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Perenni da sole

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  • Altezza: Fino a 130 cm
  • Periodo di Fioritura: Luglio

Echinops ritro 'Veitch's Blue'

La varietà di Echinops con il punto di blu più intenso! Alti steli argentati portano infiorescenze grandi come una pallina da gold, globose, molto durature sulla pianta e persistenti anche una volta recise. Le foglie sono simili a quelle di un cardo, verdi sulla pagina superiore e argentate su quella inferiore. Per uno sviluppo ottimale gli Echinops richiedono sole (almeno 4 ore) e terreno fertile, drenato, ma si adattano facilmente anche a terreni argillosi e, una volta ambientati, tollerano periodi asciutti. Con irrigazioni regolari riescono a fiorire abbondantemente da Giugno a Agosto e un taglio drastico della pianta dopo la fioritura favorisce un'eventuale rifiorenza autunnale.

L'epiteto generico deriva dal greco ἐχῖνος (echînos riccio, porcospino) e da ὄψις (ópsis aspetto, somiglianza) in riferimento all’aspetto dell'infiorescenza spinosa, simile a un riccio.

L'epiteto specifico è stato coniato da Linneo sulla parola greca ῥύτρος (riùtros ritro), nome usato da Teofrasto per indicare Echinops viscosus /syn. Echinops spinosissimus (Historia Plantarum VI,4) diffuso nelle zone occidentali del Mediterraneo.

La cultivar prende il nome dalla famosa famiglia inglese dei Veitch, pionieri nella ricerca e commercializzazione di piante in Europa dal 1800 alla metà degli anni '90. A loro probabilmente si deve l'introduzione sul mercato di questa cultivar nella prima metà del 1900.

Eryngium yuccifolium

Erbacea perenne di origine nordamericana con foglie rigide simili a quelle della Yucca e fiori globosi, bianchi, adatta a posizioni in pieno sole e terreno drenato, non arido. Posizioni non sufficientemente soleggiate e terreno troppo ricco portano ad uno sviluppo morbido e non verticale della pianta.

L'epiteto generico deriva dal termine greco ηρύγγιον (erùnghion) il nome con cui viene chiamato il cardo nell' Historia Plantarum di Teofrasto.

L'epiteto specifico è composto da Yucca e da folium (fòlium, foglia): con foglie simili a quelle di una Yucca.

Eupatorium 'Phantom'

Una cultivar di Eupatorium maculatum compatta che raggiunge l'altezza massima di 100 cm. La fioritura è piumosa e di un bellissimo tono di rosa e per portamento, altezza e colore è la compagnia ideale per molte altre erbacee perenni. La posizione ideale in giardino è al sole, in terreno fertile, mai arido. E' stato registrato nel 2006 da Future Plants come ibrido tra cultivar non specificate di Eupatorium maculatum x Eupatorium rugosum ( qui il link di riferimento).

L'epiteto generico del nome botanica aggiornato (Eutrochium) deriva dai termini greci εὖ (èu, qui nel senso di 'molto') e τροχός (trokhòs ruota, spirale) 'simile a una ruota' in riferimento alle foglie verticillate, attaccate cioè attorno al fusto sullo stesso asse (in pratica in cerchio attorno al fusto).

Le piante appartenenti al genere Eupatorium sono state riassegnate negli ultimi anni e battezzate con specifici epiteti generici (Eutrochium, Conoclinium, Ageratina...) in relazione alla loro morfologia. Questa suddivisione in nuovi generi aiuta a riconoscere già dal nome la tipologia di pianta, la provenienza geografica e le sue caratteristiche.

Galium verum

Erbacea perenne spontanea in tutta Italia tipica di prati e margini di boschi. In giardino la posizione ideale è in pieno sole, in terreno drenato, fertile. Ha proprietà diuretiche, antireumatiche,antispasmodiche e calmanti e veniva usata per tingere i tessuti in giallo, utilizzando i fiori, o in rosso, utilizzando le radici.
L'epiteto generico deriva dal greco γάλα (gála, latte) perché alcune specie appartenenti a questo genere venivano usate per cagliare il latte.
E' particolarmente apprezzato da Macroglossum stellatarum, comunemente chiamato Farfalla colibrì, di cui è pianta nutrice.
L'epiteto specifico in latino significa 'vero, genuino, originale'.

