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Ampelopsis brevipedunculata...

Rampicante/ricadente adatta alla coltivazione in vaso o in piena terra. Ha foglie variegate con effetto marmorizzato bianco/verde e a fine estate produce bacche nei colori dal blu, al marrone, al viola che la rendono molto interessante anche nel periodo autunnale. Si adatta sia a posizioni in pieno sole che a mezzombra e preferisce terreni ricchi, drenati, leggeri.

Se cresciuta vicino a muri o tronchi tende a salire velocemente. Necessita di supporti per arrampicarsi sulle pareti, perché diversamente dal Parthenocissus non aderisce alle superfici, ma si sostiene con viticci. Coltivata in vaso può essere usata come ricadente: i lunghi rami formeranno un fitto cuscino che potrà essere tenuto a bada con potature regolari all'inizio della primavera.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἄμπελος (ámpelos la pianta della vite) e ὄψις (ópsis aspetto) per l'aspetto simile a quello della vite.

Le bacche dell'Ampelopsis sono ricche di polifenoli e recenti studi stanno sperimentando gli utilizzi per la cura delle patologie del fegato. Rispetto ad altri componenti della famiglia delle Vitaceae ha semi molto grandi e quindi i frutti, nonostante siano commestibili, non sono particolarmente appetibili per gli umani, ma lo sono per gli uccelli, che favoriscono la diffusione dei semi.

Si trova identificata anche come Ampelopsis brevipedunculata f. elegans (K.Koch) Rehder (fonte: The Plant List), ma questo nome è ancora in fase di analisi.

L'epiteto specifico fa riferimento ai brevi assi floreali, chiamati peduncoli, che portano prima i fiori e poi le bacche.

Aster ericoides var....

Interessante Aster tappezzante introdotto in Europa da Beth Chatto, che lo aveva notato in America e non conoscendolo lo aveva battezzato Aster ericoides 'Snow Flurry'. In realtà questo Aster esiste spontaneo in natura e non è di origine orticola; è quindi preferibile adottare il nome della specie e specificare la varietà che ne caratterizza il portamento prostrato. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico è composto dalle parole Erica(da ἐρείκω ereíko, tritare, sbriciolare: per l'habitat in cui si trovano in natura, in terreni composti da pietrame sfaldato) e dal greco εἷδος (eídos, aspetto) cioè simile all'erica (riferito all'aspetto delle foglie).

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Fragaria vesca 'Alexandria'

Una varietà di fragola non stolonifera, quindi più facile da inserire nelle bordure in giardino e da utilizzare non solo come edibile, ma anche come ornamentale! La lunghissima fioritura, il bel fogliame, i piccoli frutti allungati (e buonissimi!) sono infatti i punti di forza di questa perenne. Si autodissemina e nel tempo forma fitte colonie. La posizione ideale è a mezzombra, in terreno fertile, drenato.

Costituisce inoltre un importante nutrimento per api, bombi e farfalle.

L'epiteto generico deriva dal latino fragum (fràgum, fragola) a sua volta da fragrans (fràgrans, profumato) in riferimento al profumo dei frutti.

L'epiteto specifico deriva da vescor (vèscor, mangiare) perché i frutti sono commestibili.

Thalictrum pubescens

Il più alto ed imponente dei Thalictrum, originario del Nord America, con fusti ben strutturati carichi di fiori piumosi bianchi. Coltivare al sole o mezz'ombra in terreno fertile, non arido, drenato. Lo abbiamo prodotto da seme e testato per alcuni anni e si è rivelato forte e resistente sia in vaso che in terra, decisamente affidabile, soprattutto per la capacità di mantenere la foglia anche dopo il caldo estivo.

L'epiteto generico deriva dal nome di questa pianta in greco, θάλικτρον (thálictron, pigamo), citato da Dioscoride nel De Materia Medica.

L'epiteto specifico deriva da pubes, in latino la lanugine adolescenziale del mento e fa riferimento alla peluria che copre i piccioli delle foglie,

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