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Aster ageratoides 'Eleven...

Fiori grandi con lunghi petali (o meglio ligule) di un bel viola chiaro, steli forti e portamento compatto(circa 50 cm in fioritura) sono le caratteristiche principali di questo aster ageratoides, in fiore dalla fine dell'estate fino ad autunno inoltrato. Si coltiva in pieno sole o mezz'ombra, in terreno fertile, mediamente drenato. Una volta ambientato sopporta periodi di siccità, anche se per una fioritura ottimale le irrigazioni regolari sono un ottimo aiuto. La specie (più alta e con fiori più chiari) è originaria dell'Asia ed è segnalata in natura in Toscana come alloctona naturalizzata.

L'epiteto generico in latino significa 'astro, stella' (dal greco ἀστήρ, -έροϛ astér, -éros stella) in riferimento alla conformazione dei fiori e all'effetto di insieme della pianta in fioritura che ha fatto guadagnare agli Aster il nome comune di 'cielo stellato'. Aster ageratoides è uno dei pochi ad aver mantenuto il vecchio epiteto di genere e a non essere stato battezzato con un nuovo nome (come anche Aster amellus, Aster tataricus...)

L'epiteto specifico  significa 'simile ad un Agerato', da Ageratum e dal greco εἶδος (eídos aspetto).

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Disporopsis pernyi

Erbacea perenne semi sempreverde, affidabile e forte, originaria della Cina, con fiori bianchi profumati che si schiudono in primavera. Si coltiva in ombra luminosa o mezz'ombra, raggiunta al massimo da alcune ore di sole al mattino. La posizione ideale è in terreno fertile, fresco, non arido, sotto ad alberi a foglia caduca: durante l'inverno e all'inizio della primavera la pianta beneficia così del sole diretto ed è invece protetta dal fogliame degli alberi nei mesi estivi.

Durante l'inverno il fogliame persiste sulla pianta, per ingiallire quando iniziano a spuntare i nuovi fusti che portano le foglie e i fiori. In primavera si può quindi tagliare la vecchia vegetazione per apprezzare i nuovi getti che spuntano dal terreno.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche δίς (dìs, doppio), σπόρος (spòros, seme) e ὄψις (ópsis aspetto) per l'aspetto simile a quello dei Disporum.

L'epiteto specifico ricorda Paul-Hubert Perny (1818-1907), missionario francese stanziato nella provincia del Guizhou dal 1850-1860 e in quella del Sichuan dal 1862 al 1868. Inviò molti campioni botanici ad Adrien Renè Franchet, botanico del Museo di Storia Naturale di Parigi specializzato in flora Cinese e Giapponese.

Disporum megalanthum

Erbacea perenne affidabile e forte, originaria delle zone boschive della Cina. Si coltiva in ombra luminosa o mezz'ombra, raggiunta al massimo da alcune ore di sole al mattino. La posizione ideale è in terreno fertile, fresco, non arido, sotto ad alberi a foglia caduca: durante l'inverno e all'inizio della primavera la pianta beneficia così del sole diretto ed è invece protetta dal fogliame degli alberi nei mesi estivi.

Il fogliame in primavera nasce scuro e poi matura in un bel verde lucido che in autunno si tinge di toni violacei. I fiori si schiudono in primavera agli apici degli steli: bellissime campanelle bianche rivolte verso il basso.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche δίς (dìs, doppio) e σπόρος (spòros, seme): perché ogni cella dell'ovario accoglie due semi al suo interno.

L'epiteto specifico deriva dal greco μέγας (mégas, grande) e ἄνϑοϛ (ánthos, fiore), cioè dai fiori grandi.

Reineckea carnea

Unica appartenente al genere Reineckea, originaria di Cina e Giappone. Perfetta come coprisuolo, si allarga con rizomi e forma macchie verdi di foglie nastriformi alla cui base spuntano tra la fine dell'estate e l'autunno steli floreali abbastanza corti (più bassi del fogliame), rossastri, che portano fiori rosa. Si coltiva in terreno drenato, fertile, ma una volta ambientata sopporta bene il secco e si diffonde velocemente.

L'epiteto generico è stato assegnato in onore del botanico tedesco Heinrich Julius Reinecke (1799-1871).

L'epiteto specifico deriva dal latino carneus (càrneus, di carne e quindi simile alla carne) in riferimento al colore dei fiori.

Verbena canadensis...

Glandularia canadensis è un'erbacea perenne originaria del Nord America, vigorosa e dal rapido sviluppo. La cultivar 'Homestead Purple' è stata battezzata dall' Università dell' Arkansas, che, insieme alle aziende vivaistiche della zona, ha costituito la Arkansas Green Industries Association e propone sul mercato piante con specifiche caratteristiche di resistenza, vigore, bellezza col nome di Arkansas Select Plants. 'Homestead Purple' è stata scoperta da due docenti della Georgia University all'inizio degli anni '90, Alan Armitage and Mike Dirr. Raccontano che, di ritorno verso Athens (sede dell'Università della Georgia) vennero attratti da una massa di fiori viola davanti ad una casa. La proprietaria coltivava questa pianta da anni davanti alla sua fattoria, senza conoscerne l'origine. Vennero prese delle talee, la pianta venne testata e in seguito introdotta sul mercato col nome di 'Homestead Purple', cioè 'viola della fattoria'.

Perfetta per posizioni in pieno sole, in vaso o in terra, in terreno drenato, si sviluppa velocemente come coprisuolo(più di 1mq) o ricadente, con fiori dalla primavera fino all'autunno. Per favorire la rifiorenza si consiglia di recidere le cime sfiorite e di cimare regolarmente la pianta per ottenere nuovi getti e nuovi fiori.

L'epiteto generico deriva dal latino glandula (tonsilla, ghiandola) per la forma delle capsule dei semi.

L'epiteto specifico fa riferimento alle zone di origine della specie.

Il sinonimo Verbena canadensis è tutt'ora diffuso, ma nel testo 'Flora of Missouri' del 1999( revisione aggiornata dello stesso testo del 1963) Julian Alfred Steyemark conclude che il genere Glandularia debba essere considerato separato dal genere Verbena. A sostegno di questa tesi si trova riscontro nello studio di Umber 'The Genus Glandularia in North America' del 1979, basato sull'analisi di diversi fattori, tra cui morfologia, numero di cromosomi, modalità di riproduzione delle piante.