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Achillea millefolium...

Erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae con corimbi di piccoli fiori giallo pastello, adatta a posizioni soleggiate. Rustica e molto robusta, di facile coltivazione e molto decorativa, fiorisce molto a lungo formando fitti cuscini di foglie aromatiche sormontati da steli rigidi carichi di fiori. Per ottenere ottimi risultati si coltiva in terreno ben drenato. Un taglio regolare degli steli sfioriti favorisce la rifiorenza. Un terreno eccessivamente ricco o troppo irrigato può far perdere compattezza alla pianta.

L'epiteto generico ha origine dal nome dell'eroe greco Ἀχιλλεύς (Achilleùs Achille). Plinio (XXV, 5) riferisce che fu così denominata in quanto Achille, discepolo di Chirone, se ne servì per primo per curare alcuni compagni durante l'assedio di Troia, per le proprietà cicatrizzanti di questa pianta.

L'epiteto specifico deriva dal latino mille e da folium (fòlium foglia) in riferimento alle foglie finemente divise.

Alcea rugosa

Erbacea originaria del sud della Russia e dell'Europa dell'est, apprezzata per la resistenza alla ruggine (Puccinia malvacearum) e per il colore dei fiori, un giallo paglierino molto luminoso. Si dissemina abbondantemente e cresce bene in posizioni soleggiate, irrigata solo il primo anno e negli anni successivi solo in casi di estrema siccità. Data l'altezza e il portamento le Alcea sono molto adatte come protagoniste in giardino o come elemento strutturale sullo sfondo delle bordure. In zone ventose è necessario fornire dei sostegni.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ἀλκέ(alkè rimedio)usato da Dioscoride (medico del I secolo dC considerato il padre della farmacologia) per indicare una varietà di malva, considerata anticamente il rimedio per un gran numero di mali.

L'epiteto specifico deriva dal termine latino ruga (piega, ruga) e fa riferimento alla texture delle foglie.

Aster 'Präriewind'

Un ibrido recente e poco diffuso di Aster laevis e Aster lateriflorus con rami leggeri e una gran quantità di fiori azzurri. Si consiglia di cimare la pianta a fine Maggio per favorire l'accestimento e una maggiore produzione di fiori. Coltivare in pieno sole o a mezz'ombra.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.

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Aster novi-belgii 'Marie...

Perenne vigorosa che cresce velocemente, passa inosservata durante l'estate per poi diventare protagonista con una fioritura esplosiva alla fine della stagione. Ha fiori semidoppi, blu lavanda , con un bottone centrale giallo oro.
Preferisce posizioni soleggiate e, una volta ben radicata, non richiede particolari attenzioni, diventando pressochè autonoma. Si consiglia di cimare la pianta a fine Maggio per permettere l'accestimento e la produzione di un numero maggiore di fiori. Le piante di questa varietà, se non cimate, fioriscono già a fine estate.
L'epiteto generico  del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico è una latinizzazione di New Holland o Nuovo Belgio, regione storica degli Stati Uniti situata nei dintorni di New York tra la Virginia e il New England, insediamento di coloni olandesi, località in cui furono fatti i primi ritrovamenti della specie.

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Aster x amethystinus...

Gli Aster x amethystinus si trovano in Nord America e hanno origine dall'ibridazione spontanea tra Aster novae-angliae e Aster ericoides. Dei primi hanno, tra le altre cose, la struttura legnosa dei rami che conferisce un portamento ben strutturato alla pianta. Ricordano invece gli A. ericoides per la piccola taglia dei fiori e la quantità in cui vengono prodotti, formando una nuvola leggera. 'Freiburg' ha fiori azzurri con bottone centrale giallo che matura in rosso, caratteristica che può maggiore produzione di fiori.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico in latino significa ametistino, violetto.

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Echinacea paradoxa

L'unica Echinacea spontanea a fiori gialli! Originaria di Missouri e Harkansas, tollera abbastanza bene periodi di siccità, anche se le condizioni migliori per lo sviluppo sono in pieno sole e terreno ben drenato, fertile. Ha alti steli rigidi che portano fiori con petali ricurvi verso il basso, gialli, macchiati di arancio in prossimità del disco centrale, marcatamente prominente e brunito. Produce una gran quantità di semi ed è quindi utilissima per nutrire la piccola fauna. Il profumo di miele che emanano i fiori è un chiaro segnale delle sue potenzialità come pianta mellifera.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

L'epiteto specifico deriva dal greco παράδοξος (parádoxos, paradosso) termine composto da παρά (pará contro) e da δόξα (dóxa opinione, aspettativa) col significato di 'contro le aspettative'. E' infatti l'unica Echinacea spontanea a fiorire in giallo, diversamente dalle altre, che fioriscono solitamente in toni del rosa.

Galium verum

Erbacea perenne spontanea in tutta Italia tipica di prati e margini di boschi. In giardino la posizione ideale è in pieno sole, in terreno drenato, fertile. Ha proprietà diuretiche, antireumatiche,antispasmodiche e calmanti e veniva usata per tingere i tessuti in giallo, utilizzando i fiori, o in rosso, utilizzando le radici.
L'epiteto generico deriva dal greco γάλα (gála, latte) perché alcune specie appartenenti a questo genere venivano usate per cagliare il latte.
E' particolarmente apprezzato da Macroglossum stellatarum, comunemente chiamato Farfalla colibrì, di cui è pianta nutrice.
L'epiteto specifico in latino significa 'vero, genuino, originale'.

Helianthus 'Lemon Queen'

Perenne di facile coltivazione con fiori gialli in gran quantità fino all'autunno. Richiede spazio data la velocità di sviluppo e crea grandi cespugli fioriti, perfetti in abbinamento con graminacee come Miscanthus e Panicum. Si consiglia di cimare la pianta ad inizio stagione per favorire l'accestimento. Coltivare in terreno drenato, fertile, non arido.

L'epiteto generico deriva dal greco ἥλιος hélios sole e da ἄνϑοϛ anthos fiore: per la somiglianza dei fiori con il sole e per il loro comportamento; seguono infatti il suo movimento durante il giorno.

Nepeta racemosa 'Superba'

Cultivar compatta, con foglie glauche e fiori azzurri che si schiudono da Maggio a Ottobre. Beneficia di tagli regolari per rimuovere gli steli sfioriti e favorire la produzione di nuovi fiori. Il taglio aiuta anche a mantenere la forma e contenere l'espansione.Un taglio più vigoroso in Luglio favorisce la fioritura autunnale. Adatta per posizioni in pieno sole in terreno drenato. Ha foglie aromatiche, canforate, considerate uno stimolate.

L'epiteto specifico deriva da racemus (racèmus, grappolo) e fa riferimento alla disposizione di fiori e frutti in racemi.

L'epiteto generico si trova già in Plinio e fa probabilmente riferimento a quello che l'autore ne considerava il luogo di origine, Nepi, in Etruria.

Nepeta x faassenii...

Affidabile, vigorosa e resistente, ha foglie argentate e fiori azzurro-lavanda che si schiudono per tutta l'estate. Beneficia di tagli regolari per rimuovere gli steli sfioriti e favorire la produzione di nuovi fiori. Il taglio aiuta anche a mantenere la forma e contenere l'espansione.Un taglio più vigoroso in Luglio favorisce la fioritura autunnale. Adatta per posizioni in pieno sole in terreno drenato. Ha foglie aromatiche, canforate, considerate uno stimolate. Il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort ne riporta la capacità di rendere intrepide le persone timide.

Ha origine come ibrido spontaneo tra Nepeta racemosa e Nepeta nepetella nella parte inferiore dei giardini di Fernhill, di proprietà della famiglia Walker. La scrittrice Patricia A. Taylor la vide e ne intuì il potenziale. Ne fece talee negli anni '70 e nel 1988 venne lanciata sul mercato grazie al vivaio Four Season Nursery. 

L'epiteto specifico 'faassenii' deriva dal nome del vivaista tedesco J.H. Faassen, che negli anni '30 lanciò sul mercato i primi ibridi di Nepeta racemosa x Nepeta nepetella.

L'epiteto generico si trova già in Plinio e fa probabilmente riferimento a quello che l'autore ne considerava il luogo di origine, Nepi, in Etruria.

Perovskia atriplicifolia...

Una varietà dal portamento compatto ed eretto con in più tutte le caratteristiche che hanno fatto apprezzare Perovskia atriplicifolia: fogliame argentato e aromatico, fioritura lunghissima e cerulea, resistenza e vigore. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato. Anche se è a tutti gli effetti un piccolo arbusto preferiamo trattarla come un'erbacea. Si consiglia quindi di tagliare a circa 15 cm da terra ad ogni primavera per evitare che lignificando perda compattezza e si spogli alla base.

L'epiteto generico ricorda il generale Vasily Alekseevich Perovski (1794-1857), diplomatico russo e finanziatore del Pavlovsk Imperial Garden, nei pressi di San Pietroburgo.

L'epiteto specifico è composto dalle parole atriplex latinizzazione del greco ατραφαξυς (atràfaxus formato dal prefisso privativo a- e da τρέφω trefo, nutrire: non nutriente) e folium foglia: con foglie non nutrienti.

Phlomis russeliana

Affascinante in ogni momento della stagione! Bellissimo fogliame tomentoso, fiori giallo chiaro, infiorescenze secche molto decorative! Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato. Una volta ambientata cresce rapidamente formando fitti cuscini di foglie semi-sempreverdi sormontati dagli steli sfioriti che persistono per tutto l'inverno. E' conosciuta con il nome comune Salvia turca.

L'epiteto generico deriva dal greco φλομίς (phlomís, il nome di Verbascum thapsus in Dioscoride, molto simile nella forma dell'infiorescenza)

L'epiteto specifico ricorda uno dei fratelli Russell (Alexander e Patrick, nati all'inizio del XVIII secolo), entrambi botanici e impegnati in campagne di raccolta di campioni in Siria.

Rudbeckia grandiflora...

'Sundance' è una varietà selezionata dal produttore di semi Jelitto, apprezzata per l'altezza e la dimensione dei fiori. I petali gialli sono disposti attorno a un disco centrale bruno che assume, con la maturazione del fiore, una forma conica. Fiorisce a partire dalla seconda metà dell'estate fino all'autunno e resta decorativa durante l'inverno per le infiorescenze secche che attirano la piccola fauna. Si coltiva in pieno sole, in terreno fertile e drenato, non secco.

L'epiteto generico fu dedicato da Linneo ai botanici svedesi Olaus (Olof, Olaf) Johannis Rudbeck sr. (1630-1702) e il figlio Olaus (Olof, Olaf) Olai Rudbeck jr. (1660-1740) che fu professore di botanica a Uppsala e maestro di Linneo.

L'epiteto specifico fa riferimento alla grande dimensione dei fiori.

Rudbeckia maxima

Grandi foglie grigio-argento e steli alti, ben strutturati che portano fiori dai petali gialli, leggermente rivolti verso il basso, attorno ad un disco marcatamente prominente, brunito. In giardino le riserveremo uno spazio adeguato, magari abbinandola con graminacee di taglia grande. Richiede posizioni soleggiate e terreno fertile, adattandosi anche a terreni argillosi, irrigati regolarmente.

L'epiteto generico fu dedicato da Linneo ai botanici svedesi Olaus (Olof, Olaf) Johannis Rudbeck sr. (1630-1702) e il figlio Olaus (Olof, Olaf) Olai Rudbeck jr. (1660-1740) che fu professore di botanica a Uppsala e maestro di Linneo.

L'epiteto specifico è il superlativo dell'aggettivo latino magnus (màgnus grande), cioè massimo, il più grande, rispetto ad altre specie appartenenti al genere Rudbeckia,

Salvia chamaedryoides var....

Foglie argentate e fiori azzurri su un cespuglio che raggiunge al massimo i 50 cm. Originaria dell'America Centrale è molto resistente una volta ambientata e sopporta irrigazioni ridotte. Come per tutte le Salvia arbustive si raccomanda una potatura decisa dopo l'inverno per evitare che la pianta lignifichi perdendo vigore e vuotandosi alla base. Coltivare in pieno sole. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico ricorda la somiglianza di questa Salvia con il Teuctrium fruticans, con foglie argentate e fiori azzurri, chiamato Camedrio ed è formato dall'unione delle parole chamaedrys e εἶδος (èidos aspetto, sembianza): 'con l'aspetto simile al Camedrio'.

L'epiteto varietale isochroma in greco significa 'dello stesso colore'.