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PIante ripariali e igrofile

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Darmera peltata

Erbacea perenne originaria del Nord America, apprezzata per le grandi foglie decorative e le infiorescenze che spuntano prima ancora della vegetazione, in primavera, alla sommità di steli di 80 cm. Le foglie hanno forma ad imbuto, larghe fino a 40 cm, portate da piccioli che raggiungono i 150 cm in piante mature. Si coltiva in ombra o mezz'ombra, in terreno fertile, umifero, ricco. Non ama essere immersa in acqua, quindi meglio terreni argillosi irrigati con molta regolarità o posizioni a bordo lago, per permettere alle radici di raggiungere l'acqua senza esserne coperte. In autunno il fogliame si tinge di rosso, specialmente se la pianta è raggiunta da qualche ora di sole nelle ore meno calde.

L'epiteto generico ricorda il botanico tedesco Karl Darmer (1843-1918).

L'epiteto specifico deriva dal latino pelta (scudo a forma di mezzaluna) in riferimento alla conformazione delle foglie, appunto 'peltate' (cioè foglie il cui picciolo è inserito più o meno nel mezzo del lembo, che è a forma di scudo).

Hesperantha coccinea 'Major'

Originaria di Sud Africa e Zimbabwe è una perenne rizomatosa a fioritura autunnale che fiorisce quando la maggior parte delle altre piante inizia il riposo vegetativo. Della stessa famiglia delle Iris, richiede posizioni a mezzombra e terreno fertile, drenato, non arido.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἑσπέρα (espèra, sera) e ἄνθος (anthos, fiore) 'che si schiude la sera'. Il sinonimo Schizostylis deriva dal greco σχίζω (schízo dividere) e στύλος (stiùlos stilo) 'con lo stilo diviso'.

L'epiteto specifico in latino significa 'rosso' in riferimento al colore della specie.

Hesperantha coccinea 'Mrs....

Originaria di Sud Africa e Zimbabwe è una perenne rizomatosa a fioritura autunnale che fiorisce quando la maggior parte delle altre piante inizia il riposo vegetativo. Della stessa famiglia delle Iris, richiede posizioni a mezzombra e terreno fertile, drenato, non arido.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἑσπέρα (espèra, sera) e ἄνθος (anthos, fiore) 'che si schiude la sera'. Il sinonimo Schizostylis deriva dal greco  σχίζω (schízo dividere) e στύλος (stiùlos stilo) 'con lo stilo diviso'.

L'epiteto specifico in latino significa 'rosso' in riferimento al colore della specie.

Iris chrysographes 'Black'

Una Iris originaria di Cina e Birmania, con fiori viola scuro tendenti al nero, vellutati. In natura cresce in prossimità di corsi d'acqua e in prati umidi. In giardino la posizione ideale è a mezzombra, in terreno drenato, fertile, umido prima e durante la fioritura. Dopo la fioritura si possono ridurre le irrigazioni. Cresce bene anche in pieno sole, purchè riceva irrigazioni regolari e abbondanti, ma i raggi diretti del sole per molte ore riducono la durata e la bellezza dei fiori. Si consiglia quindi una posizione ad est, in cui riceva 4 o 5 ore di sole diretto.

L'epiteto generico deriva dal nome della dea Iris (Iride, nella mitologia greca Ἶρις Iris), messaggera degli dei il cui nome deriva da quello dell’arcobaleno (ἶρις, iris).

L'epiteto specifico è composto dalle parole χρυσός (criusòs, oro) e γράφειν(gràfein, scrivere, tracciare, da cui il latino grăphis, tratto) con riferimento ai tratti dorati che segnano i petali in prossimità della gola.

Si trova in commercio anche col nome invalido 'Black Form'.

Vedi le altre Iris della nostra collezione

Iris fulva

Specie originaria del Missouri, con appariscenti fiori arancio-rosso venati di scuro, grandi e con i petali curvati verso il basso. In natura sono segnalate anche varianti nate da ibridazione spontanea, con fiori gialli e in diverse sfumature di arancio e rosso. Venne identificata per la prima volta dal botanico inglese J.B. Ker-Gawler nel 1812 nei pressi di New Orleans.

Appartiene al gruppo delle Iris Louisiana(Iris ser. Hexagonae) insieme a Iris hexagona(che dà il nome al gruppo), Iris brevicaulis, Iris giganticaerulea, Iris nelsonii.

Coltivare in pieno sole, in terreno fertile, drenato, umido. Dopo la fioritura si possono ridurre le irrigazioni. In estate le foglie tendono a seccare in caso di irrigazioni ridotte per poi spuntare nuovamente alla fine della stagione calda.

L'epiteto generico deriva dal nome della dea Iris (Iride, nella mitologia greca Ἶρις Iris), messaggera degli dei il cui nome deriva da quello dell’arcobaleno (ἶρις, iris).

L'epiteto specifico fulva deriva dal latino fùlvus (rosso, rossiccio), con riferimento al colore dei fiori.

