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Achillea filipendulina...

Erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae con grandi corimbi di fiori giallo carico tipica di luoghi molto soleggiati e asciutti. Rustica e molto robusta, di facile coltivazione e molto decorativa, raggiunge dimensioni maggiori rispetto ad Achillea millefolium e fiorisce molto a lungo con alti steli rigidi. Per ottenere ottimi risultati si coltiva in terreno ben drenato e si irriga con parsimonia.

L'epiteto generico ha origine dal nome dell'eroe greco Ἀχιλλεύς (Achilleùs Achille). Plinio (XXV, 5) riferisce che fu così denominata in quanto Achille, discepolo di Chirone, se ne servì per primo per curare alcuni compagni durante l'assedio di Troia, per le proprietà cicatrizzanti di questa pianta.

L'epiteto specifico si riferisce invece alla somiglianza della pianta con Filipendula vulgaris. perenne con foglie pennate simili a quelle di alcune felci e molto simili a quelle di questa Achillea.

In cucina le foglie di Achillea filipendulina vengono utilizzate per frittate e ripieni, conferendo un gusto simile a quello di Tanacetum parthenium e di Tanacetum balsamita.

Allium 'In Orbit'

Compatto, super fiorifero, affidabile e resistente: questo Allium rientra tra quelli a fioritura estiva ed ha portamento ordinato e compatto, ma sviluppo rapido e forte. La particolare morfologia che lo caratterizza (radici al posto del bulbo tipico di altri Allium) rende facile la coltivazione sia in terra che in vaso. Le infiorescenze sono globose e si schiudono da Giugno fino a Settembre, portate da steli dritti e ordinati. Si coltiva in pieno sole, in terreno normale, possibilmente drenato, ma si rivela forte e capace di sopportare diverse condizioni, tra cui anche terreni argillosi e non molto leggeri. Resiste a cervi, arvicole e lepri. Sopporta periodi di irrigazioni ridotte, ma, come per Allium tuberosum, anche per questa cultivar le irrigazioni regolari favoriscono una fioritura e uno sviluppo ideali.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino usato per indicare una pianta appartenente a questo genere. Si trova in Orazio, Plinio e Plauto. L'etimologia è dubbia: Alexandre de Théis nel suo Glossario di Botanica la fa risalire al termine al termine celtico all, che significa caldo, acre, in riferimento al gusto dell'aglio. Il Dizionario Etimologio della lingua italiana del Pianigiani indica anche come possibile origine il termine greco ἄγλῑς (áglis capo d'aglio).

Andropogon gerardii 'Red...

Bellissima graminacea con fogliame porpora in estate e rosso in autunno. Il cespuglio di foglie si mantiene più basso delle spighe, che svettano leggere. Coltivare in pieno sole e irrigare finchè l'apparato radicale non si è sviluppato in modo adeguato, a quel punto sopporterà molto bene anche irrigazioni sporadiche.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἀνήρ ἀνδρός (anér andrόs uomo) e πώγων (pόgon barba) in riferimento alla peluria che ricopre alcune parti della spiga.

L'epiteto specifico indica che la specie è stata dedicata a Louis Gérard, medico e botanico francese (1733-1819) o a John Gerard(e) (1545-1612), botanico inglese autore di The Herball or General Historie of Plantes, ma non si trovano testimonianze.

Vedi le altre graminacee della nostra collezione

Aster rugulosus 'Asrugo'

Una asteracea originaria del Giappone, poco conosciuta e ancor meno utilizzata nei giardini europei. Ha molte caratteristiche che la rendono interessante per la coltivazione in vaso, per giardini di piccole dimensioni. Raggiunge un massimo di 50 cm in piena fioritura e ha steli verticali che portano fiori con petali(ligule) bianchi, sfumati di rosa mano a mano che il fiore matura. Si coltiva in pieno sole o mezz'ombra in terreno fertile, drenato. Posizioni troppo ombreggiate possono ridurre la quantità di fiori prodotti e il loro colore, quindi posizionare in luoghi raggiunti almeno da 4 ore di sole diretto. 

