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Rusticità

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Piante autodisseminanti

Erbacee perenni che se lasciate indisturbate tendono a disseminarsi autonomamente nel terreno circostante, talvolta anche distanze considerevoli dalla pianta madre. Il processo di auto-disseminazione si verifica quando i semi trovano le condizioni ideali, specifiche di ogni pianta, per germogliare: alcune richiedono terreni molto drenati, ghiaiosi o sabbiosi (ad esempio Erigeron karvisnkianus, Verbena bonariensis, Verbascum nigrum, Hieracium), altre terreni ricchi e ben drenati ( Carex, Cirsium, Heuchera).

Piante autodisseminanti

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Amsonia tabernaemontana...

Perenne cespugliosa con grandi infiorescenze globose formate da fiori stellati azzurri e foglie che ricordano quelle del salice, verdi in estate e giallo arancio in autunno. Preferisce terreni freschi, sciolti, irrigati regolarmente. Se coltivata in pieno sole mantiene un portamento più ordinato. In posizioni più ombreggiate tende ad essere più disordinata, si consiglia quindi di cimare la pianta dopo la fioritura per favorire l'accestimento.

Il nome del genere è stato assegnato nel 1760 da John Clayton ( autore di un testo sulla flora della Virginia) in onore del fisico e appassionato di botanica John Amson. Si racconta che George Washigton nel 1758, mentre tornava dalla guerra franco-indiana, avesse i sintomi della tubercolosi e che preoccupato si fosse fermato a Williamsburg, dove venne visitato da Amson, che riscontrò una semplice influenza e tranquillizzò il presidente.

L'epiteto scientifico è invece dedicato a Jakobi Theodori Müller, medico e autore di un'importante opera botanica. Il nome deriva dal suo luogo di nascita, Bergzabern in Germania (Bergs tabern, taverna di montagna, da cui Tabaernemontanus).

Brunnera macrophylla

Bellissima perenne della famiglia delle Boraginaceae originaria del Nord America, caratterizzata da grandi foglie a cuore ruvide coperte da una corta peluria e fiori azzurri che ricordano i Non ti scordar di me. Preferisce posizioni in ombra o ombra luminosa e terreni ricchi, ben drenati. Importante ridurre le irrigazioni durante l'estate, dopo la fioritura. Si dissemina facilmente ed è perfetta per angoli di sottobosco dove possa allargarsi liberamente formando fitti cuscini di foglie molto decorative.

L'epiteto generico è dedicato al botanico ed esploratore svizzero Samuel Brùnner (1790-1844).

L'epiteto specifico è composto dai termini greci μακρόϛ (macrós lungo, grande) e da φύλλον (fiùllon foglia)in riferimento alla dimensione delle foglie.

Brunnera macrophylla...

Bellissima perenne con foglie a cuore argentate venate di verde. I fiori sbocciano in primavera e ricordano i Non ti scordar di me per colore e forma. Preferisce posizioni in ombra o mezzombra e terreni ricchi, ben drenati. Nella nostra esperienza è una delle varietà più resistenti all'esposizione a qualche ora di sole. Importante ridurre le irrigazioni durante l'estate, dopo la fioritura. Questa varietà è stata introdotta sul mercato nel 2012 dal vivaio olandese Spitsbergen-Willemsen, ottenuta come miglioramento delle qualità di Brunnera macrophylla 'Jack Frost'.

L'epiteto generico è dedicato al botanico ed esploratore svizzero Samuel Brùnner (1790-1844).

L'epiteto specifico è composto dai termini greci μακρόϛ (macrós lungo, grande) e da φύλλον (fiùllon foglia)in riferimento alla dimensione delle foglie.

Cichorium intybus

Perenne spontanea in tutta Italia, ma diffusa in gran parte dell'emisfero, specialmente nelle zone temperate di Eurasia e America del Nord. Fiorisce abbondantemente da Luglio a Settembre, con alti steli che portano fiori azzurri. Commestibile e officinale, è considerata una pianta curativa fin dall'antichità e veniva raccomandata da Galeno di Pergamo per curare i disturbi del fegato e infatti le sono riconosciute funzioni stimolanti su fegato e reni e conseguenti capacità depurative, disintossicanti, ma anche ipoglicemizzanti e cardiotoniche. Nel 1600 il medico e botanico Prospero Alpini consigliava di utilizzare la radice essiccata per fare un ottimo caffè. Oggi è particolarmente diffuso e si trova facilmente in vendita, apprezzato per il sapore e le proprietà curative.

