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Chrysanthemum 'Feuerzauber'

Fogliame grigio- verde e fiori medio-piccoli, doppi, fucsia intenso. Calzante il nome, che tradotto significa 'incantesimo di fuoco'.

Coltivare in posizioni ben soleggiate e in terreno normale, drenato. Oltre al taglio primaverile, subito dopo l'inverno, beneficiano di una decisa cimatura a metà estate per favorire l'accestimento della pianta e un portamento più ordinato e ritardare la fioritura, che in alcune cultivar avverrebbe altrimenti già durante l'estate.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche χρυσόϛ (chriusόs oro) e ἄνθεμον (ánthemon fiore): fiore dorato in riferimento alla specie originale, che ha adesso il nome di Glebionis coronaria. Il nome originario assegnato da Linneo era Chrysanthemum indicum, per differenziarlo da Chrysanthemum coronarium (oggi Glebionis coronaria appunto). Nel 1961 Nickolae Tzvelev studiò la conformazione dei fiori del genere e si rese conto che venivano riunite insieme molte tipologie diverse e decise di assegnarle a generi specifici, come Leucanthemum, Tanacetum e Dendranthema. Quest'ultimo identificava i crisantemi da giardino, commercializzati ad uso ornamentale. Purtroppo solo il mercato tedesco adotto questa nuova nomenclatura per i crisantemi e si creò una gran confusione, con doppie nomenclature che tuttora si trovano online. Per semplificare l'identificazione e lo studio su queste piante, nel 1995 il Congresso Internazionale di Botanica decise di cambiare nome a Chrysanthemum coronarium, di battezzarlo Glebionis e di usare il nome di genere Chrysanthemum al posto di Dendranthema, rendendo ufficiale l'utilizzo diffuso in gran parte del mondo di questo nome. 

Chrysanthemum 'Rotes Julchen'

Fiori piccoli, a ponpom rosa. Portamento ordinato e compatto e pianta forte e di facile coltivazione.

I Chrysanthemum preferiscono posizioni ben soleggiate e in terreno normale, meglio se con un drenaggio che eviti i ristagni per garantire il corretto sviluppo della pianta. Oltre al taglio primaverile, subito dopo l'inverno, per rimuovere il secco dell'anno precedente, beneficiano di una decisa cimatura a metà estate per favorire l'accestimento della pianta e un portamento più ordinato e ritardare la fioritura, che in alcune cultivar avverrebbe altrimenti già durante l'estate.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche χρυσόϛ (chriusόs oro) e ἄνθεμον (ánthemon fiore): fiore dorato in riferimento alla specie originale, che ha adesso il nome di Glebionis coronaria. Il nome originario assegnato da Linneo era Chrysanthemum indicum, per differenziarlo da Chrysanthemum coronarium (oggi Glebionis coronaria appunto). Nel 1961 Nickolae Tzvelev studiò la conformazione dei fiori del genere e si rese conto che venivano riunite insieme molte tipologie diverse e decise di assegnarle a generi specifici, come Leucanthemum, Tanacetum e Dendranthema. Quest'ultimo identificava i crisantemi da giardino, commercializzati ad uso ornamentale. Purtroppo solo il mercato tedesco adotto questa nuova nomenclatura per i crisantemi e si creò una gran confusione, con doppie nomenclature che tuttora si trovano online. Per semplificare l'identificazione e lo studio su queste piante, nel 1995 il Congresso Internazionale di Botanica decise di cambiare nome a Chrysanthemum coronarium, di battezzarlo Glebionis e di usare il nome di genere Chrysanthemum al posto di Dendranthema, rendendo ufficiale l'utilizzo diffuso in gran parte del mondo di questo nome. 

Varietà vincitrice del Award of Garden Merit, assegnato dalla Royal Horticoltural Society, nel 2012.

Chrysanthemum 'Schweizerland'

Romantica cultivar introdotta da Frikart nel 1955, ha fiori rosa carico stradoppi.

