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  • Colore: Rosa
  • Periodo di Fioritura: Luglio

Salvia nemorosa 'Caradonna...

Una recente introduzione (2021) scoperta in Inghilterra da Jonathan J. Tuite e battezzata 'Caradonna Pink', ha le stesse qualità di Salvia nemorosa 'Caradonna'(resistenza, rifiorenza, steli scuri), ma fiori rosa.  La fioritura inizia in Maggio e dopo il primo ciclo(che termina in Luglio solitamente) la pianta rifiorisce a fine estate, specialmente se si ha l'accortezza di rimuovere gli steli sfioriti e di irrigare regolarmente. Coltivare in pieno sole, in terreno fertile. Una volta ben radicata sopporta periodi di irrigazioni ridotte, anche se per ottenere una buona rifiorenza l'acqua è fondamentale. Cultivar fertile che tende quindi a disseminare ibridandosi facilmente con altre Salvia (nemorosa, pratensis) presenti in giardino.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico da nemus, nemoris (bosco), 'che cresce nei boschi'.

Sinonimi: Salvia nemorosa 'Tucarink' / Salvia nemorosa 'Tuitsalv' / Salvia nemorosa 'Caradonna PInk Inspiration'

Salvia x jamensis 'La Siesta'

Fiori rosa carico da Maggio e Novembre. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Anche se le Salvia tollerano brevi periodi di siccità si consiglia di irrigare regolarmente specialmente in estate per garantire una fioritura soddisfacente.

Come per tutte le Salvia si raccomanda di potare con decisione in Primavera per evitare che la pianta lignifichi. La potatura stimolerà la produzione di nuovi germogli alla base della pianta e sui fusti dell'anno precedente, evitanto che negli anni il cespuglio si spogli alla base e che sia meno resistente al freddo. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico raggruppa gli ibridi interspecifici identificati per la prima volta all'inizio degli anni '90 nei pressi del villaggio di Jame nello stato di Coahuila de Zaragoza (Messico) dal botanico e ricercatore James Compton.

Origanum 'Rosenkuppel'

Una cultivar ornamentale con fiori rosa e fogliame decorative, rosso in autunno. Le infiorescenze hanno parti rossastre e l'effetto cromatico è sorprendente! Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato. Una volta ambientato sopporta periodi di irrigazioni ridotte.

L'epiteto generico deriva dal greco ὄρος (óros monte) e γάνος (gános bellezza): splendore del monte.

Knautia macedonica 'Melton...

Interessante cultivar di Knautia macedonica, perenne della famiglia delle Caprifoliaceae, la stessa delle Scabiosa, originaria dei Balcani. Rispetto alla specie questa selezione orticola ha fiori in una gamma di colori pastello che vanno dai rosa chiaro al cremisi. Fiorisce abbondantemente per tutta l'estate, da Luglio fino ad autunno inoltrato, soprattutto se si ha l'accortezza di rimuovere i capolini sfioriti. Ottima come fiore reciso e anche essiccato. Si coltiva in pieno sole, in terreno drenato, fertile. Molto amata dagli impollinatori.

L'epiteto generico ricorda i botanici prelinneani tedeschi Christoph Knaut (1638-1694) e suo fratello Christian (1656-1716).

L'epiteto specifico fa riferimento all'habitat originario della specie, la Macedonia, regione storica e geografica della penisola Iberica.

Allium 'In Orbit'

Compatto, super fiorifero, affidabile e resistente: questo Allium rientra tra quelli a fioritura estiva ed ha portamento ordinato e compatto, ma sviluppo rapido e forte. La particolare morfologia che lo caratterizza (radici al posto del bulbo tipico di altri Allium) rende facile la coltivazione sia in terra che in vaso. Le infiorescenze sono globose e si schiudono da Giugno fino a Settembre, portate da steli dritti e ordinati. Si coltiva in pieno sole, in terreno normale, possibilmente drenato, ma si rivela forte e capace di sopportare diverse condizioni, tra cui anche terreni argillosi e non molto leggeri. Resiste a cervi, arvicole e lepri. Sopporta periodi di irrigazioni ridotte, ma, come per Allium tuberosum, anche per questa cultivar le irrigazioni regolari favoriscono una fioritura e uno sviluppo ideali.

L'epiteto generico corrisponde al nome latino usato per indicare una pianta appartenente a questo genere. Si trova in Orazio, Plinio e Plauto. L'etimologia è dubbia: Alexandre de Théis nel suo Glossario di Botanica la fa risalire al termine al termine celtico all, che significa caldo, acre, in riferimento al gusto dell'aglio. Il Dizionario Etimologio della lingua italiana del Pianigiani indica anche come possibile origine il termine greco ἄγλῑς (áglis capo d'aglio).

Achillea millefolium...

Erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae con corimbi di piccoli fiori rosa chiaro, adatta a posizioni soleggiate. Rustica e molto robusta, di facile coltivazione e molto decorativa, fiorisce molto a lungo formando fitti cuscini di foglie aromatiche sormontati da steli rigidi carichi di fiori. Per ottenere ottimi risultati si coltiva in terreno ben drenato. Un taglio regolare degli steli sfioriti favorisce la rifiorenza. Un terreno eccessivamente ricco o troppo irrigato può far perdere compattezza alla pianta.

L'epiteto generico ha origine dal nome dell'eroe greco Ἀχιλλεύς (Achilleùs Achille). Plinio (XXV, 5) riferisce che fu così denominata in quanto Achille, discepolo di Chirone, se ne servì per primo per curare alcuni compagni durante l'assedio di Troia, per le proprietà cicatrizzanti di questa pianta.

L'epiteto specifico deriva dal latino mille e da folium (fòlium foglia) in riferimento alle foglie finemente divise.

Salvia microphylla...

Vigorosa e forte, fiori color salmone da Maggio a Novembre. Labbro inferiore grande. Coltivare in pieno sole e terreno ben drenato. Anche se le Salvia tollerano brevi periodi di siccità si consiglia di irrigare regolarmente specialmente in estate per garantire una fioritura soddisfacente.

Come per tutte le Salvia si raccomanda di potare con decisione in Primavera per evitare che la pianta lignifichi. La potatura stimolerà la produzione di nuovi germogli alla base della pianta e sui fusti dell'anno precedente, evitanto che negli anni il cespuglio si spogli alla base e che sia meno resistente al freddo. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico è composto dalle parole in greco μικρός (micrós piccolo) e da φύλλον (fiùllon foglia): dalle foglie piccole.

Lychnis flos-cuculi 'Petite...

Una fioritura appariscente e molto abbondante in primavera che si ripete ciclicamente, anche se in tono ridotto, fino all'autunno se si ha l'accortezza di recidere gli steli sfioriti tagliandoli alla base. Si consiglia di coltivare a mezzombra, raggiunta da almeno 3 o 4 ore di sole diretto per favorire un portamento compatto e una maggiore rigidità degli steli. Si sviluppa velocemente formando un denso cespuglio basale di foglie dalla forma allungata e ogni anno produce un numero maggiore di steli. Preferisce terreno drenato e fertile, non arido, anche se si è rivelata molto più resistente del previsto a periodi di siccità, ovviamente però a discapito della fioritura.

L'epiteto generico deriva dal greco λύχνoς (liùcnos lampada, lucerna): gli steli di alcune piante di questo genere erano impiegati come stoppini per le lucerne. In realtà i Greci attribuivano questo nome a una pianta dalle foglie cotonose che, come dice Plinio (XXV, 10), servono per fare dei lucignoli alle lampade. Secondo lui è una specie di Verbascum e secondo Dioscoride (III, 98) è un Agrostemma, genere con foglie spesse e pelose simili a quelle del Verbascum. In seguito Agrostemma e Lychnis sono diventati sinonimi e quindi è lecito pensare che il riferimento nei testi classici potesse essere alle Lychnis come ad esempio Lychnis coronaria( syn. Agrostemma coronaria). 

L'epiteto specifico ha origine dubbia. E' composto dai termini flos(fiore) e cuculus (cucùlus, cucùlo). Alcuni autori sostengono faccia riferimento alla presenza frequente sugli steli di questa pianta della schiuma della sputacchina, la larva dell’insetto Philaenus spumarius, chiamata anche saliva di cuculo. Altri, come ad esempio Alexandre de Théis (Glossaire de Botanique, 1810) interpretano il nome come un riferimento alla credenza popolare diffusa in tutta Europa per cui al canto del cuculo corrisponda l'arrivo della primavera.

Diascia barberae

Un'erbacea perenne originaria del Sud Africa spesso considerata erroneamente un'annuale. Dopo 3 anni di coltivazione possiamo garantirne la rusticità fino a -12°C, oltre resta da verificare. Semisempreverde durante tutto l'inverno, continua a produrre boccioli anche nei mesi più freddi, anche se non riescono ad aprirsi prima di fine Marzo, inizio Aprile. I fiori sono moto appariscenti, prodotti in grandissima quantità da Aprile fino alle gelate, color rosa salmone. Vigorosa, resistente e rapida è ideale per la coltivazione in vaso, ma dà ottimi risultati anche in terra. Preferisce posizioni soleggiate e terreno fertile, non arido, drenato. Ne abbiamo testato la resistenza alla siccità e si è rivelata capace di resistere a periodi di asciutto, ovviamente a discapito della fioritura, che è iniziata nuovamente non appena abbiamo fornito acqua.

L'epiteto generico potrebbe derivare dai termini δìσ (dìs doppio) e  ἀσκός (ascòs sacca, pancia) in riferimento alle due sacche nettarifere presenti alla base dei fiori.

L'epiteto specifico è stato assegnato in onore dell’inglese Mary Elizabeth Barber (1818-1899), scrittrice, pittrice, naturalista e raccoglitrice di piante per i Royal Botanic Gardens di Kew.

Phlox amplifolia 'Tecumseh'

Grandi pannocchie di fiori rosa carico! Cultivar introdotta nel 2010 dal tedesco W.Schimana. Le Phlox amplifolia sono originarie di Kentucky, Alabama e Tennessee, stati del Nord America con estati calde e umide. 

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma).

L'epiteto specifico da amplus (ampio, grande) e da folium (foglia): per le foglie di grandi dimensioni.

Phlox amplifolia 'Minnehaha'

Introdotta nel 2015 dal tedesco W.Schimana, ha fiori grandi rosa lampone con il centro più scuro. Le Phlox amplifolia sono originarie di Kentucky, Alabama e Tennessee, stati del Nord America con estati calde e umide. 

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma).

L'epiteto specifico da amplus (ampio, grande) e da folium (foglia): per le foglie di grandi dimensioni.

Phlox amplifolia 'David's...

Una variazione spontanea della famosa (e bianca) Phlox amplifolia 'David', introdotta nel 2005 dall'olandese K.Litton. Ha fiori grandi color lavanda, più chiari al centro. Al mattino e alla sera i fiori assumono una interessante sfumatura più fredda, tendente all'azzurro. Le Phlox amplifolia sono originarie di Kentucky, Alabama e Tennessee, stati del Nord America con estati calde e umide. 

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma).

L'epiteto specifico da amplus (ampio, grande) e da folium (foglia): per le foglie di grandi dimensioni.

Phlox paniculata 'Bright Eyes'

Una varietà inglese del 1967 di B.H.B. Symons-Jeune dai fiori rosa chiaro con occhio fuchsia. Altezza media, portamento ordinato e panicoli abbastanza rotondi con fiori grandi.

I fiori di Phlox paniculata sono profumati e commestibili, ottimi su gelato, insalate, macedonie e torte. Ogni varietà ha fiori più o meno dolci, più o meno profumati, ciascuna con un sapore specifico.

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

L'epiteto generico deriva dal greco φλόξ, (flóx, fiamma). L'epiteto specifico da panícula (pannocchia): con infiorescenze a pannocchia.

Phlox paniculata 'Brigadier'

Una varietà storica di T.Carlile del 1948 dai fiori rosa carico con il centro color lampone. Portamento compatto e panicoli rotondi, con fiori grandi e profumati.

I fiori di Phlox paniculata sono commestibili, ottimi su gelato, insalate, macedonie e torte. Ogni varietà ha fiori più o meno dolci, più o meno profumati, ciascuna con un sapore specifico.

Coltivare in posizioni soleggiate (da 3 a 5 ore di sole), in terreno fertile, drenato, non arido. Le Phlox possono incorrere in malattie fogliari come l'oidio se soffrono la mancanza di acqua o crescono in terreni poveri o troppo pesanti che causano sofferenza radicale e indebolimento fogliare. Si consiglia di ripulire dai fiori secchi i panicoli sfioriti o cimare la parte terminale dei rami senza però tagliare eccessivamente, per non perdere l'altezza ottenuta dalla pianta.

Persicaria amplexicaulis...

Spighe rosa prodotte senza sosta dall'estate alla fine dell'autunno. Varietà compatta, più piccola di Persicaria amplexicaulis 'Blackfield' e adatta quindi anche a giardini di dimensioni contenute e alla coltivazione in vaso, ha spighe leggere ed eleganti che terminano a punta. Coltivare al sole o mezzombra in terreno fertile, irrigato regolarmente. 

L'epiteto generico deriva da malus persica (pesco) per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.
L'epiteto specifico è formato da amplector (cingere, abbracciare) e da caulis (gambo, fusto), per le foglie che abbracciano il fusto.