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Rusticità

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Piante alimurgiche e fiori eduli

Piante perenni alimurgiche(curative) e piante commestibili. Fiori o foglie edibili o adatte per la decorazione dei piatti. Non tutte le parti sono necessariamente commestibili( ad esempio Borago officinalis ha fiori commestibili a crudo e foglie che devono essere cotte per eliminarne la tossicità).Vi raccomandiamo di documentarvi sempre in modo dettagliato prima di raccogliere in giardino o in natura fiori o foglie da aggiungere ai vostri piatti!

Piante alimurgiche e fiori eduli

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  • Altezza: Fino a 80 cm
  • Periodo di Fioritura: Agosto

Allium tuberosum

Erbacea perenne della famiglia delle Amaryllidaceae di facile coltivazione, adatta anche per la naturalizzazione. Forma cespugli di foglie fini e aromatiche con una gran quantità di fiori bianchi dalla forma a stella riuniti in corimbi su steli alti. Preferisce posizioni in pieno sole e si adatta a diverse tipologie di terreno, purchè drenato. Irrigazioni regolari favoriscono uno sviluppo ottimale e prolungano la durata della fioritura. In terreno arido sopravvive, ma limita la fioritura all'inizio dell'estate.

Di origine cinese, è comunemente utilizzato in cucina. Si può trovare ormai spontaneo anche in diverse zone d'Italia, specialmente al centro-nord. Amata dagli impollinatori, ha foglie e fiori commestibili e può essere utilizzata nelle composizioni secche se raccolta dopo la fioritura, quando le capsule con i semi sono ormai mature.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino usato per indicare una pianta appartenente a questo genere. Si trova in Orazio, Plinio e Plauto. L'etimologia è dubbia: Alexandre de Théis nel suo Glossario di Botanica la fa risalire al termine al termine celtico all, che significa caldo, acre, in riferimento al gusto dell'aglio. Il Dizionario Etimologio della lingua italiana del Pianigiani indica anche come possibile origine il termine greco ἄγλῑς (áglis capo d'aglio).

L'epiteto specifico deriva dal latino tuber (tùber, tubero) in riferimento alle radici tuberose.

Hemerocallis 'Crimson Pirate'

Hemerocallis registrata nel 1951 da Hans E. Sass. Ha fiori rossi dalla gola gialla portati da steli alti flessuosi . Dà il meglio di sè in posizioni soleggiate, in terreno fertile. Una buona concimazione ad inizio stagione è alla base di un'abbondante fioritura per le Hemerocallis. Si consiglia di recidere i fusti sfioriti per stimolare la produzione di nuovi fiori.

I fiori sono commestibili, ottimi crudi, usati su insalate, gelati o per decorare i piatti.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἠμέρα (eméra giorno) e κάλλος (cállos bellezza) 'bello di un giorno' in riferimento alla durata di ogni singolo fiore.

Hemerocallis 'Think Pink'

Varietà registrata da H. Johnson nel 1972. Semi-sempreverde con fiori rosa bordati in color crema e gola giallo verde. Produce fiori grandi, dal colore vellutato. Le Hemerocallis amano terreni fertili e posizioni in pieno sole. Si consiglia di rimuovere gli steli sfioriti per facilitare ulteriori fioriture.  Una buona concimazione ad inizio stagione è alla base di un'abbondante fioritura per le Hemerocallis.

I fiori sono commestibili, ottimi crudi, usati su insalate, gelati o per decorare i piatti.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἠμέρα (eméra giorno) e κάλλος (cállos bellezza) 'bello di un giorno' in riferimento alla durata di ogni singolo fiore.

Hosta plantaginea var....

Varietà con grandi fiori ad imbuto, lunghi fino a 15 cm, bianchi e profumati e grandi foglie verdi marcate da evidenti venature. Coltivare in terreno fertile, drenato.

L'epiteto generico deriva dal nome di Nicolaus Thomas Host (1761-1834), medico dell'imperatore d'Austria, studioso di graminacee e autore di una Flora dell'Impero Austro-Ungarico.

L'epiteto specifico indica la somiglianza delle foglie di questa specie a quelle di Plantago major, per la forma e le evidenti venature.

Vedi le altre Hosta della nostra collezione

Lythrum salicaria 'JS Pink...