I Chrysanthemum preferiscono posizioni ben soleggiate e terreno normale, con buon drenaggio che eviti i ristagni. Oltre al taglio primaverile, subito dopo l'inverno, si consiglia una cimatura durante l'estate per ritardare la fioritura e dare alla pianta una maggiore struttura.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche χρυσόϛ (chriusόs oro) e ἄνθεμον (ánthemon fiore): fiore dorato in riferimento alla specie originale, che ha adesso il nome di Glebionis coronaria. Il nome originario assegnato da Linneo era Chrysanthemum indicum, per differenziarlo da Chrysanthemum coronarium (oggi Glebionis coronaria appunto). Nel 1961 Nickolae Tzvelev studiò la conformazione dei fiori del genere e si rese conto che venivano riunite insieme molte tipologie diverse e decise di assegnarle a generi specifici, come Leucanthemum, Tanacetum e Dendranthema. Quest'ultimo identificava i crisantemi da giardino, commercializzati ad uso ornamentale. Purtroppo solo il mercato tedesco adotto questa nuova nomenclatura per i crisantemi e si creò una gran confusione, con doppie nomenclature che tuttora si trovano online. Per semplificare l'identificazione e lo studio su queste piante, nel 1995 il Congresso Internazionale di Botanica decise di cambiare nome a Chrysanthemum coronarium, di battezzarlo Glebionis e di usare il nome di genere Chrysanthemum al posto di Dendranthema, rendendo ufficiale l'utilizzo diffuso in gran parte del mondo di questo nome.

Cirsium rivulare...

Perenne cespitosa, con foglie verde scuro e steli eretti che portano fiori fucsia molto resistenti e duraturi. Dopo la fioritura i fiori maturano in batuffoli piumosi, che maturando si aprono lasciando i semi liberi di muoversi nel vento e disseminarsi. E' una pianta rustica che richiede terreni ricchi, ma ben drenati e posizioni in pieno sole. E' una mellifera, attira gli impollinatori e fiorisce fino all' autunno, fornendo nutrimento agli insetti nei momenti di preparazione all'inverno. Recidere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuovi fiori. Diversamente da quanto si crede i Cirsium non tollerano l'arido e anzi, nascono e prosperano in terreni ricchi di sostanza organica e irrigati regolarmente. La specie è diffusa in natura in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia e cresce tra i 500 e i 1800 mt, in prati umidi e zone inondate periodicamente, in vicinanza di corsi d'acqua.

L'epiteto generico deriva dal greco κίρσιον (kírsion cardo) a sua volta da κιρσός kirsós varice, ingrossamento delle vene. Alcune piante di questo genere venivano infatti utilizzate per curare le patologie delle vene. Il nome Cirsium è stato utilizzato per la prima volta dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort alla fine del '600, ma è solo ad opera del botanico italiano Carlo Allioni che prese forma il nome completo che è tuttora in uso. Si trova infatti registrato come Cirsium rivulare nel suo 'Auctuarium ad Floram Pedemontanam cum notis et emendationibus' (p. 10 N. 543.) pubblicato nel 1789.

L'epiteto specifico è il diminutivo latino di rivus (rìvus rivo, ruscello) in riferimento al tipo di ambiente preferito da questa specie, terreni ricchi, freschi.

Nella cultura popolare il Cirsium rivulare è considerato un segnale che indica terreno fertile, adatto per la coltivazione.

Diascia barberae

Un'erbacea perenne originaria del Sud Africa spesso considerata erroneamente un'annuale. Dopo 3 anni di coltivazione possiamo garantirne la rusticità fino a -12°C, oltre resta da verificare. Semisempreverde durante tutto l'inverno, continua a produrre boccioli anche nei mesi più freddi, anche se non riescono ad aprirsi prima di fine Marzo, inizio Aprile. I fiori sono moto appariscenti, prodotti in grandissima quantità da Aprile fino alle gelate, color rosa salmone. Vigorosa, resistente e rapida è ideale per la coltivazione in vaso, ma dà ottimi risultati anche in terra. Preferisce posizioni soleggiate e terreno fertile, non arido, drenato. Ne abbiamo testato la resistenza alla siccità e si è rivelata capace di resistere a periodi di asciutto, ovviamente a discapito della fioritura, che è iniziata nuovamente non appena abbiamo fornito acqua.

L'epiteto generico potrebbe derivare dai termini δìσ (dìs doppio) e  ἀσκός (ascòs sacca, pancia) in riferimento alle due sacche nettarifere presenti alla base dei fiori.

L'epiteto specifico è stato assegnato in onore dell’inglese Mary Elizabeth Barber (1818-1899), scrittrice, pittrice, naturalista e raccoglitrice di piante per i Royal Botanic Gardens di Kew.

Digitalis x valinii...