L'epiteto generico del nome botanico aggiornato celebra forse Ignaz Döllinger (1770 – 1841), fisiologo tedesco, ma non si trovano riferimenti specifici e l'etimologia del nome botanico resta quindi da definire in modo esatto, soprattutto perchè non sembra che Ignaz Döllinger avesse interessi specifici per la botanica e verrebbe meno la regola stabilita da Linneo di dedicare i nomi delle piante solo a personalità rilevanti del mondo botanico.

L'epiteto specifico deriva da rugula (rùgula, piccola ruga), cioè che presenta piccole rughe o grinze, in riferimento alla morfologia della pianta.

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Foeniculum vulgare

Adatta al pieno sole, in terreno ben drenato, cresce molto in altezza, formando un cespuglio di foglie piumose che nascono color bronzo porpora e si schiariscono col passare del tempo. Decorativa dalla primavera all'inverno, attire le farfalle, in particolare Papilio Machaon, che depone sulle piante di Foeniculum le sue uova. I bruchi trovano in questa pianta un prezioso nutrimento per crescere e raggiungere lo stadio di crisalide. Le foglie fresche e i semi si utilizzano in cucina per il loro profumo di anice.

L'epiteto generico deriva dal nome latino del finocchio, come si trova in Plinio. Tale nome ha in sè la radice del termine foenum (fènum, fieno), probabilmente per le foglie sottili come quelle del fieno e per il loro aroma.

L'epiteto specifico vulgaris (vulgàris) in latino significa 'molto comune, diffuso', dal termine vulgus (vùlgus), volgo, plebe.

Knautia macedonica 'Melton...

Interessante cultivar di Knautia macedonica, perenne della famiglia delle Caprifoliaceae, la stessa delle Scabiosa, originaria dei Balcani. Rispetto alla specie questa selezione orticola ha fiori in una gamma di colori pastello che vanno dai rosa chiaro al cremisi. Fiorisce abbondantemente per tutta l'estate, da Luglio fino ad autunno inoltrato, soprattutto se si ha l'accortezza di rimuovere i capolini sfioriti. Ottima come fiore reciso e anche essiccato. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato, fertile. Molto amata dagli impollinatori.

L'epiteto generico ricorda i botanici prelinneani tedeschi Christoph Knaut (1638-1694) e suo fratello Christian (1656-1716).

L'epiteto specifico fa riferimento all'habitat originario della specie, la Macedonia, regione storica e geografica della penisola Iberica.

Phlomoides tuberosa

Originaria di Europa centrale e Cina ha ampie foglie basali verdi e steli eretti che portano gruppi di fiori rosa. E' apprezzata per la bellezza della fioritura, ma anche per la persistenza delle infiorescenze secche. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato. Una volta ambientata tollera brevi periodi di siccità, a discapito del potenziale ornamentale se la mancanza di acqua avviene nel momento di sviluppo primaverile.

L'epiteto generico deriva dal greco φλομίς (phlomís, il nome di Verbascum thapsus in Dioscoride) e εἶδος (eídos aspetto), cioè simile a una Phlomis.

L'epiteto specifico deriva dal latino tuber (tubero, rizoma) per la forma delle radici.

Phlomoides tuberosa 'Bronze...

Originaria di Europa centrale e Cina ha ampie foglie basali verdi e steli eretti che portano gruppi di fiori rosa. E' apprezzata per la bellezza della fioritura, ma anche per la persistenza delle infiorescenze secche. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato. Una volta ambientata tollera brevi periodi di siccità, a discapito del potenziale ornamentale se la mancanza di acqua avviene nel momento di sviluppo primaverile.

L'epiteto generico deriva dal greco φλομίς (phlomís, il nome di Verbascum thapsus in Dioscoride) e εἶδος (eídos aspetto), cioè simile a una Phlomis.

L'epiteto specifico deriva dal latino tuber (tubero, rizoma) per la forma delle radici.

Sedum 'Pillow Talk'

Una cultivar lanciata sul mercato dal tedesco Marco Van Noort: fogliame grigio-verde, portamento rotondo e infiorescenze molto grandi con fiori rosa scuro in bocciolo, che si schiudono in rosa chiaro, rivelando un centro color ciliegia. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra). L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi o probabilmente di Portulaca simile a un bosco, per la tipica disposizione dei fusti che nascono dalla base della pianta e si ergono come alberi in verticale, diversamente dai Sedum tappezzanti.

Sedum 'Strawberries and Cream'

Ogni singolo fiore muta colore durante la stagione: dal rosa fragola quando ancora chiuso, al rosa chiaro e infine bianco quando completamente aperto. Dopo la fioritura le infiorescenze diventano porpora scuro. L'effetto d'insieme è affascinante, soprattutto per il contrasto cromatico con il fogliame viola-grigio. Ha steli alti e vive tranquillamente anche in vaso. Coltivare in pieno sole, in terreno ben drenato, anche povero.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra). L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi o probabilmente di Portulaca simile a un bosco, per la tipica disposizione dei fusti che nascono dalla base della pianta e si ergono come alberi in verticale, diversamente dai Sedum tappezzanti.

Sedum 'Thunderhead'

La vegetazione in primavera e inizio estate ha un bellissimo tono viola-grigio, come se gli steli e le foglie fossero cerati. Dalla fine dell'estate la bellezza cromatica si arricchisce del fucsia delle grandi infiorescenze, che colorano la pianta fino a tutto Settembre. Coltivare in pieno sole, in terreno ben drenato, anche povero.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra). L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi o probabilmente di Portulaca simile a un bosco, per la tipica disposizione dei fusti che nascono dalla base della pianta e si ergono come alberi in verticale, diversamente dai Sedum tappezzanti.

Sedum telephium 'Double...

Introduzione recente di Terranova Nurseries con fogliame verde oliva e steli rossi. Dalla fine dell'estate gli steli portano infiorescenze ad ombrello formate da fiori rosa dalla tipica forma stellata. I Sedum sono elementi fondamentali nelle bordure tardo estive, autunnali, ma soprattutto invernali. Anche in inverno infatti sono altamente decorativi, con gli steli e gli ombrelli di fiori ormai secchi che si ergono in mezzo alle altre piante in veste invernale. Si consiglia di coltivare i Sedum in pieno sole e terreno ben drenato e irrigato con parsimonia. Posizioni ombreggiate comportano la perdita della compattezza del cespuglio, che si apre appoggiando a terra sui lati. Possono essere coltivati in vaso, con ottimi risultati.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra).

L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi.

Sedum telephium 'Purple...

Bellissima varietà con foglie scure, lucide, fusti viola, molto scuri e fiori rosa. Coltivare in pieno sole, in terreno ben drenato, anche povero. Vincitore dell' Award of Garden Merit assegnato dalla RHS.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra).

L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi o probabilmente di Portulaca simile a un bosco, per la tipica disposizione dei fusti che nascono dalla base della pianta e si ergono come alberi in verticale, diversamente dai Sedum tappezzanti.

Verbascum nigrum

Verbascum perenne con larghe foglie tomentose e steli forti e strutturati carichi di fiori gialli con il centro soffuso di viola. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Si dissemina facilmente e fiorisce ciclicamente da Maggio fino a Ottobre.

L'epiteto generico deriva dal latino verbascum, che significa verbasco. L'origine della parola verbascum si trova nel termine latino barbáscum(tasso barbasso, pianta citata da Plinio, probabilmente derivato da barba, per le foglie pelose), o nella parola latina vérber (verga). Volgarmente in francese è detto mollène, per la mollezza delle sue foglie, e allo stesso modo in inglese è tradotto mullein.

L'epiteto specifico nigrum (in latino 'nero') fa riferimento al colore scuro degli steli e delle nervature delle foglie.