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Aster ageratoides 'Ashvi'

Aster di altezza contenuta e con sviluppo rapido, raggiunge i 60 cm in piena fioritura. Bel fogliame, ha fiori bianchi che si schiudono da Agosto a Ottobre e fogliame verde chiaro. Coltivare in pieno sole o mezz'ombra, in terreno fertile, irrigato normalmente. Una volta ambientato tollera periodi con irrigazioni ridotte e si allarga rapidamente con stoloni. Non necessita del cosidetto Chelsea chop, perchè resta compatto anche senza un taglio nel mese di Maggio/Giugno.

L'epiteto generico in latino significa 'astro, stella' (dal greco ἀστήρ, -έροϛ astér, -éros stella) in riferimento alla conformazione dei fiori e all'effetto di insieme della pianta in fioritura che ha fatto guadagnare agli Aster il nome comune di 'cielo stellato'. Aster ageratoides è uno dei pochi ad aver mantenuto il vecchio epiteto di genere e a non essere stato battezzato con un nuovo nome (come anche Aster amellus, Aster tataricus...)

L'epiteto specifico  significa 'simile ad un Agerato', da Ageratum e dal greco εἶδος (eídos aspetto).

Il nome della cultivar viene talvolta trascritto come 'Harry Schmidt', probabilmente per un errore di trascrizione dei vivai tedeschi.

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Aster ageratoides 'Eleven...

Fiori grandi con lunghi petali (o meglio ligule) di un bel viola chiaro, steli forti e portamento compatto(circa 50 cm in fioritura) sono le caratteristiche principali di questo aster ageratoides, in fiore dalla fine dell'estate fino ad autunno inoltrato. Si coltiva in pieno sole o mezz'ombra, in terreno fertile, mediamente drenato. Una volta ambientato sopporta periodi di siccità, anche se per una fioritura ottimale le irrigazioni regolari sono un ottimo aiuto. La specie (più alta e con fiori più chiari) è originaria dell'Asia ed è segnalata in natura in Toscana come alloctona naturalizzata.

L'epiteto generico in latino significa 'astro, stella' (dal greco ἀστήρ, -έροϛ astér, -éros stella) in riferimento alla conformazione dei fiori e all'effetto di insieme della pianta in fioritura che ha fatto guadagnare agli Aster il nome comune di 'cielo stellato'. Aster ageratoides è uno dei pochi ad aver mantenuto il vecchio epiteto di genere e a non essere stato battezzato con un nuovo nome (come anche Aster amellus, Aster tataricus...)

L'epiteto specifico  significa 'simile ad un Agerato', da Ageratum e dal greco εἶδος (eídos aspetto).

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Aster ageratoides 'Harry...

Aster di altezza contenuta e con sviluppo rapido, raggiunge i 60 cm in piena fioritura. Bel fogliame, ha fusti scuri e fiori lilla che si schiudono da Agosto a Ottobre. Coltivare in pieno sole o mezz'ombra, in terreno fertile, irrigato normalmente. Una volta ambientato tollera periodi con irrigazioni ridotte e si allarga rapidamente con stoloni. In autunno il fogliame si tinge di sfumature rosse, creando un bellissimo contrasto con i toni della fioritura. Non necessità del cosidetto Chelsea chop, perchè resta compatto anche senza un taglio nel mese di Maggio/Giugno.

L'epiteto generico in latino significa 'astro, stella' (dal greco ἀστήρ, -έροϛ astér, -éros stella) in riferimento alla conformazione dei fiori e all'effetto di insieme della pianta in fioritura che ha fatto guadagnare agli Aster il nome comune di 'cielo stellato'. Aster ageratoides è uno dei pochi ad aver mantenuto il vecchio epiteto di genere e a non essere stato battezzato con un nuovo nome (come anche Aster amellus, Aster tataricus...)

L'epiteto specifico  significa 'simile ad un Agerato', da Ageratum e dal greco εἶδος (eídos aspetto).

Il nome della cultivar viene talvolta trascritto come 'Harry Schmidt', probabilmente per un errore di trascrizione dei vivai tedeschi.

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Aster cordifolius 'Ideal'

Aster con fiori piccolissimi, azzurri, con il disco centrale che da giallo vira al porpora. Fioritura tardiva da Settembre a Ottobre. Coltivare in pieno sole, in terreno fertile. Tollera bene periodi di asciutto e mezzombra. Si consiglia di cimare la pianta a fine Maggio per favorire l'accestimento e una maggiore produzione di fiori.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico è formato da cor, córdis (cuore) e fólium (foglia) con riferimento alla forma a cuore delle foglie basali.

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Aster ericoides var....

Interessante Aster tappezzante introdotto in Europa da Beth Chatto, che lo aveva notato in America e non conoscendolo lo aveva battezzato Aster ericoides 'Snow Flurry'. In realtà questo Aster esiste spontaneo in natura e non è di origine orticola; è quindi preferibile adottare il nome della specie e specificare la varietà che ne caratterizza il portamento prostrato. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico è composto dalle parole Erica(da ἐρείκω ereíko, tritare, sbriciolare: per l'habitat in cui si trovano in natura, in terreni composti da pietrame sfaldato) e dal greco εἷδος (eídos, aspetto) cioè simile all'erica (riferito all'aspetto delle foglie).

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Aster laevis 'Calliope'

Alto, con affascinanti fusti scuri per tutta la stagione e scenografica fioritura azzurra, con il centro dei fiori rossastro. Coltivare in pieno sole, in terreno fertile e irrigato regolarmente per ottenere una fioritura all'altezza delle aspettative. Si consiglia di cimare la pianta a fine Maggio per favorire l'accestimento e la produzione di un numero maggiore di fiori con un portamento più compatto.


L'epiteto generico del nome botanico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.

L'epiteto specifico in latino significa liscio, senza peluria, lucido

Aster novi-belgii 'Marie...

Perenne vigorosa che cresce velocemente, passa inosservata durante l'estate per poi diventare protagonista con una fioritura esplosiva alla fine della stagione. Ha fiori semidoppi, blu lavanda , con un bottone centrale giallo oro.
Preferisce posizioni soleggiate e, una volta ben radicata, non richiede particolari attenzioni, diventando pressochè autonoma. Si consiglia di cimare la pianta a fine Maggio per permettere l'accestimento e la produzione di un numero maggiore di fiori. Le piante di questa varietà, se non cimate, fioriscono già a fine estate.
L'epiteto generico  del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico è una latinizzazione di New Holland o Nuovo Belgio, regione storica degli Stati Uniti situata nei dintorni di New York tra la Virginia e il New England, insediamento di coloni olandesi, località in cui furono fatti i primi ritrovamenti della specie.

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Aster novi-belgii 'Rubino'

Una varietà selezionata nel 1986 da Pier Luigi Priola che colpisce per il colore carico dei fiori, doppi, di un intenso rosso lampone.
Preferisce posizioni soleggiate e, una volta ben radicata, non richiede particolari attenzioni, diventando pressochè autonoma. Si consiglia di cimare la pianta in modo deciso a fine Maggio per permettere l'accestimento e la produzione di un numero maggiore di fiori. Le piante di questa varietà, se non cimate, fioriscono già a fine estate.


L'epiteto generico  del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico è una latinizzazione di New Holland o Nuovo Belgio, regione storica degli Stati Uniti situata nei dintorni di New York tra la Virginia e il New England, insediamento di coloni olandesi, località in cui furono fatti i primi ritrovamenti della specie.

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Aster novi-belgii...

Uno dei pochi Aster novi-belgii a fiore bianco candido! Fioritura tardiva(Settembre-Ottobre) con una gran quantità di fiori dai petali (ligule) sottili. Il fogliame è di un bel verde scuro. Una bella cultivar di recente introduzione, ancora poco diffusa! Coltivare in pieno sole, in terreno fertile, non arido.

L'epiteto generico del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.

L'epiteto specifico è una latinizzazione di New Holland o Nuovo Belgio, regione storica degli Stati Uniti situata nei dintorni di New York tra la Virginia e il New England, insediamento di coloni olandesi, località in cui furono fatti i primi ritrovamenti della specie.

Il nome della cultivar ricorda il paese di Steinebrück, al confine tra Belgio e Germania.

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Aster rugulosus 'Asrugo'

Una asteracea originaria del Giappone, poco conosciuta e ancor meno utilizzata nei giardini europei. Ha molte caratteristiche che la rendono interessante per la coltivazione in vaso, per giardini di piccole dimensioni. Raggiunge un massimo di 50 cm in piena fioritura e ha steli verticali che portano fiori con petali(ligule) bianchi, sfumati di rosa mano a mano che il fiore matura. Si coltiva in pieno sole o mezz'ombra in terreno fertile, drenato. Posizioni troppo ombreggiate possono ridurre la quantità di fiori prodotti e il loro colore, quindi posizionare in luoghi raggiunti almeno da 4 ore di sole diretto. 

L'epiteto generico del nome botanico aggiornato celebra forse Ignaz Döllinger (1770 – 1841), fisiologo tedesco, ma non si trovano riferimenti specifici e l'etimologia del nome botanico resta quindi da definire in modo esatto, soprattutto perchè non sembra che Ignaz Döllinger avesse interessi specifici per la botanica e verrebbe meno la regola stabilita da Linneo di dedicare i nomi delle piante solo a personalità rilevanti del mondo botanico.

L'epiteto specifico deriva da rugula (rùgula, piccola ruga), cioè che presenta piccole rughe o grinze, in riferimento alla morfologia della pianta.

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Echinacea purpurea 'Magnus'

Appariscente, molto fiorifera e vigorosa! Ha fiori rosa intenso con un disco centrale molto evidente che riunisce i fiori fertili. Quelli che percepiamo come petali rosa sono in realtà fiori sterili, chiamate ligule.

Le Echinacea preferiscono posizioni soleggiate, terreno drenato e fertile, non arido. Si consiglia di recidere i fiori man mano che appassiscono per favorire la produzione di nuovi steli floreali.

L'epiteto generico assegnato da Linneo era Rudbeckia in omaggio a Olaus Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. Il genere fu poi battezzato da Conrad Moench, nel 1794, con il nome Echinacea, che deriva probabilmente dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) in riferimento al disco centrale, formato da fiori fertili appuntiti, pungenti.

L'epiteto specifico in latino significa purpureo, color porpora, in riferimento al colore dei fiori della specie. L'origine è da ricercare nel termine greco πορφύρεος (porfiùreos di colore rosso porpora).

Gaura lindheimeri 'Snowstorm'

Varietà compatta con boccioli rosa che aprendosi rivelano fiori bianco puro che si susseguono senza sosta dall'inizio della primavera all'autunno. Preferisce posizioni soleggiate e terreni fertili, ben drenati.

Questa cultivar è frutto del lavoro di ibridazione di Neil  O. Anderson, docente e ricercatore dell'Università del Minnesota ed è stata sviluppata per resistere al meglio a inverni freddi ed estati molto calde.

L'epiteto generico deriva dal greco γαῦρος (gàuros altero, orgoglioso, maestoso).
Secondo la classificazione cladistica ( in base alla quale le piante si riuniscono in gruppi, o cladi, ciascun gruppo costituito da organismi aventi un antenato comune) nel 2007 il genere Gaura viene considerato un sottogruppo del genere Oenothera e quindi il nome corretto è da considerarsi Oenothera lindheimeri e Gaura lindheimeri un sinonimo. Data la diffusione del nome Gaura, noi de I Giardini dell'Indaco continuiamo ad utilizzarlo per identificare questo genere, ma ci teniamo a riportare la nomenclatura più recente e corretta.

L'epiteto specifico ricorda il botanico tedesco Ferdinand Jacob Lindheimer (1801-1879), un esule politico tedesco che raccolse campioni botanici in America.

Heuchera villosa var....

Specie con bellissima fioritura abbondante , con foglie verdi che dall'autunno si tingono di rosso. Coltivare a mezzombra, in terreno fertile, drenato anche se si adatta a diverse condizioni e una volta ambientata si rivela molto resistente anche ad irrigazioni ridotte (comunque a discapito della dimensione della pianta). Tollera bene il sole del mattino, assumendo colorazioni delle foglie più definite nel periodo autunnale.

L'epiteto generico è dedicato al botanico tedesco Johann Heinrich von Heucher (1677-1747).

L'epiteto specifico deriva dal latino villus (vìllus, pelo) 'dotata di peluria' in riferimento alla texture delle foglie.

L'epiteto varietale dal greco μακρόϛ (macrós grande, lungo) e da ῥίζα (rìza radice) 'con lunghe radici'.

Knautia macedonica 'Melton...

Interessante cultivar di Knautia macedonica, perenne della famiglia delle Caprifoliaceae, la stessa delle Scabiosa, originaria dei Balcani. Rispetto alla specie questa selezione orticola ha fiori in una gamma di colori pastello che vanno dai rosa chiaro al cremisi. Fiorisce abbondantemente per tutta l'estate, da Luglio fino ad autunno inoltrato, soprattutto se si ha l'accortezza di rimuovere i capolini sfioriti. Ottima come fiore reciso e anche essiccato. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato, fertile. Molto amata dagli impollinatori.

L'epiteto generico ricorda i botanici prelinneani tedeschi Christoph Knaut (1638-1694) e suo fratello Christian (1656-1716).

L'epiteto specifico fa riferimento all'habitat originario della specie, la Macedonia, regione storica e geografica della penisola Iberica.

Monarda 'On Parade'

Una cultivar che non può lasciare indifferenti! Ha fiori magenta che si schiudono per tutta l'estate se si ha l'accortezza di recidere quelli sfioriti. Il valore aggiunto sono le brattee rossastre che mettono in evidenza il bellissimo colore dei fiori tubolari e il colore rosso autunnale del fogliame. Le foglie di Monarda sono utilizzate per realizzare il the Oswego( dal nome della tribù che per tradizione ne faceva infusi) ed è conosciuta anche come bergamotto. I fiori sono commestibili, dolci.

Monarda didyma è originaria del Nord America e per uno sviluppo ideale richiede terreno drenato, non arido, in pieno sole. Tollera anche terreni umidi, bagnati, argillosi e si allarga abbondantemente se trova le condizioni adatte. L'eventuale insorgenza di oidio è dovuta alla mancanza di adeguata irrigazione che compromette la lamina fogliare e indebolisce le difese della pianta. 

L'epiteto generico fu assegnato da Linneo in onore del botanico spagnolo Nicolas Bautista Monardes.