Bellissima cultivar con fiori rosa e sfumature color pesca, creata da Charles Valin di Thompson&Morgan. Gli ibridi del gruppo 'Illumination' sono caratterizzati da sterilità dei fiori e quindi da una lunghissima fioritura, da una vita superiore ai 2 anni (e quindi perenni) e una migliore resistenza al caldo e sono stati ottenuti dall'ibridazione di Digitalis purpurea(biennale) e Digitalis canariensis (prima Isoplexis canariensis, perenne particolarmente resistente al caldo). Le fonti riportano rusticità fino a -15°C, purchè si fornisca un buon drenaggio. La posizione ideale è in pieno sole, in terreno fertile.

L'epiteto generico fu assegnato da Leonhart Fuchs, botanico del '500, latinizzando il nome comune della digitale in tedesco. Da 'fingerhut', che ha il significato di 'ditale', ottenne Digitalis, da digitus dito, per la corolla a forma di ditale.

Fino al 2004 gli ibridi Digitalis purpurea x Isoplexis canariensis erano stati riuniti in un nuovo genere, chiamato Digiplexis, un portmanteau (por'mantò, dal francese in disuso 'attaccapanni'), o in italiano una parola macedonia o neologismo sincratico, termine ideato da Lewis Carrol (in 'Through the Looking-Glass, and What Alice Found There') per indicare la parola che nasce dall'unione di due termini tra loro diversi. Nel 2004 studi genetici specifici sul genere Isoplexis hanno rilevato la sua parentela stretta con il genere Digitalis e Isoplexis ne è entrato a far parte. Questi ibridi quindi non sono stati più considerati intergenerici, ma interspecifici e oggi la nomenclatura corretta li inserisce tra le Digitalis.

L'epiteto specifico fa riferimento al padre di questo gruppo di ibridi, Charles Valin ed è stato assegnato da James David Armitage, direttore del dipartimento di Tassonomia botanica della Royal Horticoltural Society.

Vedi le altre Digitalis della nostra collezione

Echinacea 'Mini Belle'

Questa Echinacea è parte della serie Cone-Fection, lanciata nel 2011 dal vivaio olandese AB Cultivars. La serie Cone-Fection riunisce Echinacea dal fiore a pom pom dai colori molto appariscenti. Echinacea 'Mini Belle' garantisce ottimi risultati: è vigorosa, resistente e longeva, avendo nel suo corredo genetico anche Echinacea tennesseensis. E' in pratica la miniatura di Echinacea hybr. 'Southern Belle', con lo stesso portamento e fiori molto simili, solo più piccoli. Il disco centrale dei fiori inizialmente è piatto e pian piano che i fiori maturano il disco assume l'aspetto di un pon-pom. I fiori sono magenta e i petali esterni hanno un tono più chiaro. Le Echinacea preferiscono posizioni soleggiate, terreno drenato e fertile, non arido. Si consiglia di recidere i fiori man mano che appassiscono per favorire la produzione di nuovi steli floreali.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

Echinacea 'Pretty Parasols'

Una sorprendente selezione di Jan Spruyt, scoperta in un campo di coltivazione a Buggenhout, in Belgio. nel 2013. Registrata col nome 'JS Engeltje', è stata introdotta sul mercato nel 2020 col nome 'Pretty Parasols'. Fiorisce senza sosta da Giugno a Novembre!

Tante le sue qualità: bellissimo colore, interessante forma dei fiori, portamento forte e affidabile. 

Anche se non ci sono informazioni sui 'genitori' da cui ha avuto origine è facile pensare che in 'Pretty Parasols' siano presenti caratteristiche di Echinacea purpurea (per la durata della fioritura e per la dimensione dei fiori) e di Echinacea pallida (per la conformazione delle infiorescenze). Quello che ha reso questa Echinacea unica e molto apprezzata è soprattutto il portamento: steli forti, che resistono al vento e alla pioggia, mantenendo il portamento verticale, sia in vaso che in piena terra.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

Echinacea pallida

Bellissima Echinacea originaria del nord America. Ha fiori rosa chiaro caratterizzati da un cono centrale scuro, profumato e ligule sottili, prima più dritte e poi rivolte verso il basso mano a mano che il fiore matura. Per uno sviluppo ottimale coltivare in pieno sole, in terreno ben drenato, fertile. L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

L'epiteto specifico in latino significa pallido, chiaro di colore, dal verbo pallere (pallère, essere pallido, impallidire) in riferimento al colore chiaro dei fiori.

Echinacea pallida 'Hula...

Varietà dall'aspetto insolito, battezzata 'Hula Dancer' perché i lunghi petali rosa pallido, ricurvi verso il basso, ricordano il gonnellino di una ballerina della danza hawaiana chiamata Hula. Per uno sviluppo ottimale coltivare in pieno sole, in terreno ben drenato, fertile.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

L'epiteto specifico in latino significa pallido, chiaro di colore, dal verbo pallere (pallère, essere pallido, impallidire) in riferimento al colore chiaro dei fiori.

