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Achillea millefolium...

Erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae con corimbi di piccoli fiori giallo pastello, adatta a posizioni soleggiate. Rustica e molto robusta, di facile coltivazione e molto decorativa, fiorisce molto a lungo formando fitti cuscini di foglie aromatiche sormontati da steli rigidi carichi di fiori. Per ottenere ottimi risultati si coltiva in terreno ben drenato. Un taglio regolare degli steli sfioriti favorisce la rifiorenza. Un terreno eccessivamente ricco o troppo irrigato può far perdere compattezza alla pianta.

L'epiteto generico ha origine dal nome dell'eroe greco Ἀχιλλεύς (Achilleùs Achille). Plinio (XXV, 5) riferisce che fu così denominata in quanto Achille, discepolo di Chirone, se ne servì per primo per curare alcuni compagni durante l'assedio di Troia, per le proprietà cicatrizzanti di questa pianta.

L'epiteto specifico deriva dal latino mille e da folium (fòlium foglia) in riferimento alle foglie finemente divise.

Andropogon gerardii 'Red...

Bellissima graminacea con fogliame porpora in estate e rosso in autunno. Il cespuglio di foglie si mantiene più basso delle spighe, che svettano leggere. Coltivare in pieno sole e irrigare finchè l'apparato radicale non si è sviluppato in modo adeguato, a quel punto sopporterà molto bene anche irrigazioni sporadiche.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἀνήρ ἀνδρός (anér andrόs uomo) e πώγων (pόgon barba) in riferimento alla peluria che ricopre alcune parti della spiga.

L'epiteto specifico indica che la specie è stata dedicata a Louis Gérard, medico e botanico francese (1733-1819) o a John Gerard(e) (1545-1612), botanico inglese autore di The Herball or General Historie of Plantes, ma non si trovano testimonianze.

Vedi le altre graminacee della nostra collezione

Euphorbia 'Charam'

Un ibrido di Euphorbia amygdaloides x Euphorbia characias scoperto da Bernard Ticker nel suo giardino di Fullers Mill nel Suffolk, Inghilterra. Ha tutte e qualità dei genitori: sempreverde, vigorosa, resistente. La nuova vegetazione e i fusti sono macchiati di rosso e all'inizio della primavera diventa protagonista del giardino con una appariscente 'fioritura' in cui quelli che sembrano fiori sono in realtà brattee verde lime che portano al centro piccoli fiori rossi. Si coltiva in pieno sole in terreno drenato. 

L'epiteto generico deriva da Εὔφορβος (èuforbos) Eufòrbo, medico greco, che secondo Plinio scoprì le proprietà medicinali di questa pianta. Il nome Eufòrbo deriva dal greco "ἐῧ éu" bene e "φέρβω férbo" nutrire: ben nutrito.

Euphorbia characias subsp....

Bellissima selezione di dimensioni più contenute rispetto alla specie. Il fogliame è glauco in estate e durante l'inverno si sfuma di rosso sulle punte. Si coltiva in pieno sole in terreno drenato. 

L'epiteto generico deriva da Εὔφορβος (èuforbos) Eufòrbo, medico greco, che secondo Plinio scoprì le proprietà medicinali di questa pianta. Il nome Eufòrbo deriva dal greco "ἐῧ éu" bene e "φέρβω férbo" nutrire: ben nutrito.

Oenothera odorata 'Sulphurea'

Ha steli scuri, alti e boccioli rossastri che si aprono la sera, verso le 19, profumando l'aria tutto attorno. I fiori sbocciano color crema, soffuso di giallo tenue e con la gola giallo oro e maturano la mattina successiva in color albicocca. Molto fiorifera e vigorosa, si autodissemina abbondantemente. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato.

L'epiteto generico Oenothera sembra derivare dal greco οἰνοϑήρας (oinotèras) con riferimento al probabile utilizzo che veniva fatto dai Greci della radice per aromatizzare il vino.

L'epiteto specifico deriva dal latino odorare, esalare profumo, in riferimento al dolce profumo dei fiori. Il sinonimo Oenothera stricta 'Sulphurea' ha come epiteto specifico il termine latino stricta, col significato di 'dritta, eretta'.

Il nome della varietà deriva da sulphur, zolfo, per il colore giallo zolfo dei fiori.

Salvia x jamensis 'Melen'

Fiori giallo paglierino, molto luminosi, con calici scuri, su un cespuglio semisempreverde che raggiunge in pieno sviluppo gli 80cm di altezza e larghezza. Come per tutte le Salvia arbustive si raccomanda una potatura decisa dopo l'inverno per evitare che la pianta lignifichi perdendo vigore e vuotandosi alla base. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato, condizione indispensabile per garantire resistenza anche a temperature inferiori a -10°C.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico identifica gli ibridi interspecifici identificati per la prima volta all'inizio degli anni '90 nei pressi del villaggio di Jame nello stato di Coahuila de Zaragoza (Messico) dal botanico e ricercatore James Compton.