Una bellissima selezione a fiori rosa chiaro introdotta dall'olandese Jan Spruyt: fioritura lunga e appariscente, portamento compatto(nei nostri terreni argillosi circa 1 metro di altezza, più basso della specie, ma comunque più alto di quanto indicato da Jan Spruyt secondo la sua esperienza in Olanda, con terreni e condizioni climatiche diverse dalle nostre) sono le principali qualità!

Perfetto in pieno sole, in terreno ricco, preferibilmente argilloso, mai arido. Si abbina alle altre perenni facilmente per il portamento ordinato e leggero.

L'epiteto generico deriva dal greco λύθρον (liùthron, sangue rappreso) con riferimento all'utilizzo antiemorragico che ne veniva fatto fin dall'antichità (come si trova indicato nel De Materia Medica di Dioscoride). Improbabile l'interpretazione per cui il nome faccia riferimento al colore dei fiori.

L'epiteto specifico salicaria, col significato di 'simile al salice', fa riferimento alla somiglianza delle foglie o delle esigenze colturali delle due piante.

Phlox amplifolia 'Goliath'

Sofisticata e luminosa, ha fiori color glicine con il centro bianco. Introdotta nel 2011 dal tedesco J.Verschoor. Le Phlox amplifolia sono originarie di Kentucky, Alabama e Tennessee, stati del Nord America con estati calde e umide. 

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma).

L'epiteto specifico da amplus (ampio, grande) e da folium (foglia): per le foglie di grandi dimensioni.

Phlox amplifolia 'Tecumseh'

Grandi pannocchie di fiori rosa carico! Cultivar introdotta nel 2010 dal tedesco W.Schimana. Le Phlox amplifolia sono originarie di Kentucky, Alabama e Tennessee, stati del Nord America con estati calde e umide. 

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma).

L'epiteto specifico da amplus (ampio, grande) e da folium (foglia): per le foglie di grandi dimensioni.

Phlox paniculata 'Brigadier'

Una varietà storica di T.Carlile del 1948 dai fiori rosa carico con il centro color lampone. Portamento compatto e panicoli rotondi, con fiori grandi e profumati.

I fiori di Phlox paniculata sono commestibili, ottimi su gelato, insalate, macedonie e torte. Ogni varietà ha fiori più o meno dolci, più o meno profumati, ciascuna con un sapore specifico.

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

Phlox paniculata 'Bright Eyes'

Una varietà inglese del 1967 di B.H.B. Symons-Jeune dai fiori rosa chiaro con occhio fuchsia. Altezza media, portamento ordinato e panicoli abbastanza rotondi con fiori grandi.

I fiori di Phlox paniculata sono profumati e commestibili, ottimi su gelato, insalate, macedonie e torte. Ogni varietà ha fiori più o meno dolci, più o meno profumati, ciascuna con un sapore specifico.

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma). L'epiteto specifico da panícula (pannocchia): con infiorescenze a pannocchia.

Pycnanthemum tenuifolium

Conosciuto anche come Menta di montagna, ha foglie aromatiche e fiori bianchi, riuniti in infiorescenze a mazzolino. In autunno il fogliame assume bellissime tonalità rosse e viola e le vecchie infiorescenze, cariche di semi, diventano grigiastre, creando un bel contrasto col fogliame. Si adatta a diverse condizioni dal sole alla mezzombra, in terreni più o meno irrigati, rivelando grande resistenza e vigore, anche se la miglior resa in fioritura e altezza si ottiene con irrigazioni regolari in terreno fertile. In terreni più poveri raggiunge un'altezza minore.. Si consiglia di tagliare ogni primavera per favorire il ringiovanimento della pianta ed evitare un'eccessiva lignificazione.

L'epiteto generico deriva dal greco πυκνός (piuknòs, aggettivo che significa denso) e άνθος (ànthos, fiore), in riferimento alla densa fioritura.

L'epiteto specifico è composto dai termini latini tenuis (tènuis esile, sottile) e folium (fòlium foglia) per la forma delle foglie.

Salvia microphylla 'Carolus'

Fiori di un colore molto interessante, un viola chiaro, freddo, quasi metallico! Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Anche se le Salvia tollerano brevi periodi di siccità si consiglia di irrigare regolarmente specialmente in estate per garantire una fioritura soddisfacente.

Come per tutte le Salvia si raccomanda di potare con decisione in Primavera per evitare che la pianta lignifichi. La potatura stimolerà la produzione di nuovi germogli alla base della pianta e sui fusti dell'anno precedente, evitanto che negli anni il cespuglio si spogli alla base e che sia meno resistente al freddo. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico è composto dalle parole in greco μικρός (micrós piccolo) e da φύλλον (fiùllon foglia): dalle foglie piccole.

Sedum telephium 'Matrona...

Abbiamo trovato qualche anno fa una cultivar di Sedum chiamata 'Dark Matrona', apprezzata per il tono particolarmente scuro dei fiori e di steli/foglie. Dopo averlo testato per alcuni anni abbiamo concluso che il tono scuro che caratterizza la cultivar non è stabile e che le piante ripropongono spesso il colore originario di Sedum 'Matrona'(un rosa chiaro nei fiori e toni rossastri di steli/foglie). Abbiamo fatto diversi tentativi per selezionare il colore scuro, ma ogni anno ricomparivano in modo sporadico le caratteristiche del genitore. Non volendo perdere questa bellissima varietà abbiamo deciso di valorizzare la sua 'difformità' e di battezzarla 'Matrona Mutabilis', che presenta (anzi, può presentare!) sulla stessa pianta infiorescenze chiare e altre scure.

I Sedum sono elementi fondamentali nelle bordure tardo estive, autunnali, ma soprattutto invernali. Anche in inverno infatti sono altamente decorativi, con gli steli e gli ombrelli di fiori ormai secchi che si ergono in mezzo alle altre piante in veste invernale.

Si consiglia di coltivare i Sedum in pieno sole e terreno ben drenato e irrigato con parsimonia. Posizioni ombreggiate comportano la perdita della compattezza del cespuglio, che si apre appoggiando a terra sui lati. Possono essere coltivati in vaso, con ottimi risultati.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra).

L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi.

Sedum telephium 'Matrona'

Erbacea perenne con foglie succulente, verde glauco in primavera, soffuse di porpora dalla fine dell'estate fino alla fine dell'autunno. Da Agosto gli steli, semilegnosi, ben strutturati e verticali, portano larghi ombrelli di fiori simili a gemme, dalla tipica forma stellata con il centro rosa scuro e le punte della stella rosa chiaro.

I Sedum sono elementi fondamentali nelle bordure tardo estive, autunnali, ma soprattutto invernali. Anche in inverno infatti sono altamente decorativi, con gli steli e gli ombrelli di fiori ormai secchi che si ergono in mezzo alle altre piante in veste invernale.

Si consiglia di coltivare i Sedum in pieno sole e terreno ben drenato e irrigato con parsimonia. Posizioni ombreggiate comportano la perdita della compattezza del cespuglio, che si apre appoggiando a terra sui lati. Possono essere coltivati in vaso, con ottimi risultati.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra).

L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi.

Tanacetum parthenium

Erbacea perenne largamente diffusa in natura in tutta Italia e conosciuta con i nomi di Amarella, Erba amara, Erba madre, Matricale, Amareggiola e utilizzata per ricette dolci e salate. E' una perenne a vita breve che si dissemina abbondantemente e cresce bene in terreno fertile, drenato, in pieno sole. Al Tanacetum parthenium sono riconosciute proprietà curative su emicrania, stati infiammatori, convulsioni ed ha effetti benefici su fegato e apparato digerente.
Conosciuto anche come Piretro(dal termine greco piros, fuoco, in riferimento al sapore piccante della radice) è utilizzato per preparare macerati e infusi contro gli insetti dannosi.
Il nome del genere potrebbe derivare dal greco 'atanasìa', immortalità, ad indicare la notevole durata dei fiori una volta recisi dalla pianta.

Il nome della specie probabilmente deriva dal nome femminile greco 'Parthènos', vergine figlia di Apollo, morta prematuramente e trasformata dal dio in costellazione.
Al Tanacetum parthenium sono riconosciute proprietà curative su emicrania, stati infiammatori, convulsioni ed ha effetti benefici su fegato e apparato digerente.
Conosciuto anche come Piretro(dal termine greco piros, fuoco, in riferimento al sapore piccante della radice) è utilizzato per preparare macerati e infusi contro gli insetti dannosi.