E' tipica di terreni incolti e trova le condizioni ideali in terreni drenati, ma anche poveri e scarsamente irrigati. In giardino, in terreno fertile, garantisce ottimi risultati ed è utilizzata per la leggerezza della fioritura e la bellezza dei colori.

L'origine dell'epiteto generico non è chiara. Potrebbe trattarsi di un antico nome arab, Chikouryeh. A noi giunge tramite Plinio, che usa il termine cichorium nella sua Historia Naturalis, dal g, eco κιχόρη (chichóre) o da κίχορα (chíchora) o dal termine usato da Teofrasto κιχόριον (chichórion). In ogni caso col significato di cicoria. Questa varietà di nomi è dovuta al fatto che questa cicoria è diffusa, conosciuta e utilizzata da secoli e i nomi comuni sono tanti quante sono i popoli e i luoghi in cui veniva raccolta e utilizzata. Si trova traccia ad esempio anche nel Papiro di Ebers, datato 1550 a.C. e lo stesso Plinio racconta che era una pianta conosciuta nell'antico Egitto.

Il nome specifico deriva dal greco ἔντυβον (èntiubon) scritto anche ἴντυβος (ìntiubos) entrambi nomi della cicoria, passati al latino come intibus (ìntibus appunto) nome specifico adottato da Linneo.

Nepeta racemosa 'Superba'

Cultivar compatta, con foglie glauche e fiori azzurri che si schiudono da Maggio a Ottobre. Beneficia di tagli regolari per rimuovere gli steli sfioriti e favorire la produzione di nuovi fiori. Il taglio aiuta anche a mantenere la forma e contenere l'espansione.Un taglio più vigoroso in Luglio favorisce la fioritura autunnale. Adatta per posizioni in pieno sole in terreno drenato. Ha foglie aromatiche, canforate, considerate uno stimolate.

L'epiteto specifico deriva da racemus (racèmus, grappolo) e fa riferimento alla disposizione di fiori e frutti in racemi.

L'epiteto generico si trova già in Plinio e fa probabilmente riferimento a quello che l'autore ne considerava il luogo di origine, Nepi, in Etruria.

Salvia nutans

Una Salvia poco diffusa nei giardini, ma conosciuta da molti anni, da quando Linneo la identificò e registrò (HU [Horto Upsaliensis] * nutans 27, foglio 57). Originaria dei Balcani, è sorprendentemente rustica, forma una rosetta di foglie basali rugose e fiorisce ciclicamente da Maggio a Ottobre, con alti steli che portano grappoli penduli di fiori viola. Coltivare in terreno ben drenato in pieno sole, facendo attenzione alle limacce.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico dal latino nutare (nutàre pendere, ondeggiare) con riferimento al portamento pendulo degli steli floreali.

Scabiosa caucasica 'Fama...

Fiori grandi, blu-viola, portati da steli alti si susseguono da Maggio ad Agosto. Le Scabiosa caucasica fioriscono nella prima parte della stagione (Maggio-Luglio) con grande abbondanza e rifioriscono spesso a Settembre-Ottobre. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato. Si consiglia di recidere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuovi fiori.

L'epiteto generico deriva dal latino scabies (scàbies scabbia) perché la pianta veniva usata in passato come cura contro la scabbia.

L'epiteto specifico fa riferimento alla zona di provenienza della specie.

Scabiosa caucasica 'Perfecta'

Fiori grandi viola chiarissimo, portati da steli alti si susseguono da Maggio a fine Luglio. Le Scabiosa caucasica fioriscono nella prima parte della stagione (Maggio-Luglio) con grande abbondanza e rifioriscono spesso a Settembre-Ottobre.

Coltivare in pieno sole, in terreno drenato. Si consiglia di recidere gli steli sfioriti per favorire la produzione di nuovi fiori.

L'epiteto generico deriva dal latino scabies (scàbies scabbia) perché la pianta veniva usata in passato come cura contro la scabbia.

Succisella inflexa 'Frosted...

Una nuvola di capolini rotondi che sbocciano color glicine e maturano in bianco. Coltivare in terreno drenato, ma fertile, ricco, non arido, in pieno sole o mezzombra. La specie è spontanea in gran parte dell'Europa dell'est e in Italia.

L'epiteto generico, col significato di 'simile a una Succisa' deriva dai termini sub (sotto) e da caedo (cèdo, tagliare), 'tagliata sotto': il nome deriva dall'aspetto del rizoma che sembra reciso.

L'epiteto specifico significa inflesso, curvato, da inflecto (piegare, curvare in dentro).