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Aster ericoides var....

Interessante Aster tappezzante introdotto in Europa da Beth Chatto, che lo aveva notato in America e non conoscendolo lo aveva battezzato Aster ericoides 'Snow Flurry'. In realtà questo Aster esiste spontaneo in natura e non è di origine orticola; è quindi preferibile adottare il nome della specie e specificare la varietà che ne caratterizza il portamento prostrato. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico è composto dalle parole Erica(da ἐρείκω ereíko, tritare, sbriciolare: per l'habitat in cui si trovano in natura, in terreni composti da pietrame sfaldato) e dal greco εἷδος (eídos, aspetto) cioè simile all'erica (riferito all'aspetto delle foglie).

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Aster pilosus var. pringlei...

Varietà di Aster che produce piccoli fiori in gran quantità, formando una nuvola di capolini bianchi. Si consiglia di cimare la pianta all'inizio della stagione per favorire un portamento più compatto e un'abbondante fioritura.

Coltivare in pieno sole o mezzombra, in terreno fertile e ben drenato. Irrigazioni regolari garantiscono il massimo della fioritura, ma può tollerare periodi di siccità.
L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico dal latino pílus (pelo): con organi ricoperti di peluria.
L'epiteto varietale pringlei celebra il botanico statunitense Cyrus Guernsey Pringle (1838-1911).

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Parthenium integrifolium

Originario del Nord America ha interessanti infiorescenze bianche da Maggio ad Agosto. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato, anche povero e mediamente asciutto. 

L'epiteto generico deriva dal greco παρθένος (parthénos vergine, ragazza) in riferimento alla particolare forma della fruttificazione.

L'epiteto specifico dal latino integer (ìnteger, integro, intero) e da folium (fòlium, foglia) e solitamente fa riferimento a foglie con il margine privo di dentellatura. Resta un enigma il motivo per cui Linneo abbia scelto questo epiteto specifico per una pianta che ha foglie dai margini dentellati.

Seseli libanotis

Ombrellifera perenne spontanea in diverse regioni Italiane, conosciuta con i nomi comuni di Finocchiella a foglie di carota. Si coltiva in terreni drenati, anche poveri, in pieno sole. Porta infiorescenze bianche ad ombrello leggerissime, su steli alti e glauchi. Dopo la fioritura si possono lasciare gli steli sulla pianta per favorire la disseminazione o recidere le infiorescenze sfiorite per stimolare la produzione di nuova vegetazione. Durante l'estate solitamente va a riposo e inizia a vegetare alla fine dell'inverno, formando una rosetta basale da cui si alzano in primavera gli steli.

L'epiteto generico deriva dal greco σέσελις (séselis), pianta citata da Aristofane, Dioscoride, Plutarco e utilizzata nella preparazione della Triaca, preparato farmaceutico antico che si diceva curasse ogni avvelenamento.

L'epiteto specifico deriva dal latino libanotis (libanòtis, rosmarino).

Stachys byzantina 'Silver...

Varietà bassa e compatta con le foglie soffici e vellutate tipiche delle Stachys, ma con steli floreali corti.

Coltivare in pieno sole e terreno drenato. Ripulire dopo l'inverno dalle foglie secche che si depositano sotto alle foglie nuove.

Si consiglia di recidere gli steli floreali per favorire lo sviluppo delle foglie, il vero punto di interesse di questa erbacea perenne utilizzata come coprisuolo.

In Brasile è conosciuta come Lambari ed è utilizzata in cucina. Le foglie vengono consumate fritte, come si usa fare in Italia con la Salvia.

Un tempo era considerata magica, col nome di Betonica: veniva utilizzata come amuleto e piantata nei cimiteri come difesa contro gli spiriti maligni. Ha anche grande utilizzo come pianta curativa per le proprietà antinfiammatorie ed emollienti: viene utilizzata per calmare la tosse e le infiammazioni della laringe e per curare le ferite.

L'epiteto generico deriva dal termine greco στάχυϛ (stáchius spiga) con riferimento alla disposizione dei fiori lungo il fusto.

L'epiteto specifico byzantina ricorda l'origine geografica, l'antico impero bizantino, oggi Turchia, Armenia, Iran.

Stipa ichu

Graminacea originaria del Sud America alta fino a 100cm. Da Giugno fino al gelo produce spighe singole, alte e slanciate, flessuose, che maturano in bianco argentato. Coltivare in terreno ben drenato, con irrigazioni ridotte e in pieno sole. Molto adatta anche alla coltivazione in vaso singolo come esemplare unico, data la sua bellezza.

Non deve essere tagliata a primavera, ma semplicemente pettinata con le mani o con un pettine in legno a denti larghi per rimuovere le spighe e le foglie dell'anno precedente.

L'epiteto generico deriva dal greco stippýon, lino, stoppa, termine derivato da stýpë, lino, stoppa, materiale setoso, piumoso.

L'epiteto specifico ichu significa paglia in lingua quechua, un gruppo linguistico della Bolivia e Perù.

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