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Aster novi-belgii 'Rubino'

Una varietà selezionata nel 1986 da Pier Luigi Priola che colpisce per il colore carico dei fiori, doppi, di un intenso rosso lampone.
Preferisce posizioni soleggiate e, una volta ben radicata, non richiede particolari attenzioni, diventando pressochè autonoma. Si consiglia di cimare la pianta in modo deciso a fine Maggio per permettere l'accestimento e la produzione di un numero maggiore di fiori. Le piante di questa varietà, se non cimate, fioriscono già a fine estate.


L'epiteto generico  del nome scientifico aggiornato deriva dal greco σύμφῠσις (siùmfiusis, unione) e da ϑρίξ, τριχóϛ (thríx, trichόs capello, pelo), probabilmente riferito a una cultivar europea con peli uniti alla base, osservata da Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck, botanico tedesco della prima metà dell' 800.
L'epiteto specifico è una latinizzazione di New Holland o Nuovo Belgio, regione storica degli Stati Uniti situata nei dintorni di New York tra la Virginia e il New England, insediamento di coloni olandesi, località in cui furono fatti i primi ritrovamenti della specie.

Vedi gli altri Aster della nostra collezione

Briza media 'Limouzi'

Bellissima graminacea semi-sempreverde con foglie verde glauco e infiorescenze pendule giallo-verdi spesso soffuse di porpora. Coltivare al sole in buon terreno lavorato, non arido. Tollera anche terreni poveri e mediamenti asciutti una volta ambientata. La varietà Limouzi è più alta rispetto alla specie.

L'epiteto generico  deriva dal greco βρίζα (brίza un tipo di cereale), da βρίζειν (brízein, annuire) in riferimento alle spighe che dondolando nel vento, come se annuissero. In inglese la Briza è detta quaking grass, in riferimento al suono che producono le spighe mosse dal vento.

L'epiteto specifico fa riferimento alla dimensione delle spighe, più piccole rispetto a quelle di Briza maxima e più grandi di quelle di Briza minor. Deriva dall'aggettivo medius medio, intermedio.

Il nome della cultivar potrebbe fare riferimento alla regione francese del Limousin, Limouzi in forma arcaica. La Briza media è diffusa in gran parte dell' Europa, compresa la Francia. Che sia una cultivar selezionata da qualche vivaista francese della zona? 

Vedi le altre graminacee della nostra collezione

Chrysanthemum 'Brokenfeuer'

Varietà sosprendente: i fiori maturano dal fuchsia in bocciolo, al rosso, al rosa, fino a toni aranciati prima di sfiorire. Portamento compatto e rotondo, fiori stradoppi e in gran numero!

I Chrysanthemum preferiscono posizioni ben soleggiate e terreno normale, con buon drenaggio che eviti i ristagni. Oltre al taglio primaverile, subito dopo l'inverno, si consiglia una cimatura durante l'estate per ritardare la fioritura e dare alla pianta una maggiore struttura.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche χρυσόϛ (chriusόs oro) e ἄνθεμον (ánthemon fiore): fiore dorato in riferimento alla specie originale, che ha adesso il nome di Glebionis coronaria. Il nome originario assegnato da Linneo era Chrysanthemum indicum, per differenziarlo da Chrysanthemum coronarium (oggi Glebionis coronaria appunto). Nel 1961 Nickolae Tzvelev studiò la conformazione dei fiori del genere e si rese conto che venivano riunite insieme molte tipologie diverse e decise di assegnarle a generi specifici, come Leucanthemum, Tanacetum e Dendranthema. Quest'ultimo identificava i crisantemi da giardino, commercializzati ad uso ornamentale. Purtroppo solo il mercato tedesco adotto questa nuova nomenclatura per i crisantemi e si creò una gran confusione, con doppie nomenclature che tuttora si trovano online. Per semplificare l'identificazione e lo studio su queste piante, nel 1995 il Congresso Internazionale di Botanica decise di cambiare nome a Chrysanthemum coronarium, di battezzarlo Glebionis e di usare il nome di genere Chrysanthemum al posto di Dendranthema, rendendo ufficiale l'utilizzo diffuso in gran parte del mondo di questo nome. 

Chrysanthemum 'Julie...

Chrysanthemum del gruppo reflexed, per la forma dei petali che curvano verso il basso, con piccoli fiori a pom-pon rossi, stradoppi, con il disco centrale giallo soffuso di verde.  Pianta forte e vigorosa, con fusti e fogliame rossastro.

Ibrido storico del 1821 di Francois Bonamy, botanico francese appassionato di Chrysanthemum. Il nome negli anni successivi venne talvolta trascritto male e questa varietà si trova erroneamente indicata anche come 'Jules La Graveur'. 

Coltivare in posizioni ben soleggiate e in terreno normale, drenato. Oltre al taglio primaverile, subito dopo l'inverno, beneficiano di una decisa cimatura a metà estate per favorire l'accestimento della pianta e un portamento più ordinato e ritardare la fioritura, che in alcune cultivar avverrebbe altrimenti già durante l'estate.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche χρυσόϛ (chriusόs oro) e ἄνθεμον (ánthemon fiore): fiore dorato in riferimento alla specie originale, che ha adesso il nome di Glebionis coronaria. Il nome originario assegnato da Linneo era Chrysanthemum indicum, per differenziarlo da Chrysanthemum coronarium (oggi Glebionis coronaria appunto). Nel 1961 Nickolae Tzvelev studiò la conformazione dei fiori del genere e si rese conto che venivano riunite insieme molte tipologie diverse e decise di assegnarle a generi specifici, come Leucanthemum, Tanacetum e Dendranthema. Quest'ultimo identificava i crisantemi da giardino, commercializzati ad uso ornamentale. Purtroppo solo il mercato tedesco adotto questa nuova nomenclatura per i crisantemi e si creò una gran confusione, con doppie nomenclature che tuttora si trovano online. Per semplificare l'identificazione e lo studio su queste piante, nel 1995 il Congresso Internazionale di Botanica decise di cambiare nome a Chrysanthemum coronarium, di battezzarlo Glebionis e di usare il nome di genere Chrysanthemum al posto di Dendranthema, rendendo ufficiale l'utilizzo diffuso in gran parte del mondo di questo nome. 

Eryngium pandanifolium...

Raro e praticamente sconosciuto in Italia! Un Eryngium sempreverde perfetto per creare punti focali o per dare struttura a bordi misti. Coltivato in pieno sole, in terreno di buon impasto, abbastanza drenato e irrigato normalmente sviluppa in altezza un bellissimo fogliame e si allarga rapidamente. In estate produce steli alti che portano infiorescenze con un tono insolito per gli Eryngium che vira al porpora.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ηρύγγιον (erùnghion) il nome con cui viene chiamato il cardo nell' Historia Plantarum di Teofrasto. Dioscoride nel De Materia Medica(III, 21) dice che tra le proprietà dell'Eryngium vi è quella di far 'rendere tutte le ventosità' e attribuisce al nome di questa pianta il significato di 'pianta che fa ruttare' (da ἐρυγεῖν, eriughèin ruttare).

Geum chiloense 'Mrs. J....

Fiori semi doppi, rossi, che si schiudono tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Rustica, molto resistente, da coltivare al sole o mezzombra, in terreno fertile e ben drenato. Si può coltivare in piena terra o in vaso.

L'epiteto generico deriva dal greco γεῦμα (gheúma assaggio, gusto, buon sapore). Plinio (XXVI, 7) dice che il geum ha delle radici di odore e sapore gradevoli e che può curare i disturbi della digestione. Questo gusto aromatico nella botanica antica gli aveva fatto attribuire il nome di caryophyllata, cioè 'erba dall'odore di chiodo di garofano'.

L'epiteto specifico deriva dalla forma latinizzata del termine spagnolo chilensis, 'del Cile'.

Hesperantha coccinea 'Major'

Originaria di Sud Africa e Zimbabwe è una perenne rizomatosa a fioritura autunnale che fiorisce quando la maggior parte delle altre piante inizia il riposo vegetativo. Della stessa famiglia delle Iris, richiede posizioni a mezzombra e terreno fertile, drenato, non arido.

L'epiteto generico è formato dalle parole greche ἑσπέρα (espèra, sera) e ἄνθος (anthos, fiore) 'che si schiude la sera'. Il sinonimo Schizostylis deriva dal greco σχίζω (schízo dividere) e στύλος (stiùlos stilo) 'con lo stilo diviso'.

L'epiteto specifico in latino significa 'rosso' in riferimento al colore della specie.

Kniphofia 'Redhot Popsicle'

Erbacea perenne originaria del Sudafrica, vigorosa e resistente (fino a -15°C ), con steli rigidi che portano vistose pannocchie rosse da Giugno a Novembre, più corte rispetto a quelle di altre varietà dello stesso gruppo. La serie Popsicle è stata sviluppata da Janet N. Egger per Terranova Nurseries in America: portamento compatto, fioritura lunghissima e vasta gamma di colori, nonchè una maggiore resistenza al freddo e a terreni argillosi. Coltivare in pieno sole, in terreno drenato, fertile, non arido. Per quanto resistano alla mancanza di acqua per brevi periodi le Kniphofia si sviluppano al meglio e fioriscono abbondantemente se ricevono irrigazioni regolari.

L'epiteto generico ricorda il botanico tedesco Johann Hieronymus Kniphof (1704-1763), professore di medicina e autore di un libro di illustrazioni di piante. In precedenza le Kniphofia venivano chiamate Trìtoma, dal greco τρέις (tréis tre) e da τόμος (tómos fetta, ritaglio): divisa in tre parti.

Persicaria amplexicaulis...

Varietà vigorosa ed esuberante, con alti steli che terminano con spighe magenta molto appariscenti. Fiorisce a lungo durante tutta l'estate, fino all'autunno e si allarga formando cespugli voluminosi e leggeri. Coltivare in terreno fertile, irrigato regolarmente, al sole o meglio a mezz'ombra, dove riceva mezza giornata di sole diretto.

L'epiteto generico deriva da 'malus persica' (pesco) per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.

L'epiteto specifico è formato da amplector (cingere, abbracciare) e da caulis (gambo, fusto), per le foglie che abbracciano il fusto.

Persicaria amplexicaulis...

Varietà vigorosa ed esuberante, con alti steli che terminano con spighe rosse molto appariscenti. Fiorisce a lungo durante tutta l'estate, fino all'autunno e si allarga formando cespugli voluminosi e leggeri. Coltivare in terreno fertile, irrigato regolarmente, al sole o meglio a mezz'ombra, dove riceva mezza giornata di sole diretto.

L'epiteto generico deriva da 'malus persica' (pesco) per le foglie simili a quelle del pesco di molte specie in questo genere.

L'epiteto specifico è formato da amplector (cingere, abbracciare) e da caulis (gambo, fusto), per le foglie che abbracciano il fusto.

Salvia microphylla 'Royal...

Famosissima varietà con foglie verde scuro e steli scuri con fiori rossi, grandi. Come per tutte le Salvia arbustive si raccomanda una potatura decisa dopo l'inverno per evitare che la pianta lignifichi perdendo vigore e vuotandosi alla base. Coltivare in pieno sole. Nonostante le Salvia semi-arbustive vengano date per rustiche fino a -10°C abbiamo testato la loro rusticità a temperature inferiori. La condizione fondamentale per una buona riuscita e per garantire il superamento di inverni rigidi è il drenaggio, da ottenere con una base di ghiaia nella buca al momento dell'impianto. I fiori hanno un buon sapore dolce e sono ottimi su gelati, torte, insalate, macedonie.

L'epiteto generico deriva dal latino e si trova già in Plinio, usato per la Salvia officinalis, dal verbo salvare (guarire).

L'epiteto specifico è composto dalle parole in greco μικρός (micrós piccolo) e da φύλλον (fiùllon foglia): dalle foglie piccole.

Sedum 'Red Cauli'

Fiori che si schiudono rosa e maturano in un porpora scuro, il tono più vicino ad un rosso nel panorama dei Sedum! Fogliame glauco, caratterizzato da una sfumatura blu e steli rossi. Unico nel suo genere, soprattutto per il portamento: gli steli si sviluppano prima in orizzontale e poi sollevano la 'testa', crescendo in altezza! Coltivare in pieno sole, in terreno ben drenato, anche povero. Le cultivars di Sedum a foglia scura richiedono terreni maggiormente drenati, con aggiunta di sabbia o ghiaia fine per evitare marciumi.

L'epiteto generico Sedum deriva dal latino sédo (calmare), per le proprietà calmanti delle foglie di alcune specie o dal latino sèdere (sedere) per il portamento di molti Sedum, che crescono appoggiati direttamente sui terreni sassosi ( in inglese stone-crop, pianta che si raccoglie sulla pietra). L'epiteto generico Hylotelephium, sinonimo da preferire per questo genere, è composto dalle parole ΰλη (iùle foresta, bosco) e da telephium (dal greco τηλεφιον telèfion portulaca) col significato di Portulaca dei boschi o probabilmente di Portulaca simile a un bosco, per la tipica disposizione dei fusti che nascono dalla base della pianta e si ergono come alberi in verticale, diversamente dai Sedum tappezzanti.