Echinacea purpurea 'Magnus'

Appariscente, molto fiorifera e vigorosa! Ha fiori rosa intenso con un disco centrale molto evidente che riunisce i fiori fertili. Quelli che percepiamo come petali rosa sono in realtà fiori sterili, chiamate ligule.

Le Echinacea preferiscono posizioni soleggiate, terreno drenato e fertile, non arido. Si consiglia di recidere i fiori man mano che appassiscono per favorire la produzione di nuovi steli floreali.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

L'epiteto specifico in latino significa purpureo, color porpora, in riferimento al colore dei fiori della specie. L'origine è da ricercare nel termine greco πορφύρεος (porfiùreos di colore rosso porpora).

Echinacea purpurea 'Profusion'

Varietà di Echinacea dalle dimensioni ridotte( circa 70 cm in pieno sviluppo) che fiorisce molto a lungo, una profusione di fiori, come indica il nome della varietà. Ha fusti scuri e petali rosa, che maturano in uhn tono più freddo, quasi lavanda, disposti attorno a un disco brunito prominente, tipico di Echinacea purpurea.

Le Echinacea preferiscono posizioni soleggiate, terreno drenato e fertile, non arido. Si consiglia recidere i fiori man mano che appassiscono per favorire la produzione di nuovi steli floreali.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

L'epiteto specifico in latino significa purpureo, color porpora, in riferimento al colore dei fiori della specie. L'origine è da ricercare nel termine greco πορφύρεος (porfiùreos di colore rosso porpora).

Echinacea tennesseensis...

Varietà con abbondante fioritura rosa nei mesi estivi, da Giugno a Settembre. I fiori si comportano come quelli del girasole, seguendo tutti insieme il movimento del sole durante il giorno. I petali( o meglio i fiori ligulati sterili) sono leggermente curvati verso l'alto, a formare una coppa aperta. Il disco centrale, composto dai fiori fertili, ha toni bruniti e quando raggiunge la maturazione è molto decorativo, persistendo a lungo sulla pianta. Le Echinacea preferiscono posizioni soleggiate, terreno drenato e fertile, non arido. Si consiglia di non recidere gli ultimi fiori per favorire l' autodisseminazione.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

L'epiteto specifico indica la provenienza geografica, col significato di ' del Tennessee'. Le Echinacea sono infatti in gran parte originarie del Nord America.

Eucomis comosa 'Sparkling...

Bulbosa con vistose pannocchie di fiori che ricordano un ananas per il pennacchio di foglie che portano alla sommità. In primavera ha foglie scurissime che poi virano al verde. Rustica, si può coltivare in vaso o in piena terra, in terreno ben drenato e fertile, non arido durante il periodo estivo. Si consiglia di concimare in primavera e poi dopo la fioritura.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἐῧ (éu bene, alla perfezione) e κόμη (cóme chioma): 'dalla perfetta chioma' in riferimento alla bellezza delle pannocchie fiorite.

L'epiteto specifico deriva dal latino coma (cóma chioma, equivalente del greco κόμη come ): munito di chioma, chiomato.

Eupatorium 'Phantom'

Una cultivar di Eupatorium maculatum compatta che raggiunge l'altezza massima di 100 cm. La fioritura è piumosa e di un bellissimo tono di rosa e per portamento, altezza e colore è la compagnia ideale per molte altre erbacee perenni. La posizione ideale in giardino è al sole, in terreno fertile, mai arido. E' stato registrato nel 2006 da Future Plants come ibrido tra cultivar non specificate di Eupatorium maculatum x Eupatorium rugosum ( qui il link di riferimento).

L'epiteto generico del nome botanica aggiornato (Eutrochium) deriva dai termini greci εὖ (èu, qui nel senso di 'molto') e τροχός (trokhòs ruota, spirale) 'simile a una ruota' in riferimento alle foglie verticillate, attaccate cioè attorno al fusto sullo stesso asse (in pratica in cerchio attorno al fusto).

Le piante appartenenti al genere Eupatorium sono state riassegnate negli ultimi anni e battezzate con specifici epiteti generici (Eutrochium, Conoclinium, Ageratina...) in relazione alla loro morfologia. Questa suddivisione in nuovi generi aiuta a riconoscere già dal nome la tipologia di pianta, la provenienza geografica e le sue caratteristiche.