Sinonimi: Iris cupraea, Iris fulvaurea, Iris rubescens, Iris ecristata, Limniris fulva, Neubeckia fulva. In particolare Limniris è un sottogenere creato per riunire le iris senza barba tipiche di terreni umidi.

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Libertia grandiflora

Originaria della Nuova Zelanda ha foglie a nastro che fanno intuire l'appartenenza alla famiglia delle Iris. I fiori compaiono su steli alti fino a 90cm in Maggio e Giugno, anche se l'altezza finale si raggiunge con la maturità della pianta. Richiede posizioni soleggiate e terreno ben drenato, ma fertile, non arido. Irrigazioni regolari e un buon drenaggio sono quindi il trucco per avere ottimi risultati. Attira gli impollinatori. In primavera il fogliame dell'anno precedente tende a seccare (specialmente in luoghi con inverni freddi) e può essere tagliato a pochi cm da terra per rinfrescare l'aspetto della pianta favorendo la crescita del nuovo fogliame.

L'epiteto generico celebra la botanica e micologa belga Marie-Anne Libert (1782–1865)

L'epiteto specifico fa riferimento alla dimensione dei fiori.

Lythrum salicaria

Erbacea perenne rizomatosa spontanea in tutta Italia, in luoghi umidi, sponde di laghi, fiumi e canali di irrigazione. Molto adatta alla coltivazione in giardino per la lunga e appariscente fioritura, si adatta bene in diverse condizioni, purchè abbia terreno fertile, non arido. Una volta ambientato sviluppa un apparato radicale particolarmente profondo che gli permette di sopportare abbastanza bene irrigazioni più diradate nel tempo. In acqua sviluppa bene, ma assume portamento lasso, mentre in piena terra resta ben eretto, a fiamma, raggiungendo altezze considerevoli (ma può essere mantenuto più compatto cimando la pianta prima della fioritura). Si consiglia di lasciare la vegetazione dopo la fioritura e di non tagliare i fusti che seccano: il tono scuro che assumono alla fine dell'estate è un valore aggiunto in giardino che vi invitiamo ad apprezzare!

L'altezza della pianta dipende dal tipo di terreno e di irrigazione. Con terreno fertile e irrigazioni regolari raggiunge circa i 180/200 cm in piena fioritura.

I giovani germogli possono essere impiegati in insalata, le foglie essiccate come surrogato del tè, mentre in passato dalla macerazione delle foglie si distillava un'acquavite. La pianta è utilizzata in veterinaria e in passato ha trovato larga applicazione in medicina e ancora viene utilizzata come astringente, antibatterico, diuretico, antiemorragico.

L'epiteto generico deriva infatti dal greco λύθρον (liùthron, sangue rappreso) con riferimento all'utilizzo antiemorragico che ne veniva fatto fin dall'antichità (come si trova indicato nel De Materia Medica di Dioscoride). Improbabile l'interpretazione per cui il nome faccia riferimento al colore dei fiori.

L'epiteto specifico salicaria, col significato di 'simile al salice', fa riferimento alla somiglianza delle foglie o delle esigenze colturali delle due piante.

Lythrum salicaria 'JS Pink...

Una bellissima selezione a fiori rosa chiaro introdotta dall'olandese Jan Spruyt: fioritura lunga e appariscente, portamento compatto(nei nostri terreni argillosi circa 1 metro di altezza, più basso della specie, ma comunque più alto di quanto indicato da Jan Spruyt secondo la sua esperienza in Olanda, con terreni e condizioni climatiche diverse dalle nostre) sono le principali qualità!

Perfetto in pieno sole, in terreno ricco, preferibilmente argilloso, mai arido. Si abbina alle altre perenni facilmente per il portamento ordinato e leggero.

L'epiteto generico deriva dal greco λύθρον (liùthron, sangue rappreso) con riferimento all'utilizzo antiemorragico che ne veniva fatto fin dall'antichità (come si trova indicato nel De Materia Medica di Dioscoride). Improbabile l'interpretazione per cui il nome faccia riferimento al colore dei fiori.

L'epiteto specifico salicaria, col significato di 'simile al salice', fa riferimento alla somiglianza delle foglie o delle esigenze colturali delle due piante.

Osmunda regalis

Affascinante felce che se coltivata nelle condizioni adeguate raggiunge grandi dimensioni! Diffusa in Europa, Africa, Asia, e America del Nord è l'unica specie europea del genere Osmunda. La posizione ideale è a mezzombra in terreno fertile, ricco, mai asciutto, anche bagnato(può essere coltivata infatti anche in acqua e in terreni a bordo laghetto, paludosi). Aumentando le ore di sole diretto occorre fornire maggiore umidità del terreno. Posizioni soleggiate favoriscono colorazioni affascinanti in autunno. 

Una felce che si apprezza sempre di più imparando a conoscerla e coltivandola. Il momento più sorprendente è la Primavera, quando i pastorali (le giovani foglie ancora arrotolate su sé stesse) spuntano in mezzo al giardino ancora al risveglio, creando un interessante elemento decorativo.