Helenium 'Moerheim Beauty'

Perenne di facile coltivazione con una fioritura molto abbondante e vistosa dalla metà alla fine dell'estate. I fiori sono rossi, con sfumature più scure e un effetto d'insieme vellutato. Si consiglia di cimare la pianta ad inizio stagione per favorire l'accestimento e di piantare in terreno fertile, non arido. Molto rustica e scenografica.

L'epiteto generico deriva dal greco ἑλένιον (elénion Inula helenium, considerata un elisir di giovinezza capace di mantenere la bellezza. A sua volta prende il nome da Elena (in greco Ἑλένη). Il nome era riferito all' Inula, ma è stato poi assegnato anche all'Helenium autumnale, di origine nord americana, per la somiglianza tra le due piante. Plinio il Vecchio dice 'Helenium e lacrimis Helenae dicitur natum, et ideo in Helene insula laudatissimum' (Naturalis Historia, XXI, ) cioè: ' Si dice che l'Helenium sia nato dalle lacrime di Elena e che perciò sia rinomato quella che cresce sull'isola di Elena' (non chiaramente identificato a quale isola Plinio si riferisse). 

Hemerocallis 'Primal Scream'

Ibrido registrato nel 1994 da Curt Hanson. Varietà vincitrice del Royal Horticultural Society's Award of Garden Merit nel 2012 per i suoi fiori grandi, con petali ricurvi alle estremità e arriccitati sui margini e dal colore sorprendente, un arancio molto acceso venato di giallo. Ama terreni fertili e posizioni in pieno sole. Una buona concimazione ad inizio stagione è alla base di un'abbondante fioritura per le Hemerocallis.

I fiori sono commestibili, ottimi crudi, usati su insalate, gelati o per decorare i piatti.

L'epiteto generico è composto dalle parole greche ἠμέρα (eméra giorno) e κάλλος (cállos bellezza) 'bello di un giorno' in riferimento alla durata di ogni singolo fiore.

Hibiscus 'Kopper King'

Varietà di Hibiscus di forte impatto, con foglie violacee e fiori a coppa, rosa, con il centro porpora, sorprendentemente grandi(25/30 cm). E' un'erbacea e quindi durante l'inverno la pianta secca completamente per poi germogliare tardivamente a primavera. Coltivare in pieno sole, in terreno fresco, anche argilloso, irrigato regolarmente.

E' il risultato del lavoro di ibridazione dei fratelli Fleming in Nebraska, fiorito per la prima volta nel 1987 nella loro tenuta e registrato nel 1997. E' stato ottenuto dall'incrocio di tipologie diverse di Hibiscus tra cui H. moscheutos, H. laevis(precedentemente H. militaris) e H. coccineus. Le caratteristiche principali che lo hanno fatto apprezzare sono le dimensioni contenute, la resistenza a pioggia e vento, il colore delle foglie e dei fiori. La definizione di questa cultivar come Hibiscus moscheutos o come Hibiscus grandiflorus sono da considerarsi errate.

I fiori, come quelli di tutti gli appartenenti al genere Hibiscus, sono commestibili e possono essere consumati crudi, anche se il sapore leggermente amaro li rende più adatti per aromatizzare le tisane in infusione.

L'epiteto generico deriva dal greco ἱβίσκος (ibískos, nome dell'Althaea officinalis in Dioscoride, poi hibiscum in Virgilio, una specie della stessa famiglia).

Il nome della varietà è stato attribuito per il colore rosso, ramato del fogliame.

Lythrum salicaria 'Happy...

