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  • Altezza: Fino a 80 cm
  • Colore: Bianco

Gaura lindheimeri 'Sparkle...

Varietà di Gaura apprezzata per le dimensioni ridotte rispetto alla specie e quindi adatta alla coltivazione in vaso oltre che a quella in piena terra anche in giardini di piccole dimensioni. Ha la stessa eleganza e leggerezza delle Gaura più alte, con esili fusti e fiori simili a farfalle bianche, che si muovono ad ogni soffio di vento. Preferisce posizioni soleggiate e terreni fertili, ben drenati.

L'epiteto generico deriva dal greco γαῦρος (gàuros altero, orgoglioso, maestoso).
Secondo la classificazione cladistica ( in base alla quale le piante si riuniscono in gruppi, o cladi, ciascun gruppo costituito da organismi aventi un antenato comune) nel 2007 il genere Gaura viene considerato un sottogruppo del genere Oenothera e quindi il nome corretto è da considerarsi Oenothera lindheimeri e Gaura lindheimeri un sinonimo. Data la diffusione del nome Gaura, noi de I Giardini dell'Indaco continuiamo ad utilizzarlo per identificare questo genere, ma ci teniamo a riportare la nomenclatura più recente e corretta.

L'epiteto specifico ricorda il botanico tedesco Ferdinand Jacob Lindheimer (1801-1879), un esule politico tedesco che raccolse campioni botanici in America.

Gillenia trifoliata

Bellissima perenne rustica e scenografica, preferisce posizioni a mezzombra in cui sia raggiunta da alcune ore di sole, preferibilmente al mattino o tardo pomeriggio e terreno fertile da acido a neutro, umido, ben drenato. Da Maggio a Luglio gli steli rossastri portano fiori bianchi, leggeri. Forma cespugli morbidi ed è adatta anche alla coltivazione in vaso.

L'epiteto generico è dedicato a Arnold Gillen, medico del 1500. Viene citata con questo nome per la prima volta nel 1802 da Conrad Moench (1744–1805), botanico, farmacista, chimico e naturalista tedesco, professore di Botanica all'Università di Marburg.

L'epiteto specifico deriva dal latino dal prefisso tri- tre e da fólium foglia, letteralmente 'composta da tre foglie' in riferimento alla conformazione delle foglie.  

Heuchera villosa var....

Specie con bellissima fioritura abbondante , con foglie verdi che dall'autunno si tingono di rosso. Coltivare a mezzombra, in terreno fertile, drenato anche se si adatta a diverse condizioni e una volta ambientata si rivela molto resistente anche ad irrigazioni ridotte (comunque a discapito della dimensione della pianta). Tollera bene il sole del mattino, assumendo colorazioni delle foglie più definite nel periodo autunnale.

L'epiteto generico è dedicato al botanico tedesco Johann Heinrich von Heucher (1677-1747).

L'epiteto specifico deriva dal latino villus (vìllus, pelo) 'dotata di peluria' in riferimento alla texture delle foglie.

L'epiteto varietale dal greco μακρόϛ (macrós grande, lungo) e da ῥίζα (rìza radice) 'con lunghe radici'.

Hosta 'Abiqua Drinking Gourd'

Varietà del 1989 (H. 'Tokudama' x H. sieboldiana) registrata da Charles Purtymun di Walden West Hostas in Oregon con foglie glauche dalla forma molto particolare che caratterizza questa cultivar, a coppa, con i margini rivolti verso l'alto quando le foglie si schiudono e che si aprono via via durante la stagione. L'aspetto cerato delle foglie, la consistenza rugosa e la forma a coppa sono i punti di forza di questa varietà, una delle più belle a foglia azzurra. La fioritura, portata da steli relativamente corti, è estiva, in colore bianco. Coltivare in ombra luminosa, in terreno fertile, drenato. 

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

Drinking Gourd significa letteralmente 'mestolo per bere', in riferimento alla forma a coppa delle foglie. Abiqua fa riferimento al fiume americano Abiqua Creek e compare in diversi nomi assegnati a ibridi di Hosta di Walden West Hostas.

Hosta dell'anno nel 2014 Hosta per la American Hosta Growers Association.

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Hosta 'Climax'

Varietà registrata nel 2000 da Gil Jones. Grandi foglie rugose leggermente increspate che nascono verdi e piano piano si colorano di verde acido sui bordi. La fioritura è bianca, soffusa di viola, in estate. Preferisce posizioni in ombra luminosa; il sole riduce la variegatura delle foglie e le sbiadisce.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

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Hosta 'Majesty'

Varietà del 1990 registrata da R. Garbe con foglie con il centro verde , marcatamente segnate di giallo lungo i bordi. Fioritura bianca in Giugno-Luglio. Coltivare in ombra luminosa o mezzombra, in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

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Hosta plantaginea 'Venus'

Hosta con foglie verdi e fiori bianchi, formati da tre giri di petali, profumati. E' una varietà a fioritura tardiva, registrata nel 1993 dalla Walter Gardens. Coltivare in terreno fertile, drenato a mezz'ombra. Posizioni troppo ombreggiate non favoriscono la fioritura.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

L'epiteto specifico indica la somiglianza delle foglie di questa specie a quelle di Plantago major, per la forma e le evidenti venature.

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Hosta plantaginea var....

Varietà con grandi fiori ad imbuto, lunghi fino a 15 cm, bianchi e profumati e grandi foglie verdi marcate da evidenti venature. Coltivare in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

L'epiteto specifico indica la somiglianza delle foglie di questa specie a quelle di Plantago major, per la forma e le evidenti venature.

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Leucanthemum vulgare...

Leucanthemum vulgare è una perenne largamente diffusa in tutta Italia. Questa varietà fiorisce abbondantemente e ha steli che si autosostengono, mantenendo quindi un portamento ordinato che la rendono adatta sia alla coltivazione in giardino che alla naturalizzazione. Coltivare in pieno sole, in terreno fertile e drenato. Si autodissemina abbondantemente anche in terreni poveri.

L'epiteto generico deriva dal greco λευκός (leucós bianco) e da ἄνϑοϛ (ánthos fiore): per i fiori ligulati bianchi della corona.

L'epiteto specifico deriva dal latino vùlgus (volgo) col significato di 'comune' per la grande diffusione.

Leucanthemum x superbum...

Ibrido intergenerico(ottenuto cioè dall'incrocio di diverse specie dello stesso genere) con grandi fiori formati da un centro a pompom bianco, soffuso di giallo al centro. Perenne, resistente e molto vigorosa, può essere coltivata in pieno sole o a mezzombra. Richiede terreno fertile e drenato.

Si consiglia di rimuovere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuove foglie alla fine dell'estate.

L'epiteto generico deriva dal greco λευκός (leucós bianco) e da ἄνϑοϛ (ánthos fiore): per i fiori ligulati bianchi della corona.

L'epiteto specifico deriva dal greco ὑπέρ (iupér più, sopra) e da βία (bía forza o βίος bíos vita): ipervitale.

Leucanthemum x superbum...

Ibrido intergenerico (ottenuto cioè dall'incrocio di diverse specie dello stesso genere) di origine americana, registrata nel 2014 con grandi fiori dai petali sottilissimi (gossamer, in inglese). Perenne, resistente e molto vigorosa, può essere coltivata in pieno sole o a mezzombra. Richiede terreno fertile e drenato.

Si consiglia di rimuovere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuove foglie alla fine dell'estate.

L'epiteto generico deriva dal greco λευκός (leucós bianco) e da ἄνϑοϛ (ánthos fiore): per i fiori ligulati bianchi della corona.

L'epiteto specifico deriva dal greco ὑπέρ (iupér più, sopra) e da βία (bía forza o βίος bíos vita): ipervitale.

Leucojum aestivum 'Gravetye...

Bulbosa perenne a portamento cespuglioso con foglie larghe e carnose e fiori di colore bianco con macchie verdi sugli apici. Ogni stelo porta da 2 a 5 fiori.

I Leucojum sono specie protetta in gran parte d'Italia e si trovano autoctoni in tutto il centro-Nord. La cultivar 'Graveteye Giant' rispetto alla specie ha fiori più grandi e raggiunge un'altezza maggiore(circa 70 cm). Il nome della varietà deriva da Gravetye Manor, la casa del famoso giardiniere e scrittore William Robinson (1838-1935) che la coltivò per primo.

Coltivare in pieno sole o mezzombra in terreno fertile, drenato, non arido.

L'epiteto generico Leucojum ha origine dai termini greci λευκός (leucós bianco) e ἲον (íon violetta) con riferimento al fatto che fiorisce in bianco nello stesso periodo delle violette. In Dioscoride si trova un Leucojum, ma con questo termine si riferiva al Cheirantus (Dioscoride, De Materia Medica III, 121).

L'epiteto specifico aestivum differenzia questo Leucojum a fioritura primaverile da Leucojum vernum, a fioritura precoce.

Libertia grandiflora

Originaria della Nuova Zelanda ha foglie a nastro che fanno intuire l'appartenenza alla famiglia delle Iris. I fiori compaiono su steli alti fino a 90cm in Maggio e Giugno, anche se l'altezza finale si raggiunge con la maturità della pianta. Richiede posizioni soleggiate e terreno ben drenato, ma fertile, non arido. Irrigazioni regolari e un buon drenaggio sono quindi il trucco per avere ottimi risultati. Attira gli impollinatori. In primavera il fogliame dell'anno precedente tende a seccare (specialmente in luoghi con inverni freddi) e può essere tagliato a pochi cm da terra per rinfrescare l'aspetto della pianta favorendo la crescita del nuovo fogliame.

L'epiteto generico celebra la botanica e micologa belga Marie-Anne Libert (1782–1865)

L'epiteto specifico fa riferimento alla dimensione dei fiori.

Luzula nivea

Originaria di Pirenei e Alpi è diffusa anche sull'arco appenninico fino al centro Italia, soprattutto al margine di boschi di latifoglie fino ai 1500 mt slm. Preferisce i terreni fertili e umiferi, non aridi (sopravvive con scarse irrigazioni,ma resta quasi dormiente/poco sviluppata). La condizione ideale è a mezz'ombra, in terreni arricchiti con terriccio, sostanza organica (hummus, compost) e drenaggio. 

L'epiteto generico deriva dal diminutivo di lux, lucis (luce), quindi piccola luce, lucciola, per la luminosità delle infiorescenze.

L'epiteto specifico da nix, nivis (neve), niveo, bianco come la neve, in riferimento al colore delle infiorescenze.

Pycnanthemum tenuifolium

Conosciuto anche come Menta di montagna, ha foglie aromatiche e fiori bianchi, riuniti in infiorescenze a mazzolino. In autunno il fogliame assume bellissime tonalità rosse e viola e le vecchie infiorescenze, cariche di semi, diventano grigiastre, creando un bel contrasto col fogliame. Si adatta a diverse condizioni dal sole alla mezzombra, in terreni più o meno irrigati, rivelando grande resistenza e vigore, anche se la miglior resa in fioritura e altezza si ottiene con irrigazioni regolari in terreno fertile. In terreni più poveri raggiunge un'altezza minore.. Si consiglia di tagliare ogni primavera per favorire il ringiovanimento della pianta ed evitare un'eccessiva lignificazione.

L'epiteto generico deriva dal greco πυκνός (piuknòs, aggettivo che significa denso) e άνθος (ànthos, fiore), in riferimento alla densa fioritura.

L'epiteto specifico è composto dai termini latini tenuis (tènuis esile, sottile) e folium (fòlium foglia) per la forma delle foglie.