Le spore sono portate da fronde corte alla sommità delle foglie e hanno l'aspetto di una particolare fioritura. Questo ha fatto guadagnare all'Osmunda il soprannome di  'Flowering Fern'.

L'epiteto generico deriva dal norreno (antica lingua scandinava): ass (dio) e mund (protezione), protezione divina, le erano infatti attribuite proprietà curative e magiche. Può derivare anche dal sassone Osmunder, altro nome di Thor, dio del tuono figlio di Odino, a cui la pianta era dedicata.

I giovani germogli vengono utilizzati in alcuni paesi per la preparazione di piatti tipici. La raccolta in natura delle parti legnose alla base delle fronde (utilizzate come substrato per la coltivazione delle orchidee) ha messo in pericolo la presenza di questa felce, oggi protetta.

Sanguisorba 'Blackthorn'

Steli alti che portano scovolini rosa piumosi alla fine dell'estate. Questa cultivar è una recente introduzione derivata da Sanguisorba officinalis ed ha fogliame glauco-verde su steli alti fino a 150cm. Dopo i primi anni forma un cespuglio ben strutturato che è in grado di sostenere il peso degli steli, mentre all'inizio può essere di aiuto fornire un sostegno per evitare che verso la fine della stagione i rami più pesanti si pieghino. Si coltiva in terreno normale, fertile, non arido, irrigato regolarmente soprattutto il primo anno. Sorprendente l'effetto in abbinamento con graminacee come Calamagrostis acutiflora 'Karl Foerster' o Panicum virgatum 'Shenandoah'.

L'epiteto generico deriva dai termini latini sanguis (sangue) e sorbeo (assorbire), per le proprietà antiemorragiche riconosciute a questa pianta.

Sanguisorba tenuifolia...

Bellissima cultivar a fiori bianchi, alta e slanciata! Dopo i primi anni forma un cespuglio ben strutturato che è in grado di sostenere il peso degli steli, mentre all'inizio può essere di aiuto fornire un sostegno per evitare che verso la fine della stagione i rami più pesanti si pieghino. In alternativa la pianta può essere cimata prima della fioritura per accorciare i fusti e far fiorire ad un'altezza più contenuta. Si coltiva in terreno normale, fertile, non arido, irrigato regolarmente soprattutto il primo anno. 

L'epiteto generico deriva dai termini latini sanguis (sangue) e sorbeo (assorbire), per le proprietà antiemorragiche riconosciute a questa pianta.

Sanguisorba...

Magnifica! Una fioritura leggerissima, con infiorenscenze candide, piumose, dalla forma a scovolino. Altro punto di forza è il fogliame, che in primavera è lucido e particolarmente decorativo! Si coltiva in terreno normale, fertile, non arido, irrigato regolarmente. Sorprendente l'effetto in abbinamento con graminacee alte, come Calamagrostis acutiflora 'Karl Foerster'.

L'epiteto generico deriva dai termini latini sanguis (sangue) e sorbeo (assorbire), per le proprietà antiemorragiche riconosciute a questa pianta.

L'epiteto specifico fa riferimento alla conformazione delle foglie, più sottili rispetto a quelle di altre Sanguisorba.

Sanguisorba ´Cangshan...

Bellissima e imponente, scoperta nel 1996 da Dan Hinkley nello Yunnan, in Cina (da qui il nome Cangshan, una catena montuosa di quella regione). Ha fogliame dai margini seghettati e alti steli carichi di fiori porpora alla fine dell'estate. Dopo i primi anni forma un cespuglio ben strutturato che è in grado di sostenere il peso degli steli, mentre all'inizio può essere di aiuto fornire un sostegno per evitare che verso la fine della stagione i rami più pesanti si pieghino. Si coltiva in terreno normale, fertile, non arido, irrigato regolarmente soprattutto il primo anno. Sorprendente l'effetto in abbinamento con graminacee come Calamagrostis acutiflora 'Karl Foerster'.

L'epiteto generico deriva dai termini latini sanguis (sangue) e sorbeo (assorbire), per le proprietà antiemorragiche riconosciute a questa pianta.

Valeriana officinalis

Erbacea perenne adatta a terreni freschi, ricchi, non aridi e posizioni soleggiate o a mezzombra. I fiori, riuniti in corimbi, emanano un profumo caratteristico e attirano impollinatori e in particolare farfalle. Una di quelle piante 'ecologiche' che portano vitalità in ogni giardino!

L'epiteto generico venne ideato da Linneo: secondo alcuni per ricordare l'imperatore romano Publius Aurelius Licinius Valerianus (200-260) che si ritiene la utilizzasse come medicinale. Secondo altri il nome deriverebbe dal latino vàlere (essere in buona salute), riferimento alle proprietà curative di questa pianta.

L'epiteto specifico deriva dal termine offícina (laboratorio, nella tradizione medioevale) in quanto utilizzabile in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria.