua per brevi periodi le Kniphofia si sviluppano al meglio e fioriscono abbondantemente se ricevono irrigazioni regolari.

L'epiteto generico ricorda il botanico tedesco Johann Hieronymus Kniphof (1704-1763), professore di medicina e autore di un libro di illustrazioni di piante. In precedenza le Kniphofia venivano chiamate Trìtoma, dal greco τρέις (tréis tre) e da τόμος (tómos fetta, ritaglio): divisa in tre parti.

Kniphofia 'Pineapple Popsicle'

Erbacea perenne originaria del Sudafrica, vigorosa e resistente (fino a -15°C ), con alti steli rigidi che portano vistose pannocchie giallo paglierino da Giugno a Novembre. La serie Popsicle è stata sviluppata da Janet N. Egger per Terranova Nurseries in America: portamento compatto, fioritura lunghissima e vasta gamma di colori, nonchè una maggiore resistenza al freddo e a terreni argillosi. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato, fertile, non arido. Per quanto resistano alla mancanza di acqua per brevi periodi le Kniphofia si sviluppano al meglio e fioriscono abbondantemente se ricevono irrigazioni regolari.

L'epiteto generico ricorda il botanico tedesco Johann Hieronymus Kniphof (1704-1763), professore di medicina e autore di un libro di illustrazioni di piante.L'epiteto generico ricorda il botanico tedesco Johann Hieronymus Kniphof (1704-1763), professore di medicina e autore di un libro di illustrazioni di piante. In precedenza le Kniphofia venivano chiamate Trìtoma, dal greco τρέις (tréis tre) e da τόμος (tómos fetta, ritaglio): divisa in tre parti.

Lychnis flos-cuculi 'Petite...

Una fioritura appariscente e molto abbondante in primavera che si ripete ciclicamente, anche se in tono ridotto, fino all'autunno se si ha l'accortezza di recidere gli steli sfioriti tagliandoli alla base. Si consiglia di coltivare a mezzombra, raggiunta da almeno 3 o 4 ore di sole diretto per favorire un portamento compatto e una maggiore rigidità degli steli. Si sviluppa velocemente formando un denso cespuglio basale di foglie dalla forma allungata e ogni anno produce un numero maggiore di steli. Preferisce terreno drenato e fertile, non arido, anche se si è rivelata molto più resistente del previsto a periodi di siccità, ovviamente però a discapito della fioritura.

L'epiteto generico deriva dal greco λύχνoς (liùcnos lampada, lucerna): gli steli di alcune piante di questo genere erano impiegati come stoppini per le lucerne. In realtà i Greci attribuivano questo nome a una pianta dalle foglie cotonose che, come dice Plinio (XXV, 10), servono per fare dei lucignoli alle lampade. Secondo lui è una specie di Verbascum e secondo Dioscoride (III, 98) è un Agrostemma, genere con foglie spesse e pelose simili a quelle del Verbascum. In seguito Agrostemma e Lychnis sono diventati sinonimi e quindi è lecito pensare che il riferimento nei testi classici potesse essere alle Lychnis come ad esempio Lychnis coronaria( syn. Agrostemma coronaria). 

L'epiteto specifico ha origine dubbia. E' composto dai termini flos(fiore) e cuculus (cucùlus, cucùlo). Alcuni autori sostengono faccia riferimento alla presenza frequente sugli steli di questa pianta della schiuma della sputacchina, la larva dell’insetto Philaenus spumarius, chiamata anche saliva di cuculo. Altri, come ad esempio Alexandre de Théis (Glossaire de Botanique, 1810) interpretano il nome come un riferimento alla credenza popolare diffusa in tutta Europa per cui al canto del cuculo corrisponda l'arrivo della primavera.

Iris fulva

Specie originaria del Missouri, con appariscenti fiori arancio-rosso venati di scuro, grandi e con i petali curvati verso il basso. In natura sono segnalate anche varianti nate da ibridazione spontanea, con fiori gialli e in diverse sfumature di arancio e rosso. Venne identificata per la prima volta dal botanico inglese J.B. Ker-Gawler nel 1812 nei pressi di New Orleans.

Appartiene al gruppo delle Iris Louisiana(Iris ser. Hexagonae) insieme a Iris hexagona(che dà il nome al gruppo), Iris brevicaulis, Iris giganticaerulea, Iris nelsonii.

Coltivare in pieno sole, in terreno fertile, drenato, umido. Dopo la fioritura si possono ridurre le irrigazioni. In estate le foglie tendono a seccare in caso di irrigazioni ridotte per poi spuntare nuovamente alla fine della stagione calda.

L'epiteto generico deriva dal nome della dea Iris (Iride, nella mitologia greca Ἶρις Iris), messaggera degli dei il cui nome deriva da quello dell’arcobaleno (ἶρις, iris).

L'epiteto specifico fulva deriva dal latino fùlvus (rosso, rossiccio), con riferimento al colore dei fiori.

Sinonimi: Iris cupraea, Iris fulvaurea, Iris rubescens, Iris ecristata, Limniris fulva, Neubeckia fulva. In particolare Limniris è un sottogenere creato per riunire le iris senza barba tipiche di terreni umidi.

Vedi le altre Iris della nostra collezione

Filipendula vulgaris...

Una rosetta di foglie basali finemente divise, semi-sempreverdi, da cui in piena estate partono steli che portano infiorescenze cariche di fiori bianchi, doppi, che si schiudono a partire dal centro dell'infiorescenza, come pop-corn! La posizione ideale è in pieno sole o mezzombra, in terreno fertile, drenato, irrigato regolarmente.

L'epiteto generico è formato dai termini latini filum (filo) e pendulus (pendente, penzolante), probabilmente in riferimento agli ingrossamenti tuberiformi che pendono dalle radici di alcune specie.
L'epiteto specifico deriva dal latino vulgus (vùlgus, popolo), col significato di diffuso, comune.

Oenothera odorata 'Sulphurea'

Ha steli scuri, alti e boccioli rossastri che si aprono la sera, verso le 19, profumando l'aria tutto attorno. I fiori sbocciano color crema, soffuso di giallo tenue e con la gola giallo oro e maturano la mattina successiva in color albicocca. Molto fiorifera e vigorosa, si autodissemina abbondantemente. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato.

L'epiteto generico Oenothera sembra derivare dal greco οἰνοϑήρας (oinotèras) con riferimento al probabile utilizzo che veniva fatto dai Greci della radice per aromatizzare il vino.

L'epiteto specifico deriva dal latino odorare, esalare profumo, in riferimento al dolce profumo dei fiori. Il sinonimo Oenothera stricta 'Sulphurea' ha come epiteto specifico il termine latino stricta, col significato di 'dritta, eretta'.

Il nome della varietà deriva da sulphur, zolfo, per il colore giallo zolfo dei fiori.

Penstemon 'Regal Purple'

Bellissimo Penstemon a fiori viola scuro. ottenuto da seme dal nostro vivaio. Dai semi raccolti da questa prima cultivar che abbiamo coltivato abbiamo poi ottenuto e selezionato P. 'Regal Lilac' e P.'Regal Blue', tutte caratterizzate da lunga fioritura, ottima dimensione dei fiori, resistenza al freddo, persistenza del fogliame in inverno e rapido sviluppo. Tutta la serie Regal ha portamento morbido, con lunghi rami che appoggiano a terra rendendo queste varietà adattte alla prima linea o a formare cuscini fioriti alla base di graminacee ornamentali(ad esempio con Miscanthus 'Verneigung' o Pennisetum 'Hameln'). La posizione ideale è in pieno sole, in terreno fertile, drenato. Per favorire l'accestimento e la rifiorenza si consiglia di accorciare i rami più disordinati dalla primavera alla fine dell'estate e di tagliare drasticamente la pianta all'inizio della primavera, per evitare una eccessiva lignificazione e un conseguente invecchiamento della pianta.

L'epiteto generico Penstemon deriva dal greco πέντε pénte cinque e da στήμων stémon stame: con fiori a cinque stami, di cui uno sterile e quattro fertili. 

Aquilegia vulgaris var....

Fiori bianchi soffusi di verde, doppi e senza speroni. La specie è tipicamente diffusa anche in Italia in zone boschive ombreggiate. In giardino la posizione migliore è in terreno fertile, drenato, a mezzombra, dove la pianta possa essere raggiunta da alcune ore di sole che permettano lo sviluppo di piante sane e forti. In ombra troppo intensa tendono a perdersi nel tempo e disseminandosi cercano posizioni più soleggiate e terreno ben drenato, anche ghiaioso.

L'epiteto generico deriva da 'aquilina' , il nome utilizzato nei suoi testi da Alberto Magno, vescovo domenicano del 1200 appassionato di botanica. E' nel '500 che Carolus Clusius, nome latinizzato di Charles de L’Écluse riprende il nome Aquilina e cita il nome Aquilegia(libro VI, cap. 27), che verrà poi reso ufficiale da Linneo. È derivato dal latino aquila per i suoi nettarii, (le ghiandole che producono il nettare) uncinati come gli artigli dell'aquila.

L'epiteto specifico deriva da vulgus e in latino significa comune, ordinario, in riferimento alla grande diffusione in natura della specie.

Vedi le altre Aquilegia della nostra collezione

Salvia hybrida 'Bleu Armor'

Varietà di origine orticola, con foglie fortemente aromatiche e fiori blu con una punta bianca nella gola. Scoperta nel 2009 da Catherine Bernabe nel vivaio Fleurs et Senteurs in Francia, probabilmente nata dall'ibridazione spontanea fra Salvia lycioides e altre tipologie di Salvia presenti in vivaio( jamensis presumibilmente). Rispetto a Salvia 'Blue Note' ha portamento più morbido e fiori di un blu più intenso.  Battezzata 'Bleu Armòr' traducibile con 'Armatura Blu'.

Coltivare in pieno sole in terreno ben drenato. Può sopportare la mezzombra: con una quantità minore di ore di sole dirette la pianta cresce con fogliame più ricco e fiori più grandi, assumendo un portamento morbido, più lasso, ma pur sempre bello. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).