Una bellissima forma a fiore bianco selezionata da Jelitto negli ultimi anni! Erbacea perenne rizomatosa spontanea in tutta Italia, in luoghi umidi, sponde di laghi, fiumi e canali di irrigazione. Molto adatta alla coltivazione in giardino per la lunga e appariscente fioritura, si adatta bene in diverse condizioni, purchè abbia terreno fertile, non arido. Una volta ambientato sviluppa un apparato radicale particolarmente profondo che gli permette di sopportare abbastanza bene irrigazioni più diradate nel tempo. In acqua sviluppa bene, ma assume portamento lasso, mentre in piena terra resta ben eretto, a fiamma. Si consiglia di lasciare la vegetazione dopo la fioritura e di non tagliare i fusti che seccano: il tono scuro che assumono alla fine dell'estate è un valore aggiunto in giardino che vi invitiamo ad apprezzare!

I giovani germogli possono essere impiegati in insalata, le foglie essiccate come surrogato del tè, mentre in passato dalla macerazione delle foglie si distillava un'acquavite. La pianta è utilizzata in veterinaria e in passato ha trovato larga applicazione in medicina e ancora viene utilizzata come astringente, antibatterico, diuretico, antiemorragico.

L'epiteto generico deriva infatti dal greco λύθρον (liùthron, sangue rappreso) con riferimento all'utilizzo antiemorragico che ne veniva fatto fin dall'antichità (come si trova indicato nel De Materia Medica di Dioscoride). Improbabile l'interpretazione per cui il nome faccia riferimento al colore dei fiori.

L'epiteto specifico salicaria, col significato di 'simile al salice', fa riferimento alla somiglianza delle foglie o delle esigenze colturali delle due piante.

Lythrum virgatum 'Joy'

Stupenda selezione di Piet Oudolf: una nuvola di fiori rosa per tutta l'estate! La specie è originaria delle steppe umide eurasiatiche e si trova in natura in alcune regioni del nord Italia (segnalata in Lombardia e Toscana, estinta in Emilia Romagna). La cultivar 'Joy' è apprezzata per il colore e per la leggerezza della fioritura. Mentre i Lythrum salicaria sviluppano a fiamma, verticali, i Lythrum virgatum hanno portamento più morbido e fiori sempre a stella, ma di dimensioni maggiori.

L'epiteto generico deriva dal greco λύθρον (liùthron, sangue rappreso) con riferimento all'utilizzo antiemorragico che ne veniva fatto fin dall'antichità (come si trova indicato nel De Materia Medica di Dioscoride). Improbabile l'interpretazione per cui il nome faccia riferimento al colore dei fiori.

L'epiteto specifico deriva da virga (verga, bacchetta), cioè a forma di bacchetta, con elementi eretti e sottili.

Lythrum virgatum 'White Swirl'

Stupenda selezione di Piet Oudolf: una nuvola di fiori rosa per tutta l'estate! La specie è originaria delle steppe umide eurasiatiche e si trova in natura in alcune regioni del nord Italia (segnalata in Lombardia e Toscana, estinta in Emilia Romagna). La cultivar 'White Swril' è apprezzata per la luminosità e per la leggerezza della fioritura. Mentre i Lythrum salicaria sviluppano a fiamma, verticali, i Lythrum virgatum hanno portamento più morbido e fiori sempre a stella, ma di dimensioni maggiori.

L'epiteto generico deriva dal greco λύθρον (liùthron, sangue rappreso) con riferimento all'utilizzo antiemorragico che ne veniva fatto fin dall'antichità (come si trova indicato nel De Materia Medica di Dioscoride). Improbabile l'interpretazione per cui il nome faccia riferimento al colore dei fiori.

L'epiteto specifico deriva da virga (verga, bacchetta), cioè a forma di bacchetta, con elementi eretti e sottili.

Molinia caerulea 'Heidebraut'

Una delle graminacee più belle, con lunghi steli che in autunno assumono toni giallo-arancio e che persistono per tutto l'inverno. Foglie sottili e portamento fine ed elegante, perfetta anche come prima linea, in quanto gli steli sottili lasciano vedere attraverso, creando bellissimi effetti di schermatura. Coltivare al sole o mezzombra in terreno fertile, umido. Si adatta bene anche in terreno argilloso, purchè non arido.

L'epiteto generico ricorda il botanico cileno Juan Ignacio Molina. L'epiteto specifico (indistintamente caerulea o coerulea) deriva dal latino caeruleus, azzurro, con riferimento al colore dei fiori, violacei. Arundinacea invece fa riferimento all'aspetto 'simile a una canna' (arundo, arùndinis - canna). Il nome della varietà significa 'sposa della brughiera' dal tedesco heide, brughiera e braudt, sposa.

Vedi le altre graminacee della nostra collezione

Molinia caerulea 'Rotschopf'

Interessante selezione con fogliame più largo rispetto ad altre Molinia caerulea, prima verde, poi rossa in autunno. Steli alti e slanciati , eretti, con spighe ampie (diversamente da Heidebraudt ad esempio, che ha spighe sottili e asciutte). Portamento ordinato, come tutte le Molinia! Coltivare al sole o mezzombra in terreno fertile, umido. Si adatta bene anche in terreno argilloso, purchè non arido.

L'epiteto generico ricorda il botanico cileno Juan Ignacio Molina. L'epiteto specifico (indistintamente caerulea o coerulea) deriva dal latino caeruleus, azzurro, con riferimento al colore dei fiori, violacei. Arundinacea invece fa riferimento all'aspetto 'simile a una canna' (arundo, arùndinis - canna). 

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Monarda 'Elsie's Lavender'

Un ibrido di Monarda fistulosa con bellissimi fiori di un interessante tono freddo lilla/rosa. Ha fusti quadrangolari e foglie aromatiche, dal profumo interessante. I fiori sono commestibili e sono interessanti per decorare torte e gelati. Si coltiva in pieno sole e apprezza le irrigazioni regolari e i terreni ricchi e fertili, ma in quanto ibrido di Monarda fistulosa ha una buona resistenza a periodi più asciutti. Per evitare l'insorgenza di oidio è meglio comunque mantenere il terreno fresco durante il periodo estivo.

'Elsie's Lavender' è particolarmente interessante per la conformazione delle infiorescenze da secche: steli rigidi che portano pon-pom scuri, particolarmente decorativi nel giardino autunnale e invernale.

L'epiteto generico fu assegnato da Linneo in onore del botanico spagnolo Nicolas Bautista Monardes.

Monarda 'Scorpion'

Bellissima selezione che fa parte della serie Zodiac di Piet Oudolf. Ha fiori grandi, color ciclamino, e foglie intensamente profumate. I fiori sono commestibili e sono interessanti per decorare torte e gelati. Si coltiva in pieno sole e apprezza le irrigazioni regolari e i terreni ricchi e fertili. Per evitare l'insorgenza di oidio si consiglia di mantenere il terreno fresco durante il periodo estivo.

Come molte altre Monarda anche 'Scorpion' è particolarmente interessante per la conformazione delle infiorescenze da secche, un valore aggiunto al giardino in autunno e inverno.

L'epiteto generico fu assegnato da Linneo in onore del botanico spagnolo Nicolas Bautista Monardes.

Panicum virgatum 'Hot Rod'

Introdotto da Emerald Coast Growers ha portamento compatto e fogliame marcatamente rosso, molto scuro. Richiede posizioni in pieno sole per garantire il colore che lo caratterizza e terreni non aridi, ricchi. Tollera bene anche i terreni argillosi, purchè riceva acqua regolarmente.

Prende il nome dalla Valle dello Shenandoah, nella Virginia occidentale. Il nome Shenandoah significa 'Bella figlia delle stelle' in lingua algonchina, parlata dall'omonima tribù di nativi americani.

L'epiteto generico deriva dal latino Panīcum (panìco, erba con spighe a pannocchia, Cato, Caes., Plin.)

L'epiteto specifico dal latino virga(verga